Cieli Sintetici
di Emiliano Gokuraku Farinella
Pensieri come uccelli morti
Un viaggio storico, critico e riflessivo sul cyberpunk: un fenomeno, un modo di vita, e soprattutto una letteratura. Forse la più significativa di questo scorcio di fine millennio.
Che cosa ci facciamo qui? A volte "ti svegli al mattino e il tuo solo desiderio è quello di sprofondare nel buio. Meglio senza sogni, comunque non ricominciare a vivere". Questo è il desiderio di Jimi il creatore di Nirvana, il nuovo videogioco della Okosama Star, il creatore del mondo di Solo.
Solo è il protagonista del nuovo videogioco Nirvana, un personaggio che ha preso vita grazie a un virus che ha infettato il software scritto da Jimi. un finto uomo destinato alla sofferenza, "sapeva che non sarebbe mai potuto uscire da lì," dice Jimi, "la sua vita era solo una copia della realtà. Dal suo mondo finto mi guardava dritto in faccia, ma la realtà non sopporta di essere guardata in faccia".
Da qui parte Nirvana, lo splendido film di Gabriele Salvatores che mette in scena i dubbi e le paure di questi anni nel primo film di fantascienza buddista della storia. Un film che, per dirla con le parole di Anna Feruglio Dal Dan, mette in scena "sotto forma di analogia, alcuni dei concetti più importanti della filosofia buddista, come il dolore intrinseco dell'esistenza, la vita come ruota torturante di ritorni, l'esistenza come prigione, l'esercizio della retta azione come liberatorio e così via. C'è persino una celeberrima favoletta zen (lo zen e' una forma di buddismo), quella della fragola." [fonte Mailing List Fantascienza]
Sono tanti i punti in cui il film aderisce e propone una svolta buddista alla vita dei suoi protagonisti.
Questo cammino inizia da Lisa, la donna di Jimi che, in sintonia con lo spirito buddista, si pone il problema di essere felici. "La vita ha incominciato a correre" dice Lisa rivolgendosi a Jimi, "L'unica cosa importante per me era che tu fossi felice". Solo ora mi chiedo chi sono". E allora Lisa si ritira dal mondo, sceglie il distacco dal mondo agiato in cui è vissuta finora accanto al ricco programmatore della Okosama Star per vivere in un ghetto degradato, e provare ad evitare il dolore, e raggiungere in questo modo una sorta di pace e serenità.
Soprattutto c'è Solo, uno dei pochi esseri che abbia avuto la fortuna di poter parlare direttamente col suo creatore. Egli ha raggiunto la coscienza di sé, ha raggiunto la coscienza di essere virtuale che vive un'esistenza fittizia. Egli ha raggiunto il karma, che è il primo passo verso il nirvana. E a questo punto fa un salto di qualità, chiede direttamente a Jimi di intervenire, di cancellare il gioco, di cancellare la sua esistenza. Chiede di venirne fuori, di uscire dalla ruota del karma, e per farlo deve convincere Jimi a rinunciare alla sua vita, alla sua ricchezza.
" la mia vita" si trova a rispondere Jimi.
" la vita che ti sei scelto" gli risponde Solo. "Chi ti dice che sia vera? Guardati intorno...
Sai qual è l'unica cosa che io non posso fare qui dentro?
Smettere di Giocare.
Smetti di giocare Jimi, se riesci a farlo vuol dire che sei libero.
Cancellami Jimi."
Solo, e qui ritorno alle note espresse sulla mailing list Fantascienza, quando chiede a Jimi di aiutarlo a farla finita non lo chiede con l'atteggiamento di un fedele verso il suo dio, egli fa appello alla solidarietà umana di Jimi, si rapporta coi lui in modo paritario, gli illustra quanto siano simili le loro posizioni, i loro sentimenti. Divisi dalla barriera della realtà i due personaggi si trovano uniti dalla loro umanità, qualunque sia il supporto su cui questa è implementata.
Il film si può adesso lanciare nel pieno della storia attraverso tutti i preparativi per l'attacco telematico alle roccaforti della Okosama Star alla ricerca di un bel gruzzolo di denaro, della copia originale di Nirvana da cancellare e della pace eterna... Tutto ciò attraverso splendidi passaggi di tv hacking e un paesaggio perfettamente cyberpunk in una metropoli italiana divenuta un vero e proprio crogiolo di civiltà.
L'approccio al tema religioso può prendere in fantascienza tante vie, talune anche molto bizzarre, e di alcune di queste vogliamo certamente parlare.
Recentemente per la Nord è uscito Infinito, un interessante romanzo di Stephen Baxter.
In questo romanzo Baxter propone idee grandiose, tanto vaste che spesso finiscono per sfuggirli di mano e cadere in qualche incongruenza. Egli narra la storia di un'umanità sottoposta al dominio di una razza aliena, i Qax, e per liberarsi da quest'oppressione un gruppo di ribelli organizza un Progetto di proporzioni cosmiche.
I ribelli sono noti come Amici di Wigner (Wigner è un fisico di origine ungherese), questo gruppo parte da speculazioni scientifico filosofiche e finisce per approdare nel mistico, quasi come fossero dei cultori di una divinità immanente che permea tutto il cosmo, e non degli uomini che hanno apprezzato le speculazioni di un grande scienziato che si è occupato di fisica quantistica.
Le speculazioni proposte sono molto affascinanti...
Una delle ribelli spiega che con la condizione vivo/morto del gatto di Schrödinger, gli eventi restano in uno stato di non-realtà fino al momento in cui vengono osservati da un osservatore consapevole.
Ogni osservatore non fa altro che avvolgere un altro stato di potenzialità intorno al cuore degli eventi, e anche tale stato resta in condizioni di non-realtà finché non viene osservato a sua volta.
Portando avanti la Teoria dell'Universo Partecipatorio la ribelle spiega l'essenzialità della vita intelligente per il Cosmo, è solo tramite questa che l'universo è portato all'esistenza tramite l'osservazione di una delle miriade di catene di funzioni quantiche.
E se questo è vero, pensano i ribelli, l'unico scopo della vita è quello di organizzare i dati. Tutte le battaglie di dimensioni umanamente enormi tra le varie razze sono solo un transitorio trascurabile che porterà in ultimo a un osservatore finale. Un osservatore che si troverà alla fine di questa catena di possibilità e che tramite la sua osservazione potrà permettere tramite la sua osservazione, con un procedimento a ritroso, l'esistenza di tutto l'universo passato.
Il delirio (o la speculazione, se vogliamo) dei ribelli continua fino al punto di ritenere che questo osservatore, l'Osservatore Finale, non avrà solo un ruolo passivo, ma potrà scegliere a quale di queste possibilità dar corpo reale, ed essi ritengono che egli sceglierà quella possibilità che massimizza le potenzialità dell'essere, rendendo il cosmo, sin dai suoi primi istanti di esistenza una specie di paradiso, un luogo luminoso libero dalla sofferenza e dalla morte...
I risultati cui si arriva sono due: 1) un Dio che può esistere solo alla fine dell'universo e che grazie alla sua ultima osservazione rende possibile che si dispieghi a ritroso l'universo; 2) la necessità che esista coscienza finché esiste il cosmo, perché per essere questo reale deve essere osservato, e deve essere osservato in tutti i suoi aspetti microscopici, perché tutti gli eventi siano osservati e conservati per l'Osservatore Finale.
Ritengo che una visione di dimensioni (e forse anche delirio) paragonabile a questa la può offrire solo Philiph Dick. un peccato non essere un esperto della opera dickiana, non potrò dunque permettermi alcuna discussione approfondita sulle visioni mistiche di quest'uomo, mi rimane essenzialmente da dire che ogni discussione sull'argomento che tagli fuori Dick non solo è incompleta, ma essenzialmente manca della parte più gustosa.
Posso solo consigliarvi di leggere opere come Valis, Ubik, Divina Invasione o La Trasmigrazione di Timothy Archer per iniziare a farvi un'idea delle capacità mistiche e visionarie di quest'uomo.
Una proposta satirica e molto affascinante per un culto artificiale si trova in Le Sirene di Titano di Kurt Vonnegut, e approda nella Chiesa di Dio assolutamente Indifferente. Il culto viene fondato da Winston Niles Rumfoord, che con il suo cane Kazak si trova dematerializzato in giro per la galassia e solo occasionalmente compare per un breve tempo sulla Terra.
Grazie alle sue apparizioni, alla sua possibilità di vedere una parte del futuro, e a un accurato piano, riesce a incanalare la gente su questo culto che diviene un fenomeno di massa radicato capillarmente nella popolazione.
I fedeli della Chiesa di Dio assolutamente Indifferente ritengono che, essendo Dio onnipotente, nulla di quello che potrebbe dire o fare l'uomo gli servirebbe o lo interesserebbe.
L'umanità si dovrebbe rallegrare di questa apatia, in quanto essa "ci rende finalmente liberi e sinceri e dignitosi".
Purtroppo è esattamente questa libertà a essere messa gravemente in discussione a causa di una scoperta di Winston Niles Rumfoord.
Uno dei più grandi amici di Rumfoord è stato, in questi anni di dematerializzazione un Tralfamadoriano. Un alieno, un essere artificiale, che doveva recapitare un messaggio della sua razza in una stella lontanissima e che si è dovuto fermare nel sistema solare a causa di un incidente e che si trova in attesa di soccorso da parte della sua razza da milioni di anni al fine di poter portare a termine la sua missione.
In tutto ciò nulla di sconvolgente se Rumfoord non avesse scoperto che l'umanità è nata e si è sviluppata in questo modo solo per volontà dei Tralfamadoriani, i quali con un forte impegno sono riusciti a imporre, da anni luce di distanza (!) alla razza umana quest'evoluzione perché il loro emissario potesse portare a termine la missione. I dettagli ovviamente è meglio rimandarli a una lettura.
Ritorna quindi grottescamente lo spettro di quella mancanza di libertà e di autonomia che Rumfoord credeva di aver cacciato dall'animo umano. E ritorna nel modo peggiore, con la certezza di non essere liberi!
"Una volta un saggio disse che non esiste alcuna giustizia, a questo mondo, tranne quella che noi stessi compiamo" dice il detective Marley Philippe al Padre Pierre de Leone, e poi continua: "Perciò le uniche anime che noi potremo avere, forse, sono quelle che noi stessi ci creiamo."
Anche se queste sono virtuali, anche se esistono solo come informazione astratta memorizzate elettronicamente. " forse una novità?" si chiede Marley, "Gli atomi sono fatti di particelle, le particelle sono fatte di quark, i quark sono fatti di increspature del Grande Nulla: niente esiste realmente, tranne quello che noi stessi simuliamo."
Pare essere questa l'ultima frontiera della religione, estendere il suo potere d'influenza non solo a ciò che esiste realmente, ma anche a ciò che esiste virtualmente.
In Deus X Norman Spinrad corre alle frontiere dell'immaginario contemporaneo e traccia i connotati di un incredibile esperimento teologico della Chiesa Cattolica.
Una Chiesa alle prese con situazioni relativamente nuove: alti prelati dediti alle droghe leggere; una donna papa per privare di ogni fondamento l'accusa di fallocrazia che viene sempre più frequentemente mossa contro la Chiesa; e un inferno che, rivoltando l'affermazione sartriana, si rivela essere l'assenza assoluta del prossimo in delle celle di memoria isolate.
Alla fine, per dirla con le parole di Jimi, questi assomigliano tanto a pensieri al suolo, come uccelli morti. La fantascienza ha offerto innumerevoli spunti di significativa riflessione, anche in questo campo, ma molto raramente - forse con Dick qualcosa di più è avvenuto - i pensieri espressi in queste opere hanno potuto continuare a camminare con gambe anche di altri per nuove e ulteriori speculazioni. La speculazione iniziata in campo fantascientifico purtroppo non è riuscita mai ad andare molto oltre.
A noi non resta che osservare queste belle idee anche se hanno volato solo basso.
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