Pensavamo di averle sentite tutte: c'è chi appioppa al figlio l'antiquato (e spesso tremendo) nome del bis-bis trisavolo, chi si serve del nome di un idolo musicale o sportivo, chi conia appellativi fantasiosi ispirati a ideologie o filosfie o religioni, e persino chi ha il coraggio, o piuttosto il cattivo gusto, di chiamare una bambina Tsunami, come è accaduto nei giorni scorsi a una neonata in uno dei Paesi devastati dal maremoto.
Ma la notizia che stiamo per proporvi supera ogni immaginazione... Lo scenario, la Transilvania, farebbe pensare a un tipico horror. Invece lo sviluppo è quello di una favola a lieto fine: due ragazzi rumeni, Cornelia e Nonu, si incontrano via Internet e in tre mesi approfondiscono la loro relazione virtuale al punto da compiere un passo molto reale: quello del matrimonio. Come in tutti i più bei quadretti, arriva anche, puntuale, nove mesi dopo, un bel bambino. Ed è a questo punto che la fiaba trascolora nella fantascienza più pura (e anche un po' nella fantademenza): il piccolo, nato poco dopo lo scorso Natale, viene battezzato Lucian Yahoo. Lucian come il nonno materno, a conferma di una delle tradizioni, purtroppo dure a morire, citate in apertura di news, e Yahoo... Sì, i vostri timori sono fondati. Yahoo non è una parola che, per un fortuito caso, fa parte anche del vocabolario rumeno, con significato assolutamnete diverso da quello che supporremmo. Non esiste infatti nessuna parola 'yahoo' nel vocabolario rumeno. Il secondo nome del bambino ha voluto essere proprio un omaggio alla Rete responsabile di aver creato la famigliola.
Chissà perchè, a questo punto, viene in mente una vecchia lirica di Prince: "Sign o' the times, mess with your mind...".
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