Ronald D. Moore, creatore e produttore esecutivo della serie Battlestar Galactica, ispirata alla serie di Glen Larson degli anni settanta, in un'intervista con Sci Fi Wire ha detto che è già al lavoro sul progetto della seconda stagione, anche se la serie ha esordito sul canale Sci Fi americano solo il 14 gennaio. "La rete ci ha chiesto di preparare delle sceneggiature per la seconda stagione, quindi proprio in questi giorni stiamo lavorando su sei episodi. Sono totalmente concentrato sulla forma che dovrà prendere la seconda stagione. La prima finirà con... be', con dei cliffhanger multipli, e quindi avremo diverse cose da risolvere fin dall'inizio".
La tecnica del "cliffhanger" è molto usata nelle serie tv americane, e consiste nel chiudere la stagione con un episodio che lascia in sospeso una o più situazioni fortemente drammatiche che vengono poi risolte all'inizio della stagione seguente.
Moore si è sbottonato un pochino di più. "Molte delle cose che faremo nella seconda stagione sono cominciate nella prima. Ci sono argomenti religiosi che vengono fuori, sia dal lato coloniale che da quello dei Cylon. Ecco, una possibilità che coglieremo nella nuova stagione e che non abbiamo sviluppato nella prima è quella di conoscere più a fondo il mondo dei Cylon. Capire come funziona la loro società, vedere altri Cylon di tipo diverso, dare un senso a ciò che fanno".
La prima stagione come consuetudine di Sci Fi è divisa in due blocchi. Il primo, di 13 episodi, che andranno in onda in Usa da gennaio a giugno e che sono andati già in onda quasi tutti in Inghilterra su Sky One, parte dove finiva la miniserie trasmessa nel 2003 che raccontava la guerra con cui i Cylon, una razza di robot e androidi, con una guerra lampo distruggono i dodici pianeti abitati dalla razza umana. Una flotta di navi civili si raccoglie attorno all'unica nave da guerra sopravvissuta, la Galactica, per fuggire verso una meta sconosciuta, la leggendaria tredicesima colonia chiamata Terra.
Questo era anche l'antefatto della serie originale, ma il taglio che Ron Moore ha dato alla sua versione è ben diverso, sofisticato sia nelle trame che nelle scenografie e nella tecnica di ripresa. I Cylon non sono solo robot come nella serie classica ma anche androidi capaci di confondersi con gli esseri umani - in alcuni casi addirittura convinti di essere umani - e di alimentare la paranoia tra i sopravvissuti. Tra gli attori alcuni nomi di alto livello come Mary McDonnell nel ruolo della Presidente Roslin e di Edward James Olmos nella parte del comandante Adama.
Moore ha detto di essere molto soddisfatto del lavoro fatto sulla prima stagione. "Nel corso degli episodi si sviluppa la complessa relazione tra Adama e la Roslin, per entrambi una transizione da quelli che sembrano essere i ruoli di partenza, il falco militare e la colomba civile. Con l'andar del tempo ci si rende conto che la Presidente è in realtà un personaggio molto più duro di quanto non sia Adama stesso, che in realtà finisce per coprire più il ruolo di una sorta di avvocato dei diritti civili. Adama è molto reticente a prestarsi come mano armata della presidenza, e questo conflitto alla fine della stagione verrà alla luce in tutta la sua forza."
Moore ha aggiunto che secondo lui Galactica ha molto da dire sulla situazione del mondo reale. "E' una serie figlia del suo tempo" ha detto, "parla di gente che deve vivere in un mondo post-apocalittico e affrontare problemi come guerra e pace, terrorismo, libertà e sicurezza. E' un mondo militarizzato. Quello che facciamo è comunque destinato ad avere risonanza, e man mano che andiamo avanti mi rendo conto che questa è una cosa che ci riesce bene e che vogliamo fare. Voglio una serie che faccia pensare, che sia provocatoria. Voglio che Galactica ottenga l'effetto di far ragionare la gente sul mondo nel quale vive."
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