Numeri Uno

di Luigi Pachì

luigi.pachi@fantascienza.com

Isaac Asimov

Avventure spaziali & fantasy

Numeri Uno, la column dedicata alle pubblicazioni di fantascienza apparse in Italia nel corso degli anni attraverso la disamina del loro primo fascicolo, continua alla caccia di pezzi rari. Un'occasione unica per i curiosi e i potenziali collezionisti per vedere le copertine dei mitici numeri 1 di molte delle testate che hanno tracciato la storia della science fiction nel nostro paese. Restate sintonizzati su queste pagine tutti i mesi perché le sorprese non mancheranno di certo.

Torniamo al buon dottore, col l'edizione SIAD che esce nelle edicole nell'autunno del 1979 al prezzo di 1500 lire. Si tratta di una rivista dalla periodicità trimestrale, dal grande formato (il doppio del tipico tascabile). La copertina del suo primo numero, che vedete qui raffigurata, è opera di Giuseppe Festino che con Armenia (Siad Edizioni) era già noto per le sue fantastiche illustrazioni su Robot.

Le traduzioni sono affidate a Giuseppe Lippi, ora direttore di Urania in Mondadori, mentre la grafica è di Antonella Caldirola.

Il contenuto è di stampo totalmente narrativo. Seconda e terza di copertina con pubblicità di libri di fantascienza targati Siad Edizioni e poi 128 pagine fittissime di racconti di buon livello. Naturalmente, come riporta la testata, questa rivista ha il compito di selezionare e proporre storie di carattere avventurose, ricche di "sense of wonder". Non vi sono racconti dalle tematiche sociologiche o fantapolitiche. Qui si tratta di un territorio ben preciso dove la letteratura fantascientifica svolge il ruolo principale di letteratura d'evasione, di ricreazione, di entertainment. E su questa impostazione troviamo un primo numero ricco di presenze interessanti. Il primo racconto è di Poul Anderson, Prigioniero della Centauriana. Su Anderson ci sarebbe da scrivere molto per la sua eccletticità narrativa, ma forse basta dire che quando si tratta di storie avventurose è certamente un leader. Il secondo racconto presente in questo primo numero è La cometa di Alan Dean Foster (Alien). Poi è il turno della mediocre short story di Grendel Briarton intitolata Attraverso il tempo e lo spazio con Ferdinand Feghoot. Divertente è la poesiola di Ray Russell dedicata alla provetta, mentre ci si rituffa nei racconti subito dopo con Jesse Peel con Dov'è ora tuo fratello, Epimeteo? Naturalmente non poteva mancare lo stesso Asimov che tra i suoi numerosi racconti ci propone quello intitolato Scambio sconveniente. Chiude il numero il romanzo breve di Harry Harrison intitolato Quel sorcio farabutto che non arrugginisce mai, dove incontriamo il suo famoso personaggio Jim diGriz.

Insomma, avventura e fantascienza. Due parole che si sono spesso accostate e scontrate, confuse e volutamente distinte, nell'appassionante storia della letteratura di fantascienza. Da Verne a Gernsback, e ancora ai pulp, fantascienza voleva dire avventura. Ma purtroppo spesso voleva anche dire narrativa di serie "b", frettolosa, magari infantile. La Asimov in questione ha cercato di selezionare il meglio sul mercato, per dimostrare che se la SF avventurosa è ben scritta può essere apprezzata da chiunque, e a qualunque età. Un messaggio che in Italia, come tanti altri sulla SF lanciati attraverso la distribuzione nelle edicole, non ha mai colto nel segno. Anche in questo caso il pubblico non si è visto e l'editore ha dovuto chiudere dopo solo quattro numeri.