Il decennio cinematografico iniziato nel 1995 con Heat si chiude in crescendo per Michael Mann. Dopo The Insider e il, forse, non del tutto riuscito Alì, il creatore di Miami Vice che vedrà gli schermi nel 2006, realizza quello che può essere probabilmente considerato il suo capolavoro. Interamente girato in digitale, Collateral vede protagonisti Tom Cruise e Jamie Foxx nell'insolita avventura di una sola notte. Dopo avere lasciato in ufficio l'avvenente procuratore distrettuale interpretata da Jada Pinkett Smith, Max, un tassista dai grandi sogni e dal piglio vagamente filosofico, carica sul taxi un cliente che gli offre seicento dollari per farsi accompagnare in giro per Los Angeles ad incontrare cinque persone per poi tornare all'aeroporto. Dapprima l'uomo ha qualche dubbio, ma l'aspetto distinto e carismatico del suo cliente lo convince ad accettare. In realtà qualcosa va storto sin da subito e l'autista del taxi si trova suo malgrado coinvolto in un gioco al massacro più grande di lui di cui sono protagonisti l'FBI, la polizia di Los Angeles e un cartello internazionale di narcotrafficanti. Una notte da incubo in cui nulla è come sembra e in cui sia il tassista che il suo passeggero dovranno fare fronte ad una serie intensa e spettacolare di pericoli ed imprevisti.
Girato con lo stile caratteristico di Mann sospeso tra riprese aeree e un gusto particolare per il ritmo e la suspense, Collateral è un film dal tono notturno in cui tutto funziona alla perfezione e che pur essendo erede di un misto di noir e azione, mantiene intatta la sua originalità dal sapore quasi esistenziale.
A partire dalla figura di un Tom Cruise invecchiato e al tempo stesso dosato nella sua raggelante cattiveria fondata più sul cinismo che sulla malvagità. Ad affrontare questo killer elegante che studia le caratteristiche delle sue vittime su un palmare ipertecnologico, c'è un tassista distaccato dal mondo circostante e che via via rivelerà le sue lacerazioni e i suoi problemi al suo apparentemente imperturbabile compagno e nemico. Una raffinata battaglia psicologica tra ricerca della debolezza e coraggio imprevisto.
Tra gli altri personaggi decisamente interessante risulta Mark Ruffalo nell'interpretazione di un poliziotto lungimirante, mentre molto divertente è il cameo di Javier Bardem nei panni di un verboso, ma sostanzialmente simpatico narcotrafficante.
La forza di Collateral sta nell'amalgama di tutti questi elementi distinti, ma soprattutto nel costruire un thriller ambientato nel giro di poche ore in cui il pubblico segue degli eventi straordinari che coinvolgono persone ordinarie, costrette a fare fronte a una minaccia letale.
In questo senso Michael Mann costruisce un raffinato gioco di elementi diversi in cui nulla è lasciato al caso. Visivamente eccitante, Collateral brilla per i suoi dialoghi intriganti e interessanti e - al tempo stesso - per l'azione dove tutto o quasi è imprevedibile. Costringendo lo spettatore a seguire le avventure dei protagonisti in una folle notte in taxi in cui l'obiettivo più importante per tutti è quello di tentare di sopravvivere. Due ore di grande cinema per un film che mostra un Tom Cruise in crescita come attore nel suo gelido ritratto di un killer raffinato e seducente nella sua crudeltà.
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