Accoglienza a corrente alternata di I, Robot nel suo primo week end di programmazione nei cinema degli USA.
Il film, ambientato nel 2035, quando i robot sono diventati assistenti e operai tranquillamente presenti al fianco dei propri padroni umani, narra del robofobico detective della polizia di Chicago Del Spooner (Will Smith) che indaga sull'assassinio del Dottor Miles Hogenmiller che lavorava per la U.S. Robotics (diretta da un Lawrence Robertson interpretato da Bruce Greenwood visto in Thirteen Days). Nell'omicidio sarebbe implicato uno dei robot di nome Sonny, che sembra essere riuscito a bypassare le tre famosi leggi della robotica asimoviana, cosa apparentemente impossibile. Anche perché una simile evenienza starebbe ad indicare la possibilità di una rivolta robotica su larga scala. Ad aiutare Smith / Spooner nelle sue investigazioni ci sarà la Dottoressa Susan Calvin (interpretata da Bridget Moynahan già vista in Coyote Ugly e Serendipity) specialista in psicocibernetica.
Sia gli spettatori che i critici si sono divisi in parti uguali nel giudicare il film solo "vagamente ispirato ad Asimov ma accettabile" oppure "uno schiaffo agli scritti di Asimov".
Insomma, nemmeno stavolta Asimov è stato fedelmente riportato sugli schermi, visto che il lavoro del regista Alex Proyas (Dark City) è stato segnalato nei titoli come "Ispirato ai romanzi di Isaac Asimov", non troveremo, dunque, i problemi filosofici e le discussioni stimolanti sulle Tre Leggi, ma scene d'azione e tanti effetti speciali che hanno portato pubblico e critica a etichettarlo come "un godibile film estivo".
Non ci resta che sperare nella trasposizione del ciclo della Fondazione, a quanto pare.
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