Worldnews
di Locus al party virtuale
della Avon
Locus è la più importante newsletter nel mondo della fantascienza. Maurizio Manzieri la tiene d'occhio per noi estrapolando le notizie più interessanti.
Gennaio 1998. Locus n. 444. Trentunesimo anno di pubblicazione.
L'editore Charles N. Brown si confida con i lettori all'interno di un editoriale intitolato Pensieri Invernali: all'età di 60 anni continua a lavorare dalle 10 alle 14 ore al giorno, inclusi i weekends, con il perseverante obiettivo di editare il giornale e farlo uscire puntualmente alla fine di ogni mese. Originariamente, alla fondazione, l'idea era di andare avanti finché possibile, poi di interrompere le pubblicazioni, ma la situazione è sfuggita di mano ed ora il giornale vive di vita propria; è divenuto un punto di riferimento nel campo della fantascienza sia dal punto di vista commerciale che intellettuale.
Bisogna quindi rimandare il pensionamento dell'editore per almeno cinque anni - forse si potrebbe accennare ad un prepensionamento verso i 62 -, fino a quando inevitabilmente Locus giungerà al giorno della verità e dovrà scegliere se vendere, associarsi con una università, fondersi con dei partners, abbandonarsi alle cure del fedele staff....tuttavia c'è ancora tempo...la magia del newsmagazine e la possibilità di vivere questo mondo sono attrazioni irresistibili....
Gene Wolfe ha terminato per Tor la prima stesura della sua prossima trilogia The Book of the Short Sun. Si ricorda che l'Editrice Nord ha recentemente ristampato a furor di popolo il ciclo The Book of the New Sun. Le immagini riportate nell'articolo raffigurano covers di altri volumi ambientati nello stesso universo, ancora latitanti dagli scaffali delle librerie italiane: il volume Urth of the New Sun, quinto volume della serie del Nuovo Sole, dove giungono a conclusione le avventure di Severian, e la quadrilogia recentemente pubblicata The Book of the Long Sun.
La Avon ha celebrato la nascita della sua nuova collana Eos con una vera e propria kermesse culminata in una convention online, iniziata nel pomeriggio, e protrattasi fino a tarda sera presso l'indirizzo web: http://www.Avonbooks.com/Eos.
Tra gli ospiti d'onore intervenuti alla manifestazione virtuale Gregory Benford, Ben Bova e Raymond E. Feist, che si sono intrattenuti con i partecipanti rispondendo a tutte le loro domande. Non è ancora finita. Nei prossimi giorni assisteremo alla nascita e allo svilupparsi di conferenze sf, chat rooms per fans, art galleries, distribuzione di gadgets (!),... racconti scritti dal vivo (!). Se quanto comunicato corrisponde al vero, un sito da controllare spesso! Prossimi ospiti prenotati: Jennifer Brehl, Carolyn Ives Gilman, Severna Park, Matthew Broderick, Susan R. Matthews, Amy Stout, Dennis Danvers, Eric S. Nylund, Rudy Rucker, James Alan Gardner, Stephen Leigh, Adam Lee, e Victoria Strauss.
There's a party! Ripeto: mano al Bookmark...!
Dice il Times a proposito di Dean Koontz e del suo romanzo Sole Survivor che "questo scrittore è non solo un maestro dei nostri sogni più oscuri, ma anche un giocoliere letterario. si tratta di un romanzo che vi terrà svegli tutta la notte... davvero bello...bravo, mr koontz...".
Mi ritrovo tra le mani l'edizione inglese del libro, recentemente pubblicato in paperback dalla Headline. Koontz ha ormai creato un suo seguito di appassionati e continua a sfornare libri con una solerzia da far invidia a King. Il 'background' che sottende i suoi romanzi è molto particolare ed inquietante, oserei dire koontziano, e quando alcuni capitoli ci avvinghiano, il romanzo non ci lascia più andare. Non tutte le opere sono di pari valore: alcune talvolta ricadono in clichet stereotipati. In una recensione di circa un anno fa Time International distruggeva da capo a piedi il romanzo Intensity.
Tuttavia alcuni titoli lasciano un segno indelebile, come i bellissimi Lightning (Lampi) e Cold Fire (Fuoco Freddo). Anche Sole Survivor lascia il suo bel solco nell'animo del lettore, inserendo abilmente visioni segrete, verità non dette, spiegazioni ineffabili e ben congegnate rivelate soltanto all'ultima pagina. E' la storia di un Jumbo 747 precipitato al suolo in verticale con i suoi 330 passeggeri, nel quale la moglie e le due piccole figlie del protagonista hanno trovato la morte. Ma sono poi morte davvero? La sinopsi riporta: "la storia ufficiale del volo353 è una bugia. dicono si sia trattato di un incidente. non lo è stato. dicono non ci siano stati sopravvissuti. invece ce ne è stato uno. lei è uno scienziato con un segreto. un segreto che cambierà il mondo.".
Non posso rivelare altro. Da leggere.
Il CEO della Penguin, Michael Lynton ha annunciato durante una conferenza di editori a Londra che il sistema di vendite online dovrebbe garantire alla casa editrice lo smaltimento di tutte le giacenze di magazzino, senza entrare in diretta competizione con le iper- librerie forti nel lancio di bestsellers e di prodotti nuovi di zecca. Basti pensare che il fatturato realizzato dalla Penguin nel solo 1997 tramite http://www.amazon.com supera i dieci milioni di dollari. Ci sono però alcuni effetti collaterali a cui si inizia a pensare, man mano che ci si avvia nei prossimi anni a questa progressiva trasformazione della Penguin in uno dei più grandi providers di vendita online: come regolarsi con le royalties per i diritti territoriali quando gli acquirenti britannici acquisteranno in Internet le edizioni statunitensi dei romanzi, allettati dalla velocità di spedizione e dagli incredibili sconti, invece di attendere tranquillamente le pubblicazioni nazionali, come accadeva prima dell'avvento della Grande Rete?
La presente rubrica è stata realizzata utilizzando come riferimento notizie, liberamente tradotte ed, in alcuni casi, ampliate, apparse sul mensile Locus.
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Website: http://www.locusmag.com/ Email: locus@locusmag.com
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