Delos 32: Pensiero Stocastico Pensiero Stocastico

di Roberto Quaglia

quaglia@fantascienza.com

il futuro del sesso

Secondo Robert Sheckley, per troppo tempo ormai Roberto Quaglia non è stato famoso. Secondo Ugo Malaguti, è un genio. Roberto Quaglia, ovvero il rappresentante della fantascienza del nostro Paese più famoso all'estero e più sconosciuto in Italia, continua a fare tante domande e a rifiutare tutte le risposte.

Una delle cose più popolari che ci siano è il sesso, non fosse altro che perché ogni persona ne ha almeno uno e ne desidera continuamente almeno un altro.

Tra tutti i misteri dell'universo, quello del sesso è certamente uno dei più intriganti. Esistiamo in un universo dualistico, e guarda caso gli esseri umani sono divisi in due sessi. E se l'universo fosse stato trialistico? Il sesso occupa, in un modo o nell'altro, gran parte dei pensieri di tutti quelli che pensano, e anche dei pensieri di quelli che non pensano. In effetti il sesso occupa i nostri pensieri anche quando sembra che non li occupi: crediamo infatti di sognare una bella automobile sportiva nuova e fiammante al posto della nostra vecchia Uno da rottamare, quando sotto sotto stiamo invece solo desiderando un nuovo status symbol che ci renda più desiderabili agli occhi delle persone del sesso che ci attrae. La gran parte della letteratura prodotta nella storia dell'umanità gira intorno alle inevitabili questioni sessuali, e la stessa cosa vale per cinema, televisione, internet e pubblicità. Tutti sono schiavi del sesso, anche quando non sanno o non vogliono sapere di esserlo. Come mai il sesso è così importante, ovvero: come mai il sesso esiste? I più pomposi fra gli ignoranti che infestano i luoghi ove s'insegna il Sapere affrescheranno a questo punto il volto inutilmente grinzoso con i segni dello sprezzo accademico e bofonchieranno: Perbacco! Che domande sono mai queste? Il sesso esiste perché è il motore fondamentale dell'evoluzione della vita sul nostro pianeta!

Dio ci scampi dalle risposte - quell'immondo artifizio che gli umani hanno escogitato per eludere le domande!

Noi che però non siamo fessi e sappiamo benissimo che le risposte servono solo per nascondere le domande, non ci facciamo ingannare e rilanciamo: Perché esiste la Vita? E perché pensiamo che la Vita sia così importante? Era proprio necessario il Sesso alla Vita? E' stata la Vita a inventare il Sesso o il Sesso a creare la Vita? Esisteva nell'Universo il Sesso prima che la Vita facesse la sua comparsa? Forse che il dualismo sessuale e il dualismo universale sono intrinsecamente la stessa cosa? Non potrebbe essere che il Sesso sia semplicemente la principale modalità con la quale noi umani percepiamo - in modo distorto e deformato dai nostri archetipi - il dualismo dell'Universo di cui siamo parte?

Il trucco per confezionare così tante domande è quello di non pretendere di trovarne le risposte. Molta gente è incapace di generare nel proprio cranio domande diverse e più complesse da quelle del tipo Che ore sono?. Ciò a causa del timore di non saper trovare le risposte e nella convinzione che questo equivalga a un demerito. Provate anche voi, a casa, nella quiete della vostra stanzetta, a formulare nel silenzio e nel nulla le domande che mai vi è venuto il ghiribizzo di porre. E' più facile di quello che sembra. Basta innanzitutto riuscire ad evitare di porsi le Domande Idiote Fondamentali quali Che ore sono?, Che giorno è? Che tempo fa? E adesso cosa facciamo?

Torniamo ora però a parlare del sesso, che vi interessa di più. Interessa di più anche me, se questo vi può consolare.

Non c'è dubbio che la gente scopi. Ogni tanto nella storia dell'umanità - e anche in quella di tutti i giorni - insorgono contro l'esercizio dell'attività sessuale intere categorie di persone o potenti e sinistre autorità, ma nulla di quanto i più zelanti bacchettoni escogitino è mai riuscito a incidere in maniera significativa e duratura sui comportamenti sessuali della gente. Nondimeno i comportamenti sessuali delle persone variano spontaneamente nel tempo e a seconda luoghi, anche in misura notevole. Pare che per gli esquimesi sia cortese ed onorevole fare congiungere la propria moglie con un ospite che si sia accolto in casa, così come pare che in Italia ciò non sia onorevole affatto, pur essendo fuor di dubbio egualmente cortese. Quando era in voga morire di sifilide ci si congiungeva liberamente in barba alla forte probabilità di cuccarsi la sifilide, mentre oggi che ad andare per la maggiore è la morte per AIDS ci si congiunge liberamente in barba alla forte probabilità di cuccarsi l'AIDS. Se così non fosse, sifilide ed AIDS sarebbero già scomparsi dalla faccia della terra. Tuttavia, se così non fosse, anche la specie umana sarebbe probabilmente già scomparsa dalla faccia della terra dato che senza sesso una specie non si perpetua a lungo.

Se quindi da un lato i tentativi di un'istituzione di regolare i comportamenti sessuali fra le persone sono eternamente destinati a fallire, dall'altro è vero che i costumi sessuali cambiano sempre e per i fatti loro, e ciò che è normale e degno di approvazione in un tempo e in un luogo può facilmente essere considerato abnorme e degno di riprovazione in un altro tempo e in un altro luogo. Così oggi abbiamo paesi dove le donne non hanno il diritto di mostrare le loro parti sessualmente stimolanti agli uomini per strada e paesi dove gli uomini non hanno il diritto di non essere esposti per strada alla visione delle parti sessualmente stimolanti delle donne che incontrano. Detto così vi offende o confonde? Fatevelo dire come vi pare, ma la sostanza non cambia: ciò che è social-sessualmente aberrante in un posto è la norma altrove e viceversa. L'unico vero problema è sempre l'incapacità degli individui di accettare le normalità difformi dalla propria.

Sia come sia, i costumi sessuali sono cambiati parecchio nei secoli e nei millenni, ma tali cambiamenti si sono consumati nei tempi lenti che la storia ha sempre avuto, prima dell'accelerazione finale e progressiva che oggi ci fa sembrare ogni nuovo decennio un'epoca a sé. In questo secolo, per quanto attiene al sesso, nei paesi sviluppati è spontaneamente mutato il paradigma fondamentale alla base dei congiungimenti carnali di tutti i luoghi e di tutti i tempi passati: la convenienza a fare dei figli.

Da sempre e ovunque il fare dei figli è stata una tappa obbligatoria di chiunque ambisse ad arrivare in età anziana e sopravvivere. Fatta eccezione per qualche insignificante aristocratico qua e là, per il 99,9% degli esseri umani di ogni tempo e luogo la migliore forma di previdenza sociale è sempre stata quella di mettere al mondo la maggior quantità di figli possibile, possibilmente maschi. Solo la prole si prenderà infatti cura di te quando le forze e la lucidità verranno meno con l'incalzare degli anni, e tu ti trovi assieme a milioni di altri sfigati in una rudimentale società del passato o dell'odierno mondo sottosviluppato, dove un indigente muore di fame davvero.

Nell'odierno mondo industrializzato, invece, lo stato tende a prendersi cura di te se tu fai niente o ben poco, punendoti invece se fai qualcosa o qualcosa di più - e questo è valido anche per la produzione di figli. Chi non fa figli, da anziano godrà comunque una pensione statale tutta per sé, oltre ai risparmi accantonati per non aver avuto le spese che il figliame comporta, mentre chi metta al mondo una prole dovrà duramente sgobbare per riuscire a mantenerla per vari decenni e non è raro che quando giunga il momento della pensione si debba utilizzare quest'ultima per continuare a mantenere prole ed eventuale nipotame che non abbia nel frattempo trovato o voluto trovare qualcosa di remunerativo da fare.

Mettere al mondo dei figli è quindi oggi un lusso che ci si concede per la soddisfazione intrinseca che esso ci da, anziché l'opzione più conveniente fra le cose che si fanno o che ci capitano. I progressi della contraccezione forniscono inoltre a ciascuno strumenti notevoli per evitare gravidanze indesiderate.

Tolta quindi la necessità e convenienza riproduttiva fra le ragioni prioritarie del sesso, cosa rimane all'individuo medio di una società industrializzata? Rimane il sesso, cioè una duratura fonte di potenti pulsioni che in un modo o nell'altro hanno da trovare espressione.

Innanzitutto perde rapidamente di significato l'istituzione del matrimonio. Il fatto che un'entità esterna (stato o chiesa) alla coppia di umani che decidono di unirsi acquisisca voce in capitolo in merito alle privatissime faccende che intercorrono fra i due volontari, ergendosi ad arbitro e giudice delle mutue azioni di entrambi, è una faccenda tanto innaturale che regolarmente tracima nel grottesco, un fatto giustificabile in parte per la tutela dei diritti dei figli, ingiustificabile però per quasi tutti gli altri aspetti. Infatti, oggi che l'unione sessuale fra le persone è in misura minore fondata sulle antiche convenienze prettamente materiali, l'istituzione del matrimonio è in crisi. I pochi che oggi ancora si sposano si separano quasi sempre dopo una manciata di anni dimostrando a se stessi e agli altri che in realtà non avrebbero proprio dovuto sposarsi. Ormai privo dei reali contenuti in base ai quali esso è nato - le ragioni della convenienza e non certo quelle dell'amore - il matrimonio è così oggi una scatola vuota che non può non mettere tristezza a chi della scatola non veda solo la superficie esterna. Cosa c'è di più triste infatti dell'artificiosamente ridanciana cerimonia nuziale di una coppia mediocre che per darsi un fittizio contegno ed un simulacro d'emozione affitti per quel giorno e per poche ore una Rolls Royce o una Jaguar o una Mercedes lucente con autista tappato che mai in vita loro saranno più in grado di concedersi?

Morto il matrimonio, le cui spettrali spoglie persisteranno ancora per un po' assieme ad altri rudimenti dell'evoluzione (i denti del giudizio, l'appendice, l'utilità dell'intelligenza...), avanzeranno quindi da un lato l'amore e dall'altro (e talvolta anche dallo stesso) il sesso. Stavamo parlando del sesso quindi ora non mettiamo troppa carne al fuoco dilungandoci anche sulle pure interessanti trasformazioni dell'amore.

Il sesso canonico è l'archetipo in progressivo disuso. L'invenzione della fotografia e del cinema hanno fatto fare passi da gigante alla pornografia, categoria precedentemente confinata alla letteratura, un media per pochi intimi nelle società di analfabeti dei secoli scorsi. E' solo negli ultimi quindici anni, con la diffusione delle videocassette, che la pornografia è entrata massivamente in tutte le case per non uscirvi mai più.

Strettamente parlando, la pornografia entrò in tutte le case vari decenni or sono con le prime trasmissioni televisive nelle quali apparivano compiacenti signorine con le gambe interamente scoperte per ragioni che nulla avevano a che vedere con le condizioni climatiche nello studio televisivo. Se in spiaggia è infatti normale spogliarsi perché fa caldo, altrettanto non lo è in uno studio televisivo dove se ci si spoglia lo si fa unicamente per la precisa finalità di fare venire duro l'uccello dei telespettatori maschi. Mi sia consentita quest'espressione un po' cruda, ma non è colpa mia se le cose stanno esattamente così. Dopo alcuni decenni è oggi normale che accendendo il proprio televisore nel proprio salotto ci si imbatta senza volere, sulle reti del servizio pubblico e nelle ore del massimo ascolto, nella visione di donne coperte solo da un perizoma e mezzo reggiseno, nonché prive pure di tali pseudo-indumenti in altri orari e/o su altre reti. Non dico che ciò sia bene o male, dico semplicemente che ciò è precisamente pornografico poiché l'unica finalità esplicita o implicita di tali esibizioni è quella di fare venire duro l'uccello dei telespettatori maschi oppure, in subordine, di ammaestrare i telespettatori maschi ad insistere nella visione di tali programmi nella speranza che prima o poi l'uccello gli venga duro. Una finalità non da poco perseguita con sublime genio, se si considera che essa riesce a fondarsi anche sull'inconsapevole consenso dell'esercito delle mogli degli arrapandi telespettatori maschi, ammaestrate nei decenni a non turbarsi per nulla del fatto che al marito ormai venga più duro guardando il varietà nazionalpopolare del Sabato sera che affaccendandosi la notte al buio sulle loro stagionate grazie residue.

Ora che il sesso non serve quasi più a riprodursi, torna però utilissimo a vendere pubblicità in tutte le salse. Se un tempo il maschio medio si eccitava quando per strada incontrava la bella del paese, oggi il maschio medio è bersagliato dall'immagine di migliaia e migliaia di inesistenti ma visibilissime belle del paese che più o meno discinte fingono di ammiccare nei suoi confronti dalle milioni di icone pubblicitarie che tappezzano interamente l'ecosistema guardabile di un uomo - dai manifesti per strada alle foto sulle riviste alle fighette in tivù. Poiché il 99,9% delle femmine più belle che un uomo ha occasione di vedere nell'arco della propria vita - femmine sulle quali uno nel tempo costruisce il proprio immaginario erotico e quindi fonda la propria sessualità - non esistono, sono solo immagini riprodotte di femmine lontane e irraggiungibili, si comprenderà perfettamente che oggi per l'uomo il sesso è già una faccenda parecchio virtuale. La testa piena di immagini di perfette donne inesistenti, lo stimolo a relazionarsi con quelle meno perfette ma esistenti si attenua inevitabilmente. Non sono ancora personalmente una donna, e quindi non posso valutare con la mia esperienza diretta, noterei però che pure la donna sia oggi bersaglio di una inesauribile stimolazione ad opera di inesistenti modelli di perfezione maschile, secondo una sinistra e perfetta specularità che diminuisce anche nella donna lo stimolo e la capacità di relazionarsi soddisfacentemente con i meno perfetti esemplari di maschi effettivamente esistenti.

Tutto ciò per dire che l'oggetto del sesso si sposta, a seconda delle circostanze si sposta anche parecchio. Tanto che quando Benigni dice Per me il miglior afrodisiaco del mondo è la donna ci viene da ridere perché sotto sotto sappiamo benissimo che per noi non è più così. Ogni elemento erotogeno, cioè che ci eccita, che non sia un'altra persona in sé e per sé a rigore è un feticcio. Caratteristica principale, quindi, del sesso moderno, è la proliferazione dei feticci. Bene, fino ad adesso abbiamo vagamente parlato del passato e del presente del sesso, quando il titolo prometteva rivelazioni circa il futuro dello stesso, promesse che finora non ho mantenuto. Tempo al tempo.

Ora che ci siamo chiariti il fatto che il sesso moderno è sempre più un'esperienza feticistica, possiamo per induzione immaginarci quali feticci sessuali ci attendono nel nostro futuro e in quello dei nostri figli e nipoti, se mai avremo qualcosa del genere (figli, nipoti e futuro).

Tanto per iniziare assisteremo alla perfetta integrazione della pornografia in tutti i media di comunicazione visiva. La tendenza è in atto da decenni e non si arresterà solo per compiacere il nostro attuale residuo pudore. Fra un paio di decenni al massimo il sesso esplicito sarà parte integrante degli spettacoli nazionalpopolari del Sabato sera e della produzione di fiction in genere. Se cinquant'anni fa in un film era obbligatorio il momento romantico del bacio appassionato fra i protagonisti, e oggi è sempre più spesso obbligatorio assistere a interi minuti di pseudo fornicazioni nell'ambito di trame ove ciò si palesa come del tutto gratuito, l'unico modo in futuro per reggere il passo con la progressiva assuefazione degli spettatori all'impatto erotogeno di tali sequenze sarà quello di sconfinare nell'hard, ovvero nel sesso non più simulato. Sul fronte opposto, quello della pornografia esplicita, l'assuefazione dello spettatore ad amplessi sempre uguali fra loro costringerà via via i produttori ad elevare la qualità dei film porno, introducendo trame plausibili e personaggi credibili.

Abbiamo quindi da un lato la pornografia velata dei film ufficialmente non pornografici che prenderà sempre più piede divenendo sempre meno velata e rivelandosi sempre di più per la pornografia che effettivamente è, e dall'altra la pornografia esplicita che per superare se stessa dovrà acquisire anche valenze non pornografiche. Il risultato finale è che prima o poi si giungerà fatalmente alla fusione tra le due categorie: la pornografia e la non-pornografia. Ovvero: tutto ciò che passerà per televisione (o nelle riviste, o nei manifesti pubblicitari per strada) potrà evidentemente essere pornografico pur non venendo più percepito come tale da quella stessa evoluzione dei costumi che oggi ci permette di accendere la televisione senza scandalizzarci vedendo cose che quarant'anni fa (ma anche venti...) sarebbero state tabù.

Il risultato paradossale di questa evoluzione è che a quel punto la pornografia non lo farà più venire duro a nessuno - così come già oggi chi mai si eccita vedendo le fighettine nude o seminude in tivù? Nel contempo, anche le signore più pudiche non si scandalizzeranno a vederne ovunque di cotte e di crude, essendo state abituate per gradi dall'escalation già in atto da parecchi decenni.

La masnada di sociologi dell'epoca parlerà allora di morte della pornografia, mentre in realtà essa sarà semplicemente onnipresente e quindi non più percepita in quanto tale, così come oggi c'è un gran cianciare di morte della sessualità, quando è evidente per qualsiasi umano pensante che ci troviamo nell'epoca più sessualizzata che a memoria d'uomo ci sia mai stata.

Ridotta a sottofondo onnipresente, la pornografia perderà quindi quel consistente ruolo di feticcio sessuale che oggi riveste. E' probabile quindi che altri feticci emergano dal limbo delle potenzialità dell'animo umano. Ci saranno feticci nuovi, imprevedibili e oggi imprefigurabili, e feticci meno nuovi, dei quali già oggi intravediamo avvisaglie. La pedofilia, ad esempio, potrà essere una delle manifestazioni più popolari del proibito del futuro. Già oggi essa sta mondando alla moda, benché in varia misura sia sempre esistita. Come mai, vi siete mai chiesti, non si è parlato di pedofilia per decenni, e ora d'un tratto è ovunque tutta una gran caccia alle streghe cioè pedofili che sbucano fuori da tutte le parti come funghi primaticci? I casi sono due: o i pedofili oggi stanno aumentando, e allora la mia tesi appena esposta è già dimostrata, oppure i pedofili di oggi sono tanti quanto quelli di ieri - e allora non si capisce come mai i mezzi di comunicazione di massa si occupino di questo problema soltanto adesso. In questo secondo caso, un solo fatto è certo: si tratta della più grande campagna pubblicitaria a favore della pedofilia che mai ci sia stata - e vedrete, essa maturerà i suoi frutti (se già non li sta maturando). A favore della pedofilia? ripeterete indignati. Certo, ribatto io. A favore. Beh, ammetto che a prima vista gli organi di informazione paiono indignarsi di fronte alle atrocità che essi descrivono. Sarà anche indignazione sincera, tuttavia è chiaro che essa è subordinata al loro unico tornaconto di assicurarsi l'attenzione del pubblico. In verità, come la storia insegna, per assicurare successo ad una persona o ad un'idea, non importa se se ne parli bene o male, l'importante è che se ne parli. Quando qualche anno fa in Italia un paio di sciagurati per primi lanciarono dai cavalcavia delle autostrade un paio di pietre sulle auto in transito, fu solo la successiva campagna pubblicitaria degli organi di stampa - in perfetta e idiota buona fede travestita da dovere di cronaca - che trasformò un singolo episodio cretino e irrilevante in una tragica ed inarrestabile moda nazionale. Ebbene, la stessa cosa oggi sta succedendo con la pedofilia, e ne valuteremo gli effetti nel nostro futuro. Milioni di persone che neppure immaginavano che si potesse essere pedofili, oggi si stanno chiedendo che tipo di emozioni questo pensiero suscita in loro; la maggior parte ne ricava orrore e raccapriccio, ma una modica percentuale di tutti costoro, fatalmente, scopriranno e svilupperanno quella loro tale peculiarità che altrimenti sarebbe sempre rimasta sopita dentro di loro. I mass media stanno quindi oggi costruendo i pedofili del futuro, e nessuno si scandalizza o glielo impedisce poiché all'apparenza essi stanno facendo l'esatto contrario.

Siamo in un'epoca di grandi e rapide trasformazioni, e ciò che è inaccettabile oggi non è improbabile che diventi assai popolare domani, e viceversa. Basti pensare quant'erano popolari fascismo e nazismo qualche decennio fa, e quanto poco lo siano oggi. Allora, suona osceno, ma è tutt'altro che improbabile, che fra cinquanta o cent'anni le mamme italiane mandino i propri bambini anziché allo Zecchino d'Oro ai provini di selezione per aspiranti pornostar infantili. Per quell'epoca, anche la pedofilia, come la pornografia nei prossimi anni, sarà stata assorbita e digerita entro i limiti del comune senso del pudore, dopo essere stata per un lungo periodo la nuova frontiera del proibito di una società in continua escalation di stimoli. In un'Italia perfettamente meccanizzata nella quale chi per caso voglia lavorare dovrà emigrare in Africa, ci sarà poco da fare, ed anche a vendere il proprio corpo di adulti non si troveranno acquirenti. Le interfacce per il sesso virtuale, potenziate dalla contestuale assunzione di droghe sintetiche mirate a rafforzare la sensazione di realtà dell'esperienza sessuale virtuale, forniranno a chiunque l'opportunità di convincersi di stare davvero copulando con la persona che si desideri. Per quell'epoca, neppure i bambini troveranno più acquirenti sul mercato della prostituzione reale, e le mamme italiane forse rimpiangeranno i tempi della loro giovinezza quando qualche genuino pedofilo in giro ancora si trovava, e faranno inutilmente la coda negli studi per i provini di selezione per aspiranti pornostar infantili, piccole stamberghe di periferia che esisteranno al solo scopo di spillare soldi alle mamme illuse, le stesse a cui oggi i soldi vengono spillati con la storia dei volti nuovi per il cinema e similare mercanzia improbabile.

Tutto ciò, comunque, è ancora nulla. Le vie dell'erotismo sono infinite, o se non altro, lo diventeranno. Quando non ci saranno più differenze misurabili tra pornografia e varietà del Sabato sera, tra pornografia e telegiornali, tra pornografia e programmi per i ragazzi, tra pornografia e cartoni animati di Walt Disney, da un lato i maschietti continueranno a volersi eccitare sessualmente per qualcosa di proibito e dall'altro l'industria non vorrà certo privare il mercato del sesso di qualche nuovo prodotto.

Saremo allora inondati da una marea eterogenea di disparati feticci sessuali che oggi ci parrebbero del tutto improbabili. Sconfitto l'AIDS, l'umanità si troverà di fronte alle nuove epidemie sessuali che la natura escogiterà per contenere quell'esplosione demografica che l'umanità da sola non ce la fa a frenare. Quindi i classici rapporti sessuali fra persone dei paesi industrializzati diminuiranno ancora, a favore ad esempio delle relazioni con i feticci di produzione industriale che come ogni moda si avvicenderanno di anno in anno. Saranno delle specie di Tamagotchi sui quali le persone si condizioneranno a proiettare il proprio immaginario sessuale, così come oggi i feticisti all'antica si eccitano sessualmente reggendo in mano una calza o una scarpa o un altro indumento od oggetto. Trattandosi di un feticcio differente dalla pornografia classica (la quale è un feticcio estremamente visivo), i Tamagotchi sessuali mieteranno successo indifferentemente fra i maschi e le femmine, per la piena soddisfazione dell'industria. Reggendo in mano il proprio Tamagotchi sessuale preferito del momento, o strofinando lo stesso su parti del corpo, l'uomo o la donna del futuro godrà di tutte le sensazioni di un rapporto onanistico completo, orgasmi compresi.

Molto diffuso sarà inoltre il cibersesso. Oggi come oggi il cosiddetto cybersex non è che sia quella gran cosa. In pratica ci si masturba davanti al proprio computer guardando sul monitor una persona (vera? finta?) che fa altrettanto da qualche altra parte guardando te che ti masturbi sul suo monitor. Personalmente, mi sembra poco entusiasmante, tuttavia c'è già un sacco di gente che ci sballa. In futuro, quando faranno delle credibili interfacce per il sesso virtuale, il cibersesso diventerà più popolare. Tuttavia, anch'esso non sarà privo di pericoli. Come è noto Internet pullula di virus informatici, come la realtà pullula di virus biologici. E allora ci saranno con tutta probabilità virus sessuali trasmissibili attraverso Internet... Vi sembra una sciocchezza? Nossignori, non è una sciocchezza, ed ecco come la faccenda funzionerà: l'interfaccia sessuale che uomini e donne dovranno indossare per fare del buon cibersesso sarà uno strumento tecnologico molto sofisticato, in grado di registrare e inferire sensazioni con sufficiente intensità. Poniamo caso che tu sia un maschio intento ad assaporare una fellatio virtuale ad opera della rappresentazione internettiana della tua attrice preferita o della tua ciberpartner del momento, e un virus informatico improvvisamente alteri il funzionamento dell'interfaccia nella quale tu fiduciosamente hai introdotto il più sensibile tra le tue appendici sensorie... cosa può combinare una crudele interfaccia impazzita al tuo caro compagno di tante avventure? Io non oso immaginarlo. Provateci voi che avete meno immaginazione. Prima o poi, a causa dell'evoluzione del cibersesso potrebbe scomparire dal mondo industrializzato il mestiere più antico del mondo. Che bisogno c'è infatti di andare con una prostituta se con il sesso virtuale ci si può convincere di avere un rapporto con chi si desidera in ogni momento? So che questo ai più suonerà un po' magico ed troppo improbabile, ma è soltanto perché ancora non sappiamo in che modo si realizzeranno gli utensili tecnici (e mentali) che renderanno concretamente possibile quanto io ora ipotizzo. Una cosa è certa: c'è già e ci sarà sempre chi alacremente lavori per giungere a questi obiettivi, e prima o poi, se non viene giù il mondo, ci riusciranno. Viste dalla prospettiva dei secoli passati, anche la radio, la televisione, i film porno e i viaggi sulla luna non sarebbero state realizzazioni credibili. Che poi quanto io adesso profetizzo sia anche davvero desiderabile o meno, è tutta un'altra faccenda.

In passato la transessualità era un fenomeno meno visibile di oggi. Oggi è possibile scegliersi il sesso che si vuole ricorrendo al chirurgo e alle cure ormonali, ma c'è comunque da penare parecchio. In futuro, chiunque vorrà potrà cambiare sesso o farsi transessuale senza troppi problemi e conseguenze. Tanto che diventerà di moda aggiungersi un po' di sesso diverso dal proprio per puro sfizio di moda. Alcune donne si faranno così innestare un pene sull'osso sacro che sarà fine esibire, a mo' di coda, nelle passeggiatine in costume da bagno sulle spiagge d'estate. Altre opteranno per un pene bonsai innestato sul lobo dell'orecchio, e fra le femministe più arrabbiate sarà obbligatorio esibirlo trafitto sul prepuzio da un orecchino dorato da esso pendente. Alcune donne invece opteranno per l'innesto su di sé di una seconda e in certi casi anche di una terza vagina, così come alcuni uomini volentieri si doteranno di falli ulteriori da ostentare nel segno di una maggiore presunta virilità. Saranno probabilmente i culturisti ad esagerare più degli altri, ed alcuni di essi appariranno probabilmente come dei veri e propri alberi di Natale, con decine e centinaia di falli di tutte le fogge e colori penzolanti da tutte le parti per tutta la superficie del corpo gonfiato. Tutti questi organi sessuali giungeranno ovviamente dai donatori volontari di organi del terzo mondo, come già oggi avviene coi reni. La scusa della pianificazione familiare placherà le coscienza nostrane più sensibili al tema dei diritti umani.

Se però la transessualità sarà più alla portata di tutti, il transgender o i suoi derivati sarà comune come il prezzemolo. Il transgender è una moda nuova e quasi nessuno ancora sa cosa sia. Il succo del transgender dovrebbe essere la scelta di non confinare la propria personalità pubblica (e/o privata) ad un "genere" sociale o sessuale particolare, o qualcosa del genere. Oggi come oggi ciò è poco più di un giochino, ma in futuro potrebbe davvero diventare un vero e proprio salto di paradigma mentale, cioè una cosa che trasmuti in modo significativo e profondo il nostro modo di percepire ed interpretare noi stessi e gli altri. La spersonalizzazione dei rapporti di comunicazione che si possono attuare mediante Internet consentono allo spirito di un individuo in comunicazione con un altro di non essere automaticamente assegnabile a categorie sociali e sessuali riconoscibili. Questo consente a ciascuno di mutare i caratteri della propria personalità in modo assai plastico. Poiché l'identità maschile e quella femminile sono soprattutto ruoli mentali di una serie di giochi di società, quando il gioco viene giocato a distanza come nella comunicazione via Internet la libertà di forgiare e mutare volontariamente i ruoli nei quali ci si cala è maggiore. Oggi queste manifestazioni sono all'inizio, ma in futuro finiranno per sfociare in veri e propri nuovi usi e costumi.

Separati nella comunicazione dalla mediazione di Internet, gli esseri umani del futuro potranno più di oggi riunire ciascuno in sé le caratteristiche logiche ed archetipiche sia del proprio che dell'altro sesso. Se questo indubbiamente aumenterà la confusione, renderà forse meno farraginosa la mutua comprensione fra persone di sessi diversi. E' dimostrato che il 90% delle informazioni che si scambiano due individui che comunichino di persona uno di fronte all'altro siano di carattere non verbale. Quindi il tono della voce, la nostra espressione, la nostra postura e i nostri vestiti significano in genere per il nostro interlocutore molto ma molto di più di quanto noi gli stiamo verbalmente dicendo. Con la comunicazione a distanza, usando programmi che riconfigurino i nostri tratti somatici in video, alterino completamente la nostra voce e trasfigurino a nostro piacimento la nostra identità apparente, la qualità della comunicazione fra individui subirà notevoli mutamenti. In quali direzioni, è difficile dirlo. L'unica cosa certa è ciò influirà in pesante misura anche sulla comunicazione sessuale.

Non c'è dubbio che fra qualche anno inventeranno la pillola dell'orgasmo (ma non l'hanno già inventata? Beh, in tal caso la miglioreranno...). Non ci vuole molto. Dopotutto l'orgasmo è un fenomeno fisiologico innescato da specifiche e ben definibili chiavi ormonali. Ricostruito il cocktail, garantito l'orgasmo. La cosa buffa alla quale la gente non pensa saranno le reali conseguenze della pillola dell'orgasmo. Innanzitutto: i tossici da orgasmo. Per strada e sugli autobus ci imbatteremo nei tossici da orgasmo, disgraziati soggetti che ingurgitano le magiche pillolette in continuazione e soprattutto a sproposito, costringendo noi poveri normali a vederceli godere davanti senza freni né ritegno. Poi ci saranno gli orgasmi per scherzo. Possiamo stare certi che alle feste giovanili per bene e per male delle case lussuose e diroccate dell'alta e bassa società, lo scherzetto preferito degli adolescenti di tutti i luoghi sarà quello di preparare dei gran beveroni zeppi di pillole orgasmatiche disciolte (un po' come oggigiorno si fanno talvolta scherzetti purganti a base di gutalax...). Per la ragazzina pudica e immacolata il nemico numero uno di qualsiasi party fra amici sarà quindi l'orgasmo a tradimento, frutto dello scherzaccio di qualche adolescente impudente. D'altra parte, per la ragazzina pudica e immacolata l'orgasmo a tradimento sarà egualmente l'amico numero uno. Quale migliore occasione, infatti, per una fanciulla contenuta e inibita, che veder finalmente liberata la propria libido latente da una causa esulante dalla propria responsabilità? L'orgasmo a tradimento nelle festicciole giovanili sarà il rito iniziatico con il quale avvicinarsi alla sessualità evitando tutti i sensi di colpa di chi lo faccia consapevolmente essendo stato educato o educata a non farlo.

Come avrete notato sto saltando un po' avanti e indietro fra futuro prossimo e futuro remoto accatastando idee non necessariamente compatibili fra loro. Il fatto è che io so benissimo che tutto quando detto sinora in realtà non sarà ciò che il futuro ci riserba in tema di sesso. La realtà supera sempre l'immaginazione. Questo è uno dei pochi punti fermi del pensiero umano, una delle poche certezze che si possano nutrire. Quindi il futuro del sesso dell'umanità sarà una faccenda molto più strana dell'accozzaglia di fantasticherie che io per qualche minuto mi sono affaccendato ad immaginare. Sarà una faccenda più strana eppure, imperscrutabilmente, riuscirà egualmente ad essere anche - nella stragrande maggioranza dei casi - una roba animale, banale e volgare come in definitiva è ed è sempre stata animale, banale e volgare l'espressione della sessualità della maggior parte degli esseri umani - sessualità triviale della quale in genere nei secoli non si è mai parlato più di tanto perché in effetti c'è ben poco da dire.