Anche la fatina dei denti potrebbe entrare a far parte dei nostri incubi più reconditi dopo la visione di questo film. Eh già, perché nella solita cittadina di provincia americana in apparenza tranquilla, si nasconde questo essere mostruoso che uccide al calare delle tenebre.

Sebbene sotto il profilo narrativo Al calare delle tenebre non proponga nulla di nuovo, il suono digitale e la tensione creata dall'azione, ne alzano notevolmente il livello facendo di questo film un horror agile e spettacolare. Merito sicuramente del mago degli effetti speciali Stan Winston che è riuscito a rendere davvero spaventosi i movimenti di questa diabolica fatina diventata - nell'immaginario del ventisettenne regista Sudafrica Jonathan Liebesman - un essere enigmatico e crudele, latrice di un'antica maledizione che non viene del tutto approfondita. In questo senso Al calare delle tenebre è un film 'da manuale'. Tutto accade seguendo fedelmente i riti canonici dell'horror anni Ottanta con citazioni di grandi classici del passato come The Fog di John Carpenter e - perfino - del vecchio Frankestein anche se più volte Liebesman gioca con le aspettative del pubblico e le situazioni più o meno classiche. Un film nel suo genere al tempo stesso divertente e terrorizzante soprattutto in virtù di una fusione perfetta di audio e immagine, di suono e rapidità di movimento della creatura misteriosa e crudele.