Delos 28: DigiPainting '97 reportage di
digipainting '97
Ovvero, Il lato fantastico di un fantastico modo di dipingere. Nella mostra internazionale che ha avuto luogo a Roma in maggio, dedicata alla pittura digitale, un'arte che diventa sempre più sofisticata e richiesta anche nel mondo della sf, gli artisti fantastici, tra i quali il nostro Maurizio Manzieri, hanno avuto la loro parte di successo. Maurizio ci racconta com'è andata.
Era da tempo che si parlava di una Mostra di artisti digitali. Non semplicemente una serie di opere estrapolate da un computer in modo astratto, ma una esposizione ragionata di dipinti digitali, realizzata da un team di affermati artisti, elevati alla loro piena dignità artistica.Sulla scia di grandi manifestazioni, legate al mondo del computer, ma non completamente dedicate all'arte digitale (vedi Imagina e Sigrapph), artisti e addetti ai lavori avevano da circa un anno iniziato a discutere in sordina all'interno di newsgroups e mailing lists sulla possibilità di presentare al pubblico e alla stampa una forma di espressione ormai matura e completamente assimilata a tutte le altre forme di materializzazione dell'Arte: la pittura digitale. La multiforme, ammirevole opera di organizzazioni come la Conor International e di nostrane figure carismatiche come l'artista Lorenzo Paolini, ha reso questo sogno realtà, ed ha trovato la sua ideale collocazione nella maestosa, elegante sede del Palazzo delle Fontane nel quartiere EUR di Roma.
DigiPainting '97: Echi dal Terzo Millennio", prima mostra internazionale di pittura digitale, patrocinata dal Comune di Roma, ha riscosso un notevole successo di pubblico e ha visto intervenire molti artisti stranieri appositamente invitati dall'organizzazione. Tra gli ospiti italiani erano presenti il noto anchorman Everardo Della Noce, Letizia Triches (storico dell'arte), Mimmo Rotella (emblematico fondatore del decollage), Maria Grazia Mattei (critico), Antonio De Lorenzo (editore della rivista Computer Grafica) e Padre N. Taddei S.J. (studioso d'arte).La Rai ed altre reti televisive, informate da una pianificata operazione pubblicitaria, hanno fatto capolino per tutta la durata dell'evento, concedendo giusto risalto all'iniziativa, in una continua girandola di interviste, telecamere e riflettori.
Due sono state le conferenze più importanti, attorno alle quali sono ruotati dibattiti, discussioni ed anche alcune accese polemiche:
La pittura digitale: non solo una nuova tecnica, ma la fonte di una nuova estetica Nuovi orizzonti dell'arte digitale: concetto, produzione, edizione, replica nel tempo, commercializzazione sociale...
Queste conferenze sono state coronate nella fase conclusiva del programma lavori dalla proclamazione del Manifesto Digitalista.
Ed ecco un dettaglio di connotazione fantascientifica per la webzine Delos...
Nel gruppo di artisti erano presenti le tavole di due esponenti dell'arte fantastica, selezionati dalla giuria interna dell'organizzazione in base ai criteri di tecnica e di bellezza mostrati nelle loro opere:
Maurizio Manzieri www.fantascienza.com/sfpeople/maurizio.manzieri, cover artist per la rivista inglese Interzone, e in procinto di pubblicare i suoi lavori negli Stati Uniti in una antologia fantascienza/fantasy su CD-Rom, curata dall'artista ed editore Jon Gustafson www.cdtitles.com
Gil Bruvel www.bruvel.com artista residente nelle isole Hawaii, che adopera nella realizzazione delle sue incredibili tavole una stazione SGI Onyx, accoppiata con il potentissimo software Alias Power Animator v. 8.0. Bruvel ha appena terminato di realizzare gli scenari per un gioco interattivo di fantascienza su CD-Rom con la Interplay Productions Of Light and Darkness, il cui rilascio è previsto nel corso del 1997.
Coincidenzialmente i due "artisti fantastici" hanno ricevuto i maggiori consensi del pubblico, assieme a Lorenzo Paolini, Mark Jenkins e Bert Monroy, ed hanno vinto il concorso interno alla manifestazione, ricevendo un premio dallo sponsor Adobe. Non è possibile ignorare tuttavia il valore degli altri artisti, sperimentalisti o 'mainstream', che con la loro Arte, riconosciuta a livello mondiale, hanno piacevolmente animato il magico scandire di DigiPainting. Ecco un elenco dei loro websites per poter visionare direttamente le loro gallery virtuali:
Lorenzo Paolini
http://www.arcos.it/digipainters
Cher Threinen Pendarvis
http://www.arcos.it/digipainters
Laurence Gartel
Gilles Tran
http://www.ina.fr/artichaud/tran/gtran.fr.html
Mark Jenkins
http://www.arcos.it/digipainters
Dominique de Bardonnèche
http://www.arcos.it/digipainters
Carol Benioff
Jeff Brice
http://www.cyberspace.com/~lindalu
Bert Monroy
http://www.arcos.it/digipainters
Debi Lee Mandel
Dennis Orlando
http://www.voicenet.com/~dorlando
Dorothy Simpson Krause
Diane Fenster
http://www.art.net/Studio/Visual/Fenster
Patricia Johnson
Bonny Lhotka
Tutte le tavole sono state presentate dagli artisti su CD-Rom e per la maggior parte trasferite su tela con l'ausilio di una stampante HP 2500 a 600 X 600 DPI. La Mostra DigiPainting '97 non si ferma soltanto nella Capitale: condurrà i lavori in giro per l'Italia e l'Europa, approdando al City Hall di Parigi, dove il ricavato daLLA risultante asta di beneficenza sarà devoluto a favore di ANLAIDS.
Per maggiori informazioni , per apprendere qualche particolare in più, per osservare tutti i lavori esposti, visitate i seguenti indirizzi:
http://www.arcos/it/digipainters
http://www.mware.it/conor/digi.htm
digitalisti e digitalismo: "il manifesto"
Motivi ed Intenzioni
Il Digitalismo é un movimento proiettato verso il futuro, ma con una profonda memoria del passato. Non deve essere considerato come una tecnica o un nuovo medium, ma come una nuova estetica, senza restrizione di stili o influenze, immagine di un modo di vivere radicalmente cambiato nei suoi ritmi, nelle sue relazioni con lo spazio fisico e mentale, nell'estensione degli interessi e delle conoscenze.Alle soglie del nuovo millennio, siamo coscienti che il mondo è stato ridisegnato da quell'utensile meraviglioso che è il computer, il quale non solo ha reso più facile la nostra vita, ma ha offerto alla nostra creatività ed immaginazione l'opportunità di volare più in alto che mai, così come nel 12 secolo l'invenzione del vetro colorato offrì agli artigiani nuove emozionanti vie per avvicinarsi al divino.
Avendo attinto la propria arte da differenti esperienze, storie ed ispirazioni, ciascuno di noi produce opere uniche, personali e caratterizzanti, come è sempre avvenuto nell'Arte.
Benché alcuni lo vivano come frenetico ed alienante, noi consideriamo l'approccio digitale profondamente umanistico: è l'essere umano al centro del processo, con poteri magicamente esaltati. Le macchine, come il pennello o le ali di Icaro, restano il suo fedele, ma ottuso strumento.
In conclusione
Noi affermiamo, con forza e convinzione, che la nuova Arte dimora non tanto nel manufatto che la ospita, ma nel concetto che la modella.Noi affermiamo, con forza e convinzione, che la concezione dell'opera d'Arte (la visione dell'Artista) e la produzione del manufatto (come la stampa) sono atti separati.
Noi affermiamo, con forza e convinzione, che l'unicità dell'opera e la sua diretta emanazione dalle mani dell'Autore, fino ad oggi considerati dei valori, sono piuttosto delle barriere finalmente abbattute grazie alle tecnologie digitali.
Noi affermiamo infine, con forza e convinzione, che la tecnologia, creata dall'uomo e per l'uomo, è solo un amplificatore della nostra anima. Grazie alla tecnologia l'Arte, la nostra Arte, può essere quindi universalmente goduta ed eternamente conservata. L'Arte diviene così senza frontiere, senza barriere, senza tempo e senza discriminazioni sociali.
Rifiutiamo infine di classificare come pittura digitale tutte quelle esperienze, meccanicistiche e prive di contenuti, nelle quali le macchine, sia pur programmate dall'uomo, producono autonomamente o casualmente, effetti astratti o decorativi.
L'Arte, come dalla notte dei tempi, scaturisce dalla mente e dal cuore dell'Artista. Qualsiasi ne sia il soggetto, il significato, la finalità, l'Opera rimane un'esperienza personale ed espansiva fra il creatore ed il fruitore.
Roma, 30 maggio 1997
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