John C. Wright ha dato alle stampe Phoenix Exultant, il secondo volume della saga della Golden Oikoumene. Nel libro precedente di questa saga, The Golden Age (2002) siamo stati introdotti in un periodo nel lontanissimo futuro dell'umanità conosciuto come la Golden Oikumene, quando la maggior parte della vita e delle azioni degli abitanti delle colonie del sistema solare si compie nella "mentality" o nel "dreaming" sfere di realtà virtuale interconnesse e abitate sia da entità umane che non umane. Dopo aver gettato le basi dell'intreccio nel precedente romanzo, l'autore inizia a svilupparne la storia nell'attuale.
L'attenzione è sull'eroe Phaeton di Radamanthus, una volta eroe mondiale e ora fuorilegge, ormai privato dei suoi poteri e abilità. Phaeton ha costruito la Phoenix Exultant, il secondo vascello interstellare mai costruito, nella speranza di scoprire cosa è successo alla prima nave colonia umana dispersa. I nemici di Phaeton, tra cui spie della Seconda Oikumene (causata in un certo senso proprio dalla scomparsa della prima nave) cospirano per ridurlo e "non persona" condannandolo ad una vita "solo" mortale per impedirgli di utilizzare la sua astronave per liberare l'umanità da quanti vorrebbero impedirne lo sviluppo e l'evoluzione. E', come si può intuire, un romanzo nella scia delle saghe di Bear, Brin, P.F. Hamilton, che ci fa incontrare una umanità che ci somiglia ben poco e in cui il lettore deve abituarsi ad un futuro lontanissimo, dotato di una terminologia propria e "aliena" dove la sperimentazione linguistica lancia sempre più avanti negli eoni il futuro della fantascienza ormai tallonato dalla cronaca rispetto ai romanzi "classici".
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