Dopo I tredici spettri il regista Steve Beck torna con un'altra storia horror in cui il genere splatter viene portato ad un altro livello di dignità. Grazie alla produzione di Joe Silver (Matrix, Arma Letale) l'ambientazione della pellicola determina una serie di sviluppi imprevedibili e inaspettati per un tipo di film che - in via del tutto teorica - sembrerebbe essere stato sfruttato in ogni suo dettaglio.

Una nave da crociera italiana abbandonata alla deriva in mezzo al mare, un gruppo di cacciatori di tesori, una fortuna in lingotti d'oro, centinaia di cadaveri, fantasmi spaventosi, la sensualità prorompente di una cantante italiana interpretata da un'avvenente Francesca Rettondini, l'interpretazione senza troppi sforzi della Julianna Margulies di E.R. e di un Gabriel Byrne sottotono, sono gli ingredienti di una pellicola in cui si vedono mescolate e gerovitalizzate le emozioni di film come L'avventura del Poseidon, La casa e Haunting. La buona riuscita del film è, però, dovuta principalmente al talento di Beck che - come era capitato nel suo lavoro precedente - riesce ad amalgamare emozioni e sensibilità diverse in una pellicola che - sulla carta - aveva tutte le possibilità per naufragare. Invece, La nave fantasma è un film interessante in cui una sensibilità visiva "Mtv Style" viene sfruttata per massimizzare il risultato di una sceneggiatura che con grande senso dell'umorismo e gusto per la citazione unisce la drammaticità delle leggende marinare alla prevedibile angoscia del confronto tra esseri umani e fantasmi, tra forze maligne e resilienza di donne e uomini pronti a tutto. Un film "piacevole" nonostante gli errori di italiano nelle scritte della nave.

Marco Spagnoli