Diciamolo subito: Mr.Bean e la parodia non c'entrano nulla. Atkinson - bondiano della prima ora - fa il verso a 007, ma Johnny English è più vicino agli agenti SMART e Edgar Briggs della tv a cavallo tra i Sessanta e i Settanta, e - soprattutto - al Peter Sellers de La pantera rosa che al cinema parodia di Leslie Nielsen.
Questo si nota soprattutto dallo sforzo registico di Peter Howitt (Sliding doors, S.Y.N.A.P.S.E.) di trasformare la storia dell'ultimo agente segreto rimasto in vita in Gran Bretagna in un vero e proprio film d'azione. Una differenza fondamentale con altri film del genere. In più va detto che Atkinson e Malkovich sono bravissimi nei loro ruoli, soprattutto per la grande qualità di non andare mai sopra le righe. Prendendo di petto i loro personaggi, non scadono mai nelle volgari assurdità all'Austin Powers e non cercano ogni singolo alibi per fare ridere. Eppure ci riescono perfettamente, facendo di Johnny English una commedia, e non il prevedibile clone omaggio ad un genere. In più va detto che la scelta della cantante Natalie Imbruglia dona alla trama un carattere sexy e riuscito.
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