Grandi ascolti in America per tutti i programmi che raccontano l'avanzata verso Baghdad del ricco e potente esercito a stelle e strisce. A farne le spese ci sono non solo gli iracheni ma anche (certamente in modo meno drammatico) gli incassi nei cinematografici, calati di oltre il 20% se comparati a quelli dello stesso periodo un anno fa. Chi va al cinema predilige le commedie ed ecco quindi il primo posto nelle ultime settimane occupato da film leggeri come Bringing down the house con Steve Martin e Head of State con Chris Rock. Il fantastico viaggio verso il centro della Terra The Core si è dovuto accontentare del terzo posto al suo debutto nelle sale, con 12.4 milioni di dollari nel primo week end. E' stato un esordio "significativamente basso, penso a causa della distrazione causata da quello che sta succedendo nel mondo" ha detto il vice-presidente della Paramount Rob Friedman. Il film diretto da Jon Amiel non ha impressionato neppure la critica e circa 6 critiche su 10 sono state negative. "Monumentalmente sciocco" ha scritto E. Mitchell sul New York Times, descrivendolo come una combinazione tra Viaggio allucinante e L'inferno di cristallo. J. Morgenstern sul Wall Street Journal preferisce invece un altro paragone: "Immaginatevi un Viaggio al centro della Terra fatto come un Armageddon ancora più scemo". Ancora più scemo del film di Michael Bay? Difficile anche solo da immaginare... Roger Ebert sul Chicago Sun Times suggerisce di lasciarlo al formato home video, aggiungendo velenoso: "Se siete al videonoleggio un Sabato sera tardi e Anaconda non è disponibile questo andrà bene". (!) Il film comunque ha anche i suoi sostenitori, come il critico del Dallas Moring News, P. Wuntch, che dice che "contrariamente a quello che ci si poteva spettare The Core si rivela un film godibile, un pop-corn movie ben recitato, competentemente diretto e con qualche dialogo divertente". Trae le conclusioni B. Westbrook del Houston Chronicles: "Se preso come un film d'avventura vecchio stile con una trama fumettistica The Core funziona a dovere".
Non è andata molto meglio al fanta-horror Dreamcatcher, tratto dal romanzo L'acchiappasogni di Stephen King, adattato per il grande schermo da uno sceneggiatore di fama come William Goldman che già aveva fatto centro con Misery non deve morire. 26 milioni di dollari incassati in circa due settimane e solo 3 critiche su 10 positive. Alcuni critici hanno malignato che sarebbe stato più adatto a dirigerlo l'ex Monty Python Terry Gilliam, da sempre stupendamente a suo agio con storie assurde. "Incoerente, assurdo e interminabile" sentenzia C. Puig su USA Today. Si spiega più in dettaglio S. Hunter sul Washington Post lamentandone la disomogeneità "Ci sono molte parti, alcune funzionano, altre no. Alcune sono buone, altre non lo sono. E' la cosa più folle che abbiate mai visto". "Un pasticcio, ma almeno non è noioso" dice R. Rodriguez del Miami Herald. Decisamente soddisfatto invece L. Lumenick del New York Post: "Uno degli adattamenti più consistenti e riusciti da Stephen King".
Entrambi i film arriveranno nei cinema italiani nel mese di aprile.
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