di
Luigi Pachì
e
Silvio Sosio
fantozzi nello spazio
Cinque, quattro, tre... gli ultimi due numeri vengono segnalati soltanto dalle dita dell'assistente di studio, e finalmente la luce rossa si accende sulla telecamera. E' in onda. In quel momento, la sua immagine rimbalza di ripetitore in ripetitore, di satellite in satellite, in diretta su tutto il globo. Il portavoce della NASA sente il sudore che gli scorre sulla schiena, gli sembra che il nodo della cravatta lo stia strangolando. Resiste alla tentazione di schiarirsi la voce, cerca di stamparsi sul volto un'espressione seria e serena, ma non allegra, e inizia a parlare.
- Siamo in grado di comunicarvi le ultime notizie sulla sonda Pathfinder, da qualche giorno sbarcata su Marte - dice, con voce piatta. - Abbiamo una notizia buona e una cattiva.
Senza volerlo fa una pausa. Deve cercare di dare un'impressione di serietà, ma sa che sta rischiando molto.
- La notizia buona, che cambia completamente le nostre aspettative e le nostre convinzioni sul sistema solare, è che su Marte c'è l'acqua.
Un'altra pausa, mentre sente i mormorii dei tecnici televisivi, colpiti dalla notizia.
- La notizia cattiva è che il nostro robot da cinquanta milioni di dollari, resistente a tutto eccetto che all'acqua, è caduto dentro all'unica pozzanghera di Marte...
Quando leggerete queste righe, voi abitanti del futuro (pochi giorni, ma sempre futuro) avrete senz'altro notizie più precise di me sulla sorte della sonda Pathfinder e del suo piccolo Rover. mentre scrivo, l'aggeggio atterrato sulla superficie di Marte non riesce a comunicare con la sonda in orbita, ma gli scienziati sono fiduciosi e sperano di rimediare. Comunque vada, in questo periodo si sta parlando moltissimo di spazio: è in atto un vero e proprio revival. E c'è molta aspettativa. Le avventure degli astronauti russi sulla Mir sembrano quasi una caricatura di quello che era trent'anni fa la corsa allo spazio. Incidenti di tutti i tipi, che rasenterebbero il ridicolo se non ci fossero in gioco le vite degli astronauti. Ma già si parla di Alpha, la stazione spaziale che, se tutto andrà come si spera, sarà costruita il prossimo secolo. Una vera stazione spaziale come quelle immaginate dagli scrittori di fantascienza, grandi e comode, non stretti cubicoli dagli abitacoli poco più grandi di un'automobile come quelli che abbiamo visto fin'ora.
Finita l'era della competizione con la Russia, l'esplorazione spaziale ha attraversato un'era di scarse motivazioni, che hanno favorito solo le operazioni orbitali utili soprattutto per la costruzione e la manutenzione dei satelliti, una delle poche applicazioni spaziali che abbia un'effettiva utilità economica.
Piano piano si sta riprendendo, ma la situazione è delicata. Anche per questo, il successo della sonda Pathfinder è un tassello fondamentale. Dal quale dipende lo sbarco di uomini su Marte per i primi decenni del prossimo secolo. Auguriamoci quindi che una scena come quella che abbiamo ipotizzato all'inizio di questo editoriale non accada, che gli episodi fantozziani della Mir siano compensati da successi che stimolino l'entusiasmo dell'opinione pubblica. Il rischio è che, altrimenti, il futuro, come l'ha sempre immaginato la fantascienza classica, sia rimandato ancora di parecchi anni.
E mentre il mondo viaggia verso il futuro, Delos, che è una rivista di fantascienza, va all'indietro nel tempo!
Il cuore di questo numero infatti è uno speciale dedicato a due serie televisive del passato, che non esiteremmo a definire leggendarie. Sono due serie trasmesse in Italia molti anni fa, mai replicate, e che molti ricordano in modo indistinto, o ne hanno sentito spesso parlare senza avere mai notizie precise. Be', ci pensiamo noi. Parliamo della serie inglese The Prisoner, ovvero Il Prigioniero, e della serie tedesca Raumspatrouille, ovvero Le avventure dell'Astronave Orion. Entrambe serie europee, ed entrambe del 1966/67, l'anno di nascita di Star Trek. Erano gli anni in cui nasceva la fantascienza televisiva, sfidando la perplessità delle Reti televisive e suscitando l'entusiasmo dei fan. Esperienze durate poco, 17 episodi per The Prisoner, solo sette per l'Astronave Orion, ma destinate a restare nella storia.
E dal passato torniamo al futuro, con Roberto D'Onofrio che a Cannes, seppur distratto dall'avvenente attrice Tiffany Shepis (che ha comunque intervistato, dalle foto capirete cosa intendiamo per "distratto"), è riuscito a redigere una mappa dei film di fantascienza che vedremo il prossimo anno, o che non vedremo mai perché mai saranno tradotti in Italiano.
Questo è il numero estivo, fino a settembre non ci vedremo più, quindi abbiamo abbondato. E abbiamo inserito anche un'intervista a Salma Hayek, attrice vampira di Dal tramonto all'alba, e un reportage sull'importante rassegna internazionale DigiPainting nel quale si sono fatti onore gli illustratori digitali fantastici, tra i quali Maurizio Manzieri. E parliamo anche di letteratura con uno sguardo ai cicli di successo di David Gerrold, e di fumetto, con Spawn e col più giovane e più adulto dei prodotti della Walt Disney italiana: PK, le avventure fantascientifiche di Paperinik.
Vi lasciamo alla lettura augurandovi buone vacanze.
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