E' stato uno dei romanzi che ha fatto più discutere, per i temi e per la qualità dell'opera. Se ne è parlato persino sui giornali inglesi. Occidente, di Mario Farneti, ipotizzava un'Italia alternativa che non era scesa in guerra a fianco della Germania nella seconda guerra mondiale, ed evitando il disastro del conflitto era diventata una potenza economica e militare. Il fascismo non era mai caduto, e Mussolini, pur vecchio, era ancora al comando.
Ora Farneti torna nel suo universo alternativo con il seguito, Attacco all'Occidente. Siamo nel 1992, vent'anni dopo la morte di Mussolini, e il nuovo Duce non è stato ancora proclamato. Un Triumvirato, espressione delle varie correnti del Partito Nazionale Fascista, regge l'Impero, nell'attesa di un difficile accordo che risolva il grave nodo della successione. L'Italia continua a essere una superpotenza che estende il suo dominio dalla Russia alla Somalia. Nel Medio Oriente, però, la situazione precipita. Yasser Arafat, presidente della Federazione Araba, viene ucciso in seguito a un attentato messo in atto da un partito estremista, che ha per simbolo la mezzaluna nera, i cui seguaci assumono il potere nella Federazione e provocano insurrezioni in tutto il mondo arabo.
Gli eserciti arabi invadono e conquistano Israele.
La guerra si estende in tutto il Medio Oriente, finché gli eserciti della Mezzaluna Nera minacciano l'Europa e tutti i paesi occidentali fanno fronte comune per impedire l'invasione.
Il libro, di 320 pagine, è in vendita al prezzo di 16 euro nella collana Narrativa Nord.
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