Tempo di petizioni e di raccolte di firma per gli scrittori americani. Dopo quella contro la guerra in Iraq, presentata fra gli altri da Ursula le Guin, è il momento di testimoniare il supporto della comunità degli scrittori di fantascienza all'esplorazione spaziale, un progetto che negli ultimi anni ha subito una forte decadenza e che ha subito un colpo tremendo proprio con la sciagura del Columbia.
La lettera aperta, che si apre con i famosi versi di Robert Heinlein:
"I pray for one last landing
On the globe that gave me birth;
Let me rest my eyes on the fleecy skies
And the cool, green hills of Earth."
porta la solidarietà degli scrittori alle famiglie degli astronauti scomparsi, dicendo che i sette rappresentavano non solo gli USA, Israele e l'India ma tutta l'umanità, con i suoi sogni più grandi e le sue più nobili aspirazioni.
Fra i firmatari molti nomi famosi, come Kevin J. Anderson, Ellen Datlow, Harlan Ellison, Alan Dean Foster, James Gunn, Robert Silverberg, Robert J. Sawyer, Harry Turtledove.
Su it.cultura.fantascienza è nata un'interessante discussione confrontando le due raccolte di firme, che in un certo senso possono essere considerate sono collegate (meno fondi alla ricerca spaziale, più fondi per le spese militari), confrontando l'importanza dei due temi, uno più immediato e diretto, l'altro forse più idealistico e senz'altro più a lungo termine, ma potenzialmente altrettando fondamentale per il futuro della nostra specie.
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