Il 12 gennaio scorso, dalla base di Kourou (Guyana Francese), sarebbe dovuto partire un razzo Ariane della serie 5 portnado con sé il prezioso carico di Rosetta, la sonda dell'Agenzia Spaziale Europea che tra la fine del 2011 e l'inizio del 2012 sarebbe dovuta atterrare sulla cometa Wirtanen. Purtroppo così non sarà. Il riscontro di un grosso difetto al motore del vettore Ariane 5, che avrebbe dovuto portare la sonda nell spazio e che è esploso durante un lancio di prova sopra l'Oceano Atlantico nel dicembre scorso, ha convinto l'ESA e l'Arianespace, la società che gestisce i lanci nello spazio dei razzi Ariane, a non rischiare di mandare alle ortiche dieci anni di lavoro e molti milioni di euro investiti. Dopo un primo generale disappunto, il direttore dell'ESA, David Southwood, ha espresso la sua ferma determinazione ad accettare l'inconveniente e a considerarla come una nuova sfida. "Durante questo decennio che ci ha trovati impegnati a sviluppare e costruire Rosetta," ha detto Southwood, "abbiamo affrontato molte sfide e le abbiamo superate tutte. Questa nuova sfida sarà affrontata con la stessa energia, entusiasmo e, alla fine, con lo stesso successo." Purtroppo però, il rinvio del lancio ha fatto saltare l'appuntamento originale della sonda con la cometa Wirtanen e adesso sarà necessario pianificare un nuovo obiettivo e un nuovo piano di volo. In queste settimane un team di scienziati dell'ESA è al lavoro per proporre una lista di possibili comete che possono essere "appetibili" per il nuovo lancio. La lista sarà presentata al Comitato per il Programma Scientifico (SPC) durante un incontro che si terrà il 25 e 26 febbraio prossimi. Dopodiché l'SPC valuterà l'opportunità e l'interesse scientifico delle varie opzioni fino a delineare la nuova Missione Rosetta che dovrebbe essere definita entro il prossimo maggio. Rosetta è considerata, a buon diritto, una delle missioni più delicate, interessanti e importanti nella storia dell'esplorazione automatica, perché sarebbe la prima volta in assoluto che una sonda resterebbe in orbita intorno a una cometa, per poi lanciare un modulo di atterraggio in grado di prelevare campioni della cometa ed effettuare analisi senza precedenti, fondamentali per lo studio non solo della composizione delle comete, ma anche per capire meglio la formazione del nostro Sistema Solare. Nellambito di questa sfida, non bisogna dimenticare che l'Agenzia Spaziale Italiana ha fatto la sua parte, progettando alcuni dei più importanti strumenti in dotazione alla sonda: Giada che studierà le particelle intorno alla cometa, l'SD2 il trapano che ne perforerà il nucleo e Virtis, lo spettrometro che servirà ad analizzarne la composizione chimica della superficie.