Anno 1977, l'Italia è tutta presa da scandali politici (affare Lockheed), dal terrorismo che prende sempre più piede(nel corso di quell'anno vi furono ad opera delle Brigate Rosse e di altre organizzazioni clandestine ben 2128 attentati, 32 personaggi gambizzati, 11 assassinati), dalla fuga dal Celio in una valigia del gerarca nazista Kappler (vicenda passata alla storia con il nome di "Operazione Ridolini"), dalla RAI che ha iniziato il 24 febbraio le prime trasmissioni a colori (solo in via sperimentale) e dalla scoperta che giunge dall'osservatorio astronomico del Monte Palomar di un oggetto bizzarro che ruota nel sistema solare come un pianeta, è piccolissimo, di alcune centinaia di chilometri, non è un asteroide, orbita tra Saturno e Nettuno, le ipotesi sono che si tratta forse di un satellite di Saturno sfuggito alla sua gravitazione, oppure una cometa che ha scelto una più comoda sistemazione attorno al sole invece di vagare per anni. Il piccolissimo strano e misterioso pianeta è stato chiamato Chirone. Come si vede da questi accadimenti spesso la realtà supera la fantasia ma, nonostante queste premesse, appare in edicola nel mese di Aprile una nuova collana :i Classici Fantascienza (prenderà il nome di Classici Urania solo dal numero 81) con la stessa impostazione grafica della collana madre Urania ma con un formato del tipo pocket e stampa a tutta pagina (non con le due colonne caratteristica di Urania, di Millemondi e di Urania Rivista: le collane da edicola fino ad allora comparse), e con periodicità mensile. E' la realizzazione, già tentata con i numeri bis degli anni '60, di una collana parallela che proponga la ristampa di "classici" appunto già pubblicati (spesso anche 2 volte) nella collana madre, e con l'obiettivo di proporsi, oltre che in edicola, anche in libreria (e in libreria vi rimarrà per ben 80 numeri). Nata sotto l'egida della coppia Fruttero-Lucentini che ne ha curato i primi 109 numeri fino al marzo 1986 passa poi sotto la curatela di Gianni Montanari fino al numero 150 (settembre 1989) e quindi al curatore che tuttora si occupa di tutte le collane "Uraniane": Giuseppe Lippi. Di tutte le collane Mondadoriane di fantascienza è forse quella di più alto livello proprio perché non obbligata a seguire le novità di mercato e perché offre materiale ormai collaudato e pubblicato in precedenza anche da altre case editrici. E allora perché la decisione di dismettere una collana con queste caratteristiche? Il motivo è quello di un bisogno di rinnovamento e di una miglior visibilità legata anche ai tempi attuali. E' vero che il successo dei "Classici" è dovuto al bisogno di proporre, a distanza di tempo, a generazioni diverse, le stesse opere che hanno, in qualche modo, segnato la storia della fantascienza, ma è senz'altro limitativo riproporre delle semplici ristampe. Meglio ritradurre in modo adeguato le opere, riproporle senza tagli e refusioni operate all'epoca per opportunità varie (tra le quali la principale era quella della lunghezza). Meglio fornire un supporto critico che collochi la tale opera "storicamente". Meglio ancora dare alla collana un aspetto meno spartano e da biblioteca (che dovrebbe essere una prerogativa di una collana di "Classici") ad un prezzo comunque contenuto (perlomeno nelle intenzioni, poi staremo a vedere). Ed allora ecco nascere la nuova collana Urania Collezione da gennaio in edicola con due titoli molto autorevoli: Neuromante (Neuromancer, 1984) di William Gibson e Io, Robot (I, Robot, 1950) di Isaac Asimov. Il primo è il manifesto del Cyberpunk già uscito in diverse edizioni presso l'Editrice Nord e il secondo è il manifesto di un altro sottogenere della letteratura fantascientifica, quello della "robotica", e contiene le famose tre "Leggi Asimoviane". Entrambi i volumi saranno proposti in una nuova traduzione e con un corredo critico che si annuncia "succoso". Insomma potremmo concludere con il motto "Morti i Classici, evviva i Classici".
I Classici Urania giungono al capolinea
Dopo oltre 25 anni, una tra le più longeve e gloriose collane di letteratura fantascientifica cessa le pubblicazioni ma, a gennaio 2003, un'altra collana dalle grandi ambizioni ne prenderà il posto: Urania Collezione
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