La Unione Astronomica Internazionale (IAU) ha ufficializzato la presenza di undici nuovi satelliti di Giove, portando così a trentanove unità il numero totale riconosciuto di corpi celesti orbitanti intorno al gigante gassoso. Si tratta ovviamente di corpi minori, dagli 1.6 ai 4 km di raggio, la cui esiguità ha avuto bisogno di numerose e accurate osservazioni prima di poter consentire la loro promozione al rango di satelliti veri e propri. Ma la IAU non ha solo valutato le varie prove sperimentali, formalizzato le caratteristiche e i parametri orbitali e infine accreditato presso la comunità scientifica mondiale la presenza dei corpi celesti, ma ha dovuto anche tenerli a battesimo. Al contrario di asteroidi e comete, ai quali vengono di norma assegnati i nomi dei relativi scopritori, nel caso dei satelliti è infatti la IAU a occuparsi dell'attribuzione dei nomi.
In questo senso, è stato seguito il criterio di Juergen Blunk che prevede di assegnare nomi che finiscono con "e" per i satelliti che hanno moto retrogrado, ovvero che si muovono in senso contrario rispetto all'orbita di Giove intorno al Sole, e la "a" per quelli aventi moto concorde. Trattandosi di corpi celesti tutti retrogradi i nomi terminano quindi tutti con la "e", tranne Themisto che ha un piano orbitale molto più inclinato rispetto all'eclittica e per questo non è stato fatto rientrare in nessuna delle due categorie. Manco a dirlo, la scelta dei nomi è stata fatta utilizzando il criterio mitologico. Così sono stati assegnati nomi di personaggi in qualche modo coinvolti con Zeus, come amanti, figli (legittimi o meno!) e nipoti. Ecco i nomi dei nuovi satelliti: Callirrhoe, Themisto, Magaclite, Taygete, Chaldene, Harpalyke, Kalyke, Iocaste, Erinome, Isonoe, Praxidike. Ma non è tutto. La famiglia gioviana è destinata ad allargarsi ancora molto presto. Sono altri undici, infatti, i satelliti scoperti nel 2001, che sono tuttora in attesa di essere riconosciuti ufficialmente e battezzati dalla IAU.
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