La festa di Halloween appena trascorsa è stata celebrata oltreoceano anche al cinema, con ben tre film che competevano in fatto di spaventi, cercando di attirare gli spettatori più coraggiosi. Quello che è andato meglio al botteghino è The Ring, remake americano del film giapponese Ringu diretto nel 1998 da Hideo Nakata, grande successo in patria. La storia ruota attorno a Rachel, una reporter (l'attrice inglese Naomi Watts, Mulholland Drive) che sta indagando su una sorta di leggenda metropolitana riguardante una cassetta video che porterebbe alla morte nel giro di sette giorni chiunque la guardi. Lo scetticismo iniziale lascia spazio allo sconcerto quando alcuni adolescenti muoiono in circostanze misteriose dopo aver guardato il video maledetto. Lei stessa riesce ad averlo e decide, coraggiosamente, di guardarlo. Vengono ben presto coinvolti nell'insolita vicenda il figlio della donna (David Dorfman) e l'amico Noah (l'attore neozelandese Martin Henderson, Windtalkers). Nel cast anche lo scozzese Brian Cox (Manhunter - Frammenti di un omicidio, The Bourne Identity) e Lindsay Frost (Danni collaterali). Tiepida l'accoglienza dei critici cinematografici, pur se con qualche eccezione di rilievo come il Washington Post che invece ha recensito positivamente il film. Il pubblico comunque sembra gradire e con gran sollievo del regista Gore Verbinski (The Mexican col duo Pitt/Roberts) ha fatto affluire nelle casse della produzione (la Dreamworks) oltre 60 milioni di dollari in tre settimane. Da notare il basso tasso scaramantico di coloro che hanno pagato il biglietto, visto che la frase di lancio del film recita: "Prima di morire, vedi The Ring."
Altro film, altra ambientazione, altri spaventi. Below mescola con studiata disinvoltura il genere dei film di guerra marittima con quello delle case infestate. Estate 1943: il sottomarino Tiger Shark è nel bel mezzo dell'Atlantico quando, sulla rotta di casa, deve accogliere a bordo i sopravvissuti di una scialuppa di salvataggio inglese. A bordo la tensione cresce quando strani avvenimenti cominciano a susseguirsi e ben presto il mezzo subacqueo non riesce più a risalire in superficie. L'equipaggio non sa bene se essere stato preso di mira da un qualche avanzato sottomarino tedesco o da qualcosa di ben più sinistro... Ci sono a bordo Bruce Greenwood (Thirteen Days), Holt McCallany (Fight Club), Matt Davis (La rivincita delle bionde) e - unica donna - Olivia Williams (Rushmore). La regia è dello specialista di buoni prodotti a medio budget David Twohy (The Arrival, Pitch Black), che è partito da un soggetto di Lucas Sussman e Darren Aronofsky e che sembra sia riuscito a costruire un piccolo e claustrofobico incubo subacqueo che fa stare gli spettatori col fiato sospeso. Produce la Dimension Films, specializzata in pellicole de paura.
Emergiamo dalle profondità marine ma rimaniamo comunque in alto mare con Ghost Ship, già presentato in precedenza dal CdF. Si tratta di una horror story oceanica sul tema classico della nave fantasma, nel caso specifico l'italiana Antonia Graza, scomparsa nel 1962 e ritrovata apparentemente deserta alla deriva nel Mare di Bering ai giorni nostri. Il film è diretto da Steve Beck (I 13 spettri) e interpretato da Gabriel Byrne (Il senso di Smilla per la neve) e ben due attori provenienti dalla serie TV E.R. Medici in prima linea, Julianna Margulies e Ron Eldard. Anche in questo caso critiche poco entusiastiche ma incassi soddisfacenti, più di 20 milioni di dollari in due settimane.
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