The Electric State è il nuovo film d'azione fantascientifico dei fratelli Russo, con Millie Bobby Brown (Strangers Thing, Enola Holmes, Princess) e Chris Pratt (Guardiani della Galassia), disponibile su Netflix.
Dopo aver diretto i due film MCU con gli incassi più alti di sempre, Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame, i fratelli Russo hanno dichiarato che The Electric State è il migliore in fatto di effetti visivi, considerando che “il 90% dei personaggi del film sono robot”.

Basato sulla graphic novel di Simon Stålenhag (artista, musicista e designer svedese, specializzato in immagini digitali retro-futuristiche, incentrate su nostalgici ambienti di storia alternativa della campagna svedese), i cui disegni e ambientazioni hanno costituito, tra le altre cose, la base di una serie televisiva prodotta da Amazon Studios dal titolo Loop/Tales from the Loop del 2020), The Electric State è ambientato in una versione alternativa degli anni '90, dopo una rivolta di robot. La storia segue un'adolescente orfana che si avventura nel West americano con un robot ispirato ai cartoni animati, un contrabbandiere e il suo aiutante alla ricerca del fratello minore.
I protagonisti del film sono Ke Huy Quan (sì, lo Shorty di Indiana Jones, che dopo essere tornato in Everything Everywere All At Once è inarrestabile), Jason Alexander (Seinfeld e Young Sheldon, per citare due serie famosissime), Woody Norman (il più giovane degli interpreti visto in Demeter), Giancarlo Esposito e Stanley Tucci, insieme alle voci di Woody Harrelson, Anthony Mackie, Brian Cox, Jenny Slate, Hank Azaria, Colman Domingo e Alan Tudyk che “animeranno” i robot.
In un'intervista rilasciata a Digital Spy, i Russo hanno spiegato che il film approfondisce i temi al centro del lavoro di Stålenhag, che riguardano “come la tecnologia ci aiuti e ci danneggi”.
I due hanno affermato, a proposito del film: “Ci sono alcuni elementi davvero grandiosi nella tecnologia e alcuni elementi davvero terrificanti. Ci sono alcune persone davvero fantastiche che lavorano nella tecnologia in questo momento e ci sono alcune persone davvero terrificanti che lavorano nella tecnologia in questo momento. È difficile da valutare perché non so se capiremo l'impatto che ha su di noi negli anni a venire. Dobbiamo stare attenti a sopravvivere alla tecnologia perché altera la nostra psicologia in modi molto sottili e più ci si impegna con essa, più può alterare noi”.
I Russo hanno suggerito che l'adattamento cinematografico sarà “dark” e “distopico”, come lo sono le illustrazioni di Stålenhag, catturando allo stesso tempo gli “elementi di speranza” in esse contenuti.
Hanno anche detto che: “I robot nel film sono più umani della maggior parte degli umani nel film. Sono sicuramente molto riconoscibili. Abbiamo usato un sacco di tecnologia all'avanguardia per dar loro vita e abbiamo fatto un casting accurato anche per gli attori che interpretano quei personaggi. Il film ha avuto una lavorazione di cinque anni, il 90% dei personaggi nel film sono robot, quindi c'è voluto un sacco di lavoro”.
Ancora, i registi hanno sottolineato che: “Il punto di partenza è la graphic novel di Simon Stålenhag. Il nostro compito era rendere giustizia alla sua straordinaria opera d'arte e spero che ci siamo riusciti con il film. È stata una sfida in termini di creazione. Inoltre, stavamo cercando di creare un mondo reale molto concreto che avesse un'atmosfera d'epoca, quindi dovevamo avere un alto livello di fedeltà nel lavoro sugli effetti visivi per creare un realismo riconoscibile in modo che le persone lo capissero come d'epoca”.”
A proposito del personaggio principale, i fratelli registi hanno affermato che: “È realmente un film d'epoca; è ambientato in un 1994 alternativo. Il personaggio di Chris Pratt, ad esempio, è un veterano della guerra tra umani e robot che precede il film. È un emarginato dalla società. È emarginato e disconnesso. È un prodotto degli anni '80. I primi anni '80 sono stati il suo periodo di massimo splendore. Quindi, il suo personaggio riflette qualcuno che è un po' congelato nel tempo”.

Ancora, sulla tecnologia rappresentata nel film: “Come abbiamo detto la tecnologia è allo stesso tempo affascinante e preoccupante, ad esempio noi due amiamo la narrazione immersiva. E a questo proposito la direzione che sta prendendo la tecnologia VR consentirà in futuro di essere più immerso in una storia di quanto non lo fossi in passato. Il visore ti circonda e con esso diventa quasi un'esperienza sensoriale completa. Penso che sia lì che sta andando. È lì che vedremo nuove storie raccontate in un modo immersivo che combinerà ancora più sensi a un livello più profondo di quanto tu abbia mai visto prima. C'è stata un'esperienza che abbiamo avuto quando lavoravamo con Glenn Derry, che dirigeva Fox Labs. Questo è stato circa sette o otto anni fa, e c'era un'esperienza VR che qualcuno aveva creato. Anthony e io abbiamo indossato i visori e siamo andati nello spazio. Era successo qualcosa di traumatico, ma era un mondo di fantasia, ed era un esercizio molto semplice, ma era una donna che piangeva in un punto in cui qualcosa era bruciato fino al suolo e c'erano delle ossa lì. Sembrava che fosse morta una persona cara. Non c'era molto contesto nella narrazione, ma era così potente che ricordo di averlo tolto e di aver pensato: "Wow, potrebbe essere una delle esperienze più intense che abbia mai avuto in una storia senza parole". Ne sono rimasto sbalordito. Sono emozionato per ciò che ci riserva il futuro e per ciò che la tecnologia può fare per noi a livello di narrazione, così come per il modo in cui sarà in grado di catturare le nostre emozioni”.
Come progetti futuri, comunque, dopo aver avviato muovi franchising di storie di discreto successo per le maggiori piattaforme di streaming (Extraction per Netflix, Citadel per Prime Video) e lavorato su Electric State, i Russo stanno per tornare nel MCU con Avengers: Doomsday e Avengers: Secret Wars, che dirigeranno e produrranno, come hanno rivelato all'edizione dell'anno scorso del Comic-Con di San Diego. L’assassino torna sempre sul luogo del delitto.
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