1. La figlia di Rappaccini  

La figlia di Rappaccini (Rappaccini's Daughter, 1844) è sicuramente il racconto più noto di Nathaniel Hawthorne e il più “fantascientifico” tra quelli pubblicati dallo scrittore americano.

Protagonista del racconto è un giovane di nome Giovanni Guasconti che si trasferisce a Padova per studiare, trasferendosi in una casa che si affaccia su uno splendido giardino. Dalla sua casa, Giovanni vede il dottor Rappaccini che lavora alacremente al giardino e il dottor Baglioni, amico di vecchia data del padre di Giovanni, avverte il giovane che Rappaccini incrocia piante per estrarre vari tipi di veleno e, quindi, di stare lontano da lui. Giovanni, però, s’innamora di Beatrice, la giovane figlia di Rappaccini, che sembra legata a doppio filo ad una delle piante del giardino. La ragazza, infatti, è parte di un terribile esperimento del padre e Giovanni cade vittima anch’egli di Rappaccini quando la figlia, suo malgrado, lo avvelena con il semplice respiro. Il dottor Baglioni prepara una pozione che dovrebbe liberare la giovane donna e Giovanni convince la sua amata a berlo. Ma Beatrice muore e Baglioni ha così modo di vendicarsi di Rappaccini, suo antico nemico.

2. L'esperimento del dottor Heidegger 

In L'esperimento del dottor Heidegger (Dr. Heidegger's Experiment, 1837) – pubblicato in forma anonima nel 1837 con il titolo The fountain of Yonder sulla rivista newyorkese “The Knickerbocker” e poi inserito dall’autore nello stesso anno nel primo volume della sua raccolta intitolata Racconti narrati due volte – Hawthorne narra di un anziano dottore che invita quattro suoi vecchi amici, tra cui una vedova, e mostra loro una rosa avvizzita. Il dottor Heidegger spiega che quella rosa le fu donata cinquantacinque anni prima da una donna che fu sul punto di sposare. Sfida i quattro, sostenendo che riuscirà a riportare la rosa al suo originale aspetto. I quattro amici lo deridono, ma quando il dottore bagna la rosa con dell’acqua, la rosa effettivamente ritorna lo splendido fiore che era. I quattro increduli chiedono spiegazioni e il loro amico racconta di come sia entrato in possesso di un’acqua che proviene dalla mitica fontana della giovinezza. Heidegger chiede agli amici se vogliono berla, per scoprire se anche loro ritorneranno giovani. I quattro accettano e anche loro ritornano giovani. Con la giovinezza, però, i quattro sembrano aver perso anche la loro saggezza e cominciano così a far baldoria, senza curarsi del loro vecchio amico. Ballando e divertendosi, uno di loro fa cadere la brocca con l’acqua miracolosa e quando poco dopo vedono appassire di nuovo la rosa, capiscono che l’effetto dell’acqua della giovinezza è solo momentaneo.

La morale del racconto è ben espressa dal dottor Heidegger che, prima di sottoporre i suoi amici all’esperimento, li ammonisce, chiedendo loro di divenire modelli di virtù e di saggezza per gli altri giovani.

3. La voglia 

Ancora una figura di scienziato è al centro del racconto La voglia (The Birth-mark, 1843). Aylmer, un brillante scienziato e filosofo, ha abbandonato la sua carriera ed esperimenti per sposare la bella Georgiana. Lei è perfetta, eccetto per un piccolo segno di nascita (the birth-mark appunto, letteralmente marchio di nascita) che è sulla guancia. Il marchio è rosso ed ha la forma di una mano sulla sua guancia sinistra. Lo scienziato è ossessionato da questo segno sul volto della sua amata e proverà a rimuoverlo in tutti i modi. Così facendo, trascura la sua amata e quando una pozione sembra sortire l’effetto voluto, la donna muore. A questo punto Aylmer si rende conto che la sua ossessione ha posto un muro invalicabile tra lui e sua moglie.

4. L'olocausto della Terra 

In un ultimo racconto, L'olocausto della Terra (Earth's Holocaust, 1844) è interessante notare che nell’incipit lo scrittore americano colloca la storia in un tempo indeterminato, che può essere il passato o il futuro. L’umanità ha deciso di fare un enorme falò per eliminare tutte le cose inutili, tutte le conoscenze obsolete e vecchie appartenenti al passato oscuro dell'uomo: dalla Bibbia alle opere di William Shakespeare, dai sacchi di caffè ai liquori, dalle armi alle bandiere. Il falò viene acceso in un vasto territorio dell’ovest americano. Qui, le persone di tutto il mondo arrivano e in una lunga processione che dura tutta la notte gettano le cose da bruciare, convinti che la società moderna abbia raggiunto uno stato di quasi perfezione. Il demonio, mischiato agli osservatori dell’enorme incendio, osserva che l’uomo non ha gettato nel falò l’unica cosa dove si annida davvero il male: il cuore dell’uomo.

5. Il mantello di Lady Eleanore

Lady Eleanore Rochcliffe viene a vivere alla Boston Province House, nella famiglia del suo tutore, il colonnello Shute. La sua bellezza altera distrae Jervase Helwyse, di cui disprezza l'amore, e colpisce tutti quelli che la vedono. Si dice che il curioso mantello che indossa abbia poteri soprannaturali e abbia una certa influenza nell'epidemia di vaiolo che presto scoppia, colpendo prima la cerchia aristocratica di Lady Eleanore, e poi la gente comune che disprezza.