Lo scorso dicembre si è tenuta a Roma la manifestazione Più libri più liberi: Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria, che come ogni anno vede protagonisti i piccoli e medi editori italiani, da ben 22 anni. Quest’anno, si è tenuto un convegno su un argomento editoriale che è poi rimbalzato su quasi tutti i giornali. Il dibattito, organizzato dall’AIE, l’Associazione degli Editori Italiani, era intitolato: “Libri Fantasy e dove trovarli” ed era presentato con queste parole: “Un focus sul fantasy, uno dei settori centrali della narrativa di genere che nell’era post-Covid, grazie soprattutto alla sua capacità di ibridarsi con altre narrazioni e linguaggi, ha saputo intercettare gli interessi e i bisogni di lettura di un pubblico giovane, ma non solo, tra marchi storici e nuove proposte”.
A fare da cornice al dibattito, in cui hanno partecipato alcuni esperti del settore, c’erano i dati presentati proprio dall’AIE sul fantasy e che, in sintesi, annunciavano un piccolo boom di questo filone della narrativa.
Da qui si sono scatenati i vari mass media, cartacei e online, con titoli più o meno simili, parlando per l’appunto di un boom del fantasy. Il Libraio.it, ad esempio, noto sito di informazione libraria, titolava: "Boom dei libri fantasy: vendite in aumento del 27,1%. Rebecca Yarros al top". L'Ansa del Lazio sulla stessa falsariga titolava: "Libri fantasy, le vendite crescono del 27,1% nel 2024". E così altri siti e giornali.
Del resto, lo stesso report dell’AIE era intitolato come il dibattito che si è tenuto a Più Libri Più Liberi: “Libri fantasy e dove trovarli”.
Però… Eh già, c’è un però da tener conto. I dati dell’AIE si basano sui numeri di NielsenIQ-GfK. Chi è NielsenIQ-GfK? È una società che, tra le altre cose, si occupa di analizzare i dati di vendita dei libri in vendita nel nostro paese. Fino al 2023, in realtà NielsenIQ (NIQ) e GfK SE (GfK) erano due aziende separate, leader nel settore e concorrenti fra di loro. Tanto per fare un esempio concreto, le classifiche dei libri più venduti della settimana fino a qualche tempo sul quotidiano La Stampa erano di Nielsen, mentre quelle di La Repubblica e Il Corriere della Sera erano di GFK. Ora sono in pratica una sola classifica
Le classifiche e anche i dati di vendita dei libri si basano su delle proiezioni, a partire da un campione statistico che comprende circa 900 librerie su circa 1400. Le librerie del campione sono quelle indipendenti e quelle di catene (come Feltrinelli, Giunti o Mondadori), ma non ci sono i punti di vendita come gli Autogrill. Quando un lettore compra un libro e viene emesso uno scontrino, allora il dato di vendita viene registrato. Poi, un algoritmo fa una previsione sulla base delle vendite dei libri nei punti vendita del campione e questi dati sono poi confrontati con la banca dati di Informazioni Editoriali, la società che riceve i dati da tutte le librerie e che possiede quindi il più esteso archivio sui libri e sulle vendite.
Ritornando al report dell’AIE, si può leggere che sono aumentate le vendite dei libri fantasy, genere che registra nei primi dieci mesi del 2024 una crescita del venduto del 27,1% a valore, raggiungendo i 17,666 milioni di euro, e del 26% a copie superando il milione di libri venduti (1.060.000). Dati, si legge sempre nel report, in controtendenza rispetto alla media del mercato trade (libri di narrativa e saggistica venduti nelle librerie fisiche e online e nella grande distribuzione) che perde l'1,1% a valore e il 2,1% a copie nei primi dieci mesi del 2024.
Però, poi si precisa che in realtà i dati sono di NielsenIQ e che si fa riferimento a una sola categoria che raggruppa insieme fantasy e fantascienza, senza distinzioni. Per cui i titoli dei vari grafici sono: “Il fantasy è uno dei generi che ha mostrato nel 2024un andamento positivo” e “Così che cresce la quota del fantasy nella narrativa di genere”, salvo mettere in piccolo sotto il grafico che in realtà i dati si riferiscono per l’appunto alla categoria unica fantasy-fantascienza, senza distinzioni. Da qui vengono fuori i titoli dei vari giornali sul boom del fantasy. Uno dei pochi quotidiani che ha correttamente descritto la situazione è La Repubblica, che nel riportare i dati del report dell’AIE ha titolato: “Più libri più liberi, letture per un presente inquieto: il boom di fantasy e fantascienza, un milione di copie vendute (+27%)”.
Non è un caso che l’ultima pagina del report riporta i primi 10 titoli più venduti in Italia ed è una classifica interessante. Al primo e al secondo posto ci sono due libri della saga di Rebecca Yarros, edita in Italia da Sperling & Kupfer, Iron Flame al primo posto e Fourth Wing al secondo. Al terzo posto c’è Powerless. Potere e inganno (Newton Compton), di Lauren Roberts. Il podio è quindi tutto fantasy. Ma al quarto posto c’è Il problema dei tre corpi (Mondadori) di Cixin Liu, al quinto Fahrenheit 451 (Mondadori) di Ray Bradbury, al sesto La strada (Einaudi) di Cormac McCarthy, al settimo Dune volume 1 (Fanucci) di Frank Herbert. Quindi quattro titoli di fantascienza. L’ottavo posto è fantasy con Lo Hobbit. Un viaggio inaspettato (Bompiani) di J. R.R. Tolkien, ma il nono è della fantascienza con Dune volume 2 (Fanucci) di Frank Herbert. All’ultimo posto c’è Half a soul. Metà di un'anima (Rizoli) di Olivia Atwater.
Insomma metà della classifica è fantasy e metà della fantascienza. I primi posti sono tutti occupati da romanzi fantasy, quindi è chiaro che questo genere vende di più, ma l’altra metà della classifica è della fantascienza, quindi un po’ di boom è anche della fantascienza. O no?
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