Philip K. Dick era un autore piuttosto prolifico, e in genere non impiegava molto a scrivere i suoi romanzi. Deus Irae richiese invece diversi anni per essere portato a termine. Dick l'aveva iiziato a metà degli anni sessanta, ma dopo essersi reso conto che gli mancavano le adeguate conoscenze sulla religione cristiana per portarlo avanti chiede al suo editor Ted White di aiutarlo. White prese il manoscritto ma non ne fece mai nulla; nel 1968 Roger Zelazny per caso lo trovò a casa di White, lo lesse e ne fu interessato, così contattò Dick per accordarsi a lavorarci insieme. La cosa andò avanti per parecchio tempo, a volte procedendo, a volte restando a lungo dimenticata. Nel 1975 il romanzo era completato e venne mandato all'editore.
Qui c'è anche un aneddoto curioso: di alcune pagine, Zelazny aveva mandato una fotocopia, invece del dattiloscritto originale. La policy di Doubleday richiedeva che si mandasse obbligatoriamente l'originale, così Zelazny mise in una busta le pagine mancanti, che aveva preferito fotocopiare in quanto il suo gatto aveva pensato bene di “approvarle” con la propria urina.
Il libro
Dopo il grande disastro che ha sublimato la terza guerra mondiale, due Chiese si disputano i pochi sopravvissuti e i loro discendenti, flagellati dalle mutazioni. Una delle Chiese venera Deus Irae,il dio dell'ira, colui che ha causato nel mondo la devastazione ambientale. Un artista viene incaricato di realizzare il ritratto di Deus Irae per rianimare la fede dei seguaci. Dovrà intraprendere un viaggio alla sua ricerca attraverso una terra inaridita e popolata di esseri bizzarri e mortali.
Gli autori
Philip K. Dick (Chicago 1928 – Santa Ana, California, 1982), è considerato uno dei più importanti scrittori postmoderni, tra i classici della letteratura contemporanea. Dal suo romanzo Gli androidi sognano pecore elettriche? (1968) è stato tratto il film Blade Runner, che ne ha fatto uno scrittore di culto. Tra le sue numerosissime opere ricordiamo L'uomo nell'alto castello (1962), Noi marziani (1964), I simulacri (1964), Le tre stigmate di Palmer Eldritch (1965), oltre al capolavoro Ubik (1969).
Roger Joseph Zelazny è stato uno scrittore, autore di fantascienza e di fantasy statunitense. Ha vinto il premio Nebula per tre volte ed il premio Hugo sei volte, di cui due per i romanzi Signore della luce e Io, l'immortale.
Philip K. Dick, Roger Zelazny, Deus Irae (Deus Irae, 1975), traduzione di Simona Fefè, Oscar Fantastica, Mondadori, pagg. 256, euro 14, ebook euro 7,99.
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