Nella Los Angeles del futuro la polizia è stata sostituita dall'inquisizione. Le teorie evolutive hanno creato animali che camminano e parlano come umani ed annullato del tutto l'infanzia, i bambini non esistono più, al loro posto ci sono le testoline, mostri a metà tra un piccolo genio ed un animale evoluto. I Testimoni di Freud vanno porta a porta a leggere brani tratti da Il disagio della Civiltà.
Le tessere Karma sono l'unico documento valido che si può esibire, una fedina penale sporca può costare l'ibernazione, la droga è legale ed ha strani nomi, come Dimenticol, Assuefol, Accettolin, e via così.
Conrad Metcalf è un inquisitore privato nella più pura tradizione noir, sembra uscito da un romanzo di Chandler. E' un gran maleducato, in un mondo dove fare domande è da cafoni, egli è il solo che riesce a farsi dare risposte...
In tutto questo bel panorama c'è un cadavere che aveva avuto la malaugurata idea di assumere Metcalf per fargli pedinare sua moglie. La moglie in questione è una bellezza esplosiva, bionda e sensuale. C'è anche un canguro armato e pericoloso che cerca di dissuadere l'inquisitore dal cercare risposte ma, quando il sospetto numero uno dell'omicidio va da lui per assumerlo Conrad decide di indagare comunque. Un gangster soprappeso ed un dottore che convive con una pecora evoluta sono i personaggi intorno a cui ruota l'indagine di Metcalf.
I rischi sono molti, forse troppi per chi come lui non ha agganci potenti nell'Ufficio inquisitori, ma Conrad ha dalla sua un'affascinante inquisitrice di nome Catherine...
La componente senza dubbio più originale di questo romanzo di Lethem è l'ambientazione, a metà tra Il grande sonno e Roger Rabbitt. I suoi personaggi sono molto incisivi e la storia è un classico giallo investigativo, che ha per protagonista un idealista dal cuore tenero, sensibile al fascino femminile, peccato aver scambiato le sue terminazioni nervose con una vecchia fiamma che, da allora, è sparita portandosi via tutto ciò che fa di lui un uomo.
Romanzo piuttosto originale, questo Concerto per archi e canguro si fa leggere tutto d'un fiato.
La scrittura come sempre è scorrevole e la storia, nel pieno rispetto del modello noir/investigativo, è quanto mai intricata ed avvincente. Storia che potrebbe tranquillamente fare da ossatura ad un romanzo scritto da Dashiell Hammett o da Raymond Chandler, diviene qui un personalismo omaggio di Lethem al genere hard-boiled inestricabilmente legato allo stile inconfondibile a cui ci ha abituati.
Il marchio di fabbrica di Lethem è ancora una volta l'ironia, che fa da sfondo ad una serie di immagini che restano impresse a lungo nel pensiero del lettore, ironia che non basta a diluire il cinismo di fondo che spicca nella visione di un futuro non così lontano come ci piacerebbe, né così impossibile come conviene sperare.
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