Conosciuto principalmente come uno dei maggiori autori horror Howard Phillips Lovecraft non disdegnava le incursioni nel campo della fantascienza e il romanzo Le montagne della follia (At the Mountains of Madness) ne è un buon esempio.

Scritto nel 1931 ma pubblicato da Astounding Stories solo nel 1936, dopo cinque rifiuti, l'opera narra le avventure di una spedizione antartica che si imbatte in antiche rovine e nei resti ibernati di creature decisamente non umane, provenienti da un antichissimo passato.

Il romanzo ebbe una grande influenza ispirò diverse opere ambientate sui ghiacci polari, oltre a generare una serie di fumetti, libri gioco, avventure per RPG, giochi da tavolo e ovviamente numerose edizioni in molteplici lingue.

L'iniziativa di Les saint peres, casa editrice francese specializzata nella pubblicazione di opere di pregio, è davvero particolare e inaspettata, ad essere pubblicata non è la versione canonica del 1936 ma il manoscritto originale.

Le differenze sono abbastanza consistenti, nella versione pubblicata Lovecraft non descrisse più l'Antartide come due grosse isole separate da un mare ghiacciato, ipotesi smentita da una spedizione nel 1935, inoltre il redattore di Astounding adattò il romanzo per la pubblicazione a puntate, tagliando un migliaio di parole.

Dato che Lovecraft non venne avvertito di queste modifiche possiamo solo immaginare la sua rabbia una volta resosi conto di come fosse stata modificata la sua opera.

Il manoscritto venne scritto sul retro di una serie di lettere ricevute, dato che le possibilità economiche di Lovecraft erano abbastanza ridotte, anche le lettere sono presenti nel volume, un ulteriore motivo di interesse per l'appassionato di Lovecraft.

Un libro di grande formato, pubblicato in sole mille copie con un'edizione lussuosa e un prezzo adeguato, un atto di amore verso il solitario di Providence.

Il libro

La spedizione scientifica Miskatonic è partita da Boston, Massachusetts, alla volta dell'Antartide. Insegnanti, assistenti, cani, attrezzature di perforazione, balenieri: il viaggio dura due mesi, ai piedi di montagne sconosciute e ostili. Mentre esaminava i fossili, il primo gruppo fu selvaggiamente decimato da una forza misteriosa.

Il professor Dyer e il suo studente Danforth continuano l'esplorazione, che porta alla scoperta di un'antica città di pietra abbandonata e alla storia degli Antichi e degli Shoggoth. Il confronto tra l'umanità e queste terrificanti creature delle montagne allucinate non può che portare alla tragedia…

La genesi del romanzo

Febbraio 1931. Nella fredda notte di un inverno che ha reso Providence, Rhode Island, un luogo tranquillo, un uomo veglia. Appoggiato al suo tavolo da lavoro, per ore sfoglia i versi delle pagine ammucchiate davanti a lui, a volte con l'inchiostro, a volte con la matita, per fare delle revisioni – e ce ne sono molte. Le ombre danzano intorno a lui, senza dubbio, alla luce della sua candela, che tremola al minimo respiro.

Quest'uomo è Howard Phillips Lovecraft, tornato nella sua città natale nel 1926 dopo alcuni anni trascorsi a New York e Cleveland e un matrimonio infelice. In una casa in stile vittoriano al numero 10 di Barnes Street, che presto lasciò per mancanza di fondi, Lovecraft cercò di farsi un nome con i suoi scritti. Questa volta era sicuro di avere una storia che sarebbe piaciuta a Farnsworth Wright, il direttore della rivista Weird Tales. Aveva trovato un titolo, aveva scarabocchiato velocemente alcune righe sulla struttura di questo breve romanzo ed era ora immerso in una trama che avrebbe portato il lettore in una terrificante spedizione al Circolo Polare Antartico.

Meno di un mese dopo, il 22 marzo 1931, H. P. Lovecraft appose il suo ultimo segno: Tekeli-li! Tekeli-li! La fine”, scrisse, probabilmente con soddisfazione, se non con sollievo, sul foglio numero 80.

Lovecraft non immaginava che sarebbero passati cinque lunghi anni prima che il suo romanzo venisse pubblicato.