Quello che è essenziale è perfetto”

Leonardo da Vinci

Ormai da un decennio escono film legati allo storyline "Monarch", ossia il recupero e la riproposizione dei vecchi mostri del cinema (King Kong, Godzilla e altri Kaiju), in una ambientazione comune dentro cui i nostri beneamati possono tirarsi tutte le mazzate che vogliono, con qualche escamotage in cui spariscono di scena fino al film successivo, seguendo trame abbastanza lineari. In questo mondo esiste, appunto, la Monarch, una organizzazione segreta che monitora i Kaiju. I vari protagonisti umani, infatti, hanno solo la funzione di aiutare gli spettatori a cogliere le vicende dei Titani che si menano sullo schermo.

A fronte di una serie di film di presunta fantascienza che mi sono passati davanti, sventolati con più entusiasmo di quello che dovrebbero meritare, mi sono soffermato su Godzilla e Kong – Il nuovo impero, quinto capitolo della saga Monarch.

Mi sono reso conto, ma ovviamente la percezione è del tutto personale, di quanto la semplicità de "Il Nuovo Impero" faccia "risuonare" maggiormente la componente emotiva e permetta un maggior coinvolgimento dello spettatore, rispetto a robe come Rebel Moon I e II o Atlas.

Ma, vi chiederete voi, come identificarsi con uno scimmione enorme che spacca i palazzi a testate?

Ci arrivo, film dopo film.

In Kong: Skull Island siamo nel 1973 e viene presentato un gigantesco (ma relativamente giovane) Kong, che vive nella remota Skull Island assieme a creature oversize con cui lotta regolarmente. Tra questi bestioni emergono i mostruosi Skullcrawlers, una genia che ha sterminato la tribù delle scimmie giganti, in particolare i genitori di Kong, trucidati davanti ai suoi occhi.

In Godzilla vs. Kong, ambientato una quarantina di anni dopo, un ben più grosso e barbuto Kong esce dalla sua “bolla narrativa” su Skull Island, grazie a una bambina che comunica con lui tramite il linguaggio dei gesti (assumendo la figura del Gigante Buono che protegge la piccola mediatrice indifesa) e le risorse di Monarch. Messo un piede fuori Skull Island, ecco arrivare il notevole Godzilla.

Detto Godzilla si è già smazzato un sacco di avversari in Godzilla e Godzilla II – King of the Monsters, e non ha voglia di rivali nel suo ruolo di maschio alfa. Dopo un paio di scontri in cui LE PRENDE E BASTA, Kong si vede costretto a intervenire per salvare proprio la vita del rivale, assieme a cui sconfigge una terribile minaccia comune. A questo punto, Kong e Godzilla si salutano con un reciproco e testosteronico "Ti rispetto, bro, ma non vediamoci mai più". Godzilla sparisce nel fondo dell'oceano e Kong nella Terra Cava.

E finalmente eccoci arrivati a Godzilla e Kong – Il nuovo impero. Kong sta esplorando la smisurata Terra Cava, sempre popolata da mostri oversize, quando incontra altri suoi simili, cosa che non gli succedeva da un secolo buono.

Il primo che incrocia è Suko, un cucciolo aggressivo, seguito da un gruppetto di adulti che hanno la bella idea di cercare di far fuori Kong. Dato che ha trascorso la maggior parte della sua vita da solo, Kong non comprende i motivi dell'aggressione insensata, ma li spiana tutti e riesce a convincere Suko a portarlo nella zona da cui provengono le grandi scimmie.

https://www.youtube.com/watch?v=uz3q1JASAcA

Perché siete tutti così bastardi?!

Durante il viaggio, Suko (e poi si scoprirà perché è così fetente) cerca di far uccidere Kong da un serpente gigante e, quando il mostro assale Kong, il cucciolo si dà alla fuga, salvo fermarsi quando la testa del serpente non gli rotola davanti. Allora torna indietro e vede Kong che, sereno, inizia a mangiarsi la preda e godendosi il panorama. Suko fa capire di essere affamato, Kong stacca un pezzo del mostro e glielo offre, ma il cucciolo pare non essere abituato alla condivisione, una modalità naturale acquisita da Kong grazie ai genitori. Tuttavia Kong gli lancia il pezzo di carne, Suko se lo mangia golosamente facendo capire che a casa sua si tira la cinghia e, poco alla volta, si accosta al proprio benefattore mangiando insieme. Sono gesti semplici ma con mille implicazioni, tra cui la sensazione che Suko possa trovare in Kong una figura paterna.

https://www.youtube.com/watch?v=iOt1LuyPnU0

Miglior scena del film

Giunto nella caverna delle grandi scimmie, Kong scopre che queste sono suddivise in tre caste: ci sono gli schiavi costretti a sgobbare e stare muti, i kapò che li pestano per farli lavorare e infine le guardie, segnate da colori rossi sul pelo, ossia la casta egemone. A capo di questa infelice piramide c'è lo Skar King, un primate alpha, non particolarmente forte ma estremamente crudele e violento. Lo Skar King è un vero despota, comanda con il pugno di ferro e si è riservato tutte le femmine fertili.

Kong aiuta spontaneamente una scimmia sfinita da fatiche e angherie, ma il kapò di turno assale verbalmente Kong, il quale lo stende con un semplice cazzotto.

https://www.youtube.com/watch?v=CrAa3Wnq_Bg

Kong assume il ruolo di Rappresentante Sindacale

La notizia arriva subito allo Skar King, la cui sola presenza impone a tutte le scimmie l'umiliante atto della proskýnesis. Kong, che non ha mai visto una cosa simile, si rifiuta di inginocchiarsi e subisce una prima fase di infantile bullismo da parte dello Skar King, il quale (capendo di avere a che fare con un altro maschio alpha) lo irride perché ha una zanna artificiale. E non solo, lo irride e comanda a tutti di deriderlo, volenti o nolenti.

Suko, che come cucciolo vuole essere accettato da branco e teme lo Skar King, deve irridere Kong a sua volta. Tuttavia lo Skar King sente la sua risata e lo minaccia. Suko ha la stessa fisionomia dello Skar King e quindi, quasi certamente, è uno dei figli. Come tutti i despoti, non solo lo Skar King detesta eventuali rivali ma lo ripugna anche Suko, fisicamente troppo simile a lui e quindi, nella sua testa malata, da adulto potrebbe diventare una minaccia al suo potere. D'altronde tutti i ladri pensano che anche gli altri rubino.

A difesa di Suko arriva la madre, quasi certamente la femmina aiutata poco prima da Kong, che fa scudo al figlio con il proprio corpo.

Lo Skar King finge di calmarsi e poi, guardando Kong, scaglia la povera femmina in un lago di lava sotto gli occhi Suko, che geme di dolore vedendo la madre morire orribilmente.

Da un lato, il gesto dello Skar King vuole ricordare al suo popolo che nessuno può permettersi la benché minima opposizione, ma soprattutto mostra a Kong che in quel mondo è lui a decidere per la vita o la morte.

https://www.youtube.com/watch?v=Bd_U921fX0I

Quanto fa schifo lo Skar King

Kong attacca. Ha visto morire i genitori sotto i suoi occhi, per cui empatizza immediatamente con il dolore di Suko, inoltre lo Skar King ha ucciso deliberatamente un suo simile (gesto già imperdonabile per Kong, che ha sempre vissuto nel dolore della solitudine), quasi sicuramente perché proprio Kong l'ha aiutata.

Kong viene sconfitto e, ferito, deve fuggire assieme a Suko. L'evento, senza entrare nei dettagli, permette allo Skar King di attuare un piano di conquista della superficie, cosa che ovviamente non prevede la sopravvivenza degli esseri umani.

Kong vorrebbe fermarlo ma, grazie alla bambina mediatrice, comprende di non esserne in grado. Lo Skar King è forte, ha un esercito di grandi scimmie e un altro potente Kaiju al proprio servizio. A questo punto Kong è costretto a recarsi in superficie per chiedere l'aiuto dell'unico combattente che conosce: Godzilla.

Godzilla risponde al richiamo di Kong, ma lo scambia per una sfida e, ovviamente, i due maschi alpha iniziano a menarsi. A sedare i due Bro arriva sia la bambina che la rinata Mothra, Kaiju gigante e unica alleata che Godzilla abbia mai avuto.

https://www.youtube.com/watch?v=LrfFVSoGDsk

Kaiju… Uniti!

E così Kong & Godzilla, ossia Red & Roby, ossia Spook & McCoy, ossia il Monco & il Colonnello, ossia Cap e Iron-Man, ossia Bud Spencer & Terence Hill, ossia Bat-Man e Superman, ossia tutti i nemici/amici di tutti i multiversi, passano al contrattacco. E, ovviamente, vincono.

https://www.youtube.com/watch?v=x2LTuPgKpvc

“Altrimenti vi arrabbiate?”

“Siamo già arrabbiati!”

Kong torna quindi nella caverna delle grandi scimmie, divenendone un benevolo sovrano.

Ecco, a mio avviso, a livello narrativo in questo film c'è tutto.

Due eroi alpha agli antipodi, uguali ma incompatibili.

Godzilla è il cupo eroe solitario, all’eterna ricerca di un avversario da sfidare.

Kong è l’eroe errante che ritrova una parte della propria natura, sperimenta la condivisione, l'incontro e la rabbia per l'ingiustizia sociale.

Lo Skar King è il Villain spietato e senza tante sfumature, che ogni tanto è bene ricordare che esistono, tanto nella fantasia, quanto nella realtà.

C’è un gruppo in pericolo. Una figura debole che soffre.

C’è la naturale necessità di accettazione, la voglia di libertà e la rivolta contro l’oppressore.

C’è la sconfitta e la sgradevole necessità di ingoiare l’orgoglio da maschio alpha.

Telefonato, ma gradito, ecco il ritorno del nemico/amico.

Infine ecco il Team-Up degli eroi, in stile Avengers ma con notevoli differenze di dimensioni.

Il tutto a suon di urli, frequenze e richiami. Sono Titani, Bestie Giganti, non serve che conoscano Ovidio o declamino in dolce stil novo.

C’è tutto, semplice ed essenziale.

E va bene così.