È arrivata The Acolyte – La seguace, la nuova serie live action ambientata nell’universo di Star Wars. Creatore e produttore è Leslye Headland, nata nel 1980 (ovvero tre anni dopo l’uscita del primo film della saga), che ha al suo attivo alcune serie tra cui Russian Doll (Netflix). Leslye è una grande fan di Star Wars e si è ispirata (tra l’altro) all’universo espanso di Legends, particolarmente ai romanzi e fumetti ambientati nell'era dell'Alta Repubblica. La serie è composta da otto episodi, ciascuno dei quali durerà circa 30 minuti, e, poiché Jon Favreau e Dave Filoni non sono stati coinvolti nel progetto, il tono pare sarà molto diverso da The Mandalorian.

Immagine da <i>The Acolyte </i>(2024)
Immagine da The Acolyte (2024)

Siamo sinceri, il franchise di Star Wars sembra aver perso un bel po' di slancio negli ultimi anni, e, ogni qualvolta esce una nuova proposta, l’entusiasmo riprende vigore per qualche settimana salvo poi tornare in quiescenza. Da quando la Walt Disney Company ha acquistato Lucasfilm nel 2012, il franchise di Star Wars è stato (ad essere gentili) incostante. Sebbene la trilogia sequel di film con Daisy Ridley e Adam Driver abbia incassato miliardi, ha anche dovuto affrontare un crescente rifiuto da parte dei fan ad ogni film, e l’ultimo dei tre (quello che avrebbe dovuto aprire grandi nuove prospettive) The Rise of Skywalker è stato universalmente giudicato come il più brutto dei tre.

Sul versante non cinematografico di Disney+, Lucasfilm ha ottenuto un enorme successo fin da subito con The Mandalorian (ad opera di Jon Favreau e Dave Filoni), che inizialmente prometteva di distaccarsi dalla sempre più logora Skywalker Saga per incentrarsi sul nuovo grintoso protagonista interpretato da Pedro Pascal (accompagnato dal simpatico “miniyoda” Grogu). Tuttavia, con il passare delle stagioni, The Mandalorian si è indebolito perché da un lato è stato asservito al fan service di Luke Skywalker e dall’altro ha agito come un veicolo di servizio per Ahsoka e The Book of Boba Fett.

Negli ultimi tempi, poi, Kathleen Kennedy ha nominato Dave Filoni (demiurgo di The Clone Wars, Bad Batch, Rebels, Tales of The Jedi e Tales of The Empire) come nuovo capo creativo di Star Wars, e questo vuol dire che tutto il parco “cartoon” di Star Wars (appena citato) non è più solo “canon” ma addirittura essenziale alla visione delle prossime produzioni. E non potrebbe forse significare un po’ di difficoltà per nuovi spettatori che vogliano entrare in Star Wars senza una conoscenza approfondita degli dei della Forza e dei soldati cloni rinnegati e di tutto quello che Filoni ha seminato negli anni passati? (Chi ha visto Ahsoka sa cosa intendo)

In questo senso, però, The Acolyte potrebbe essere un ottimo punto di ingresso per nuovi fan di Star Wars, soprattutto perché Leslye Headland ha affermato che la serie non è stata pensata tanto per i fan più accaniti del franchise quanto, invece, per essere attraente per tutti.

In un'intervista con The Hollywood Reporter, Headland ha detto: “Si può guardare The Acolyte senza sapere nulla di Star Wars, ma i fan di Star Wars, potranno comunque divertirsi a cogliere piccoli riferimenti a razze conosciute senza però che ci troviamo ad avere nessuno dei personaggi della saga cinematografica. A questo proposito ho pensato che sarebbe stato bello avere il punto di vista di una persona che non aveva mai visto Star Wars e quindi ho voluto collaborare per la sceneggiatura con chi poteva portare una nuova visione del mondo.”

I volti più conosciuti tra i protagonisti della serie sono Dafne Keen (vista nel ruolo di Laura in Logan) e Carrie-Anne Moss (Trinity in Matrix) e la trama si dipanerà nel periodo della cosiddetta Alta Repubblica, circa cento anni prima della vicenda narrata nel film La Minaccia Fantasma, coinvolgendo un Maestro Jedi nelle indagini su una serie di omicidi perpetrati a carico di cavalieri Jedi.

Il periodo dell'Alta Repubblica, ideato da Disney e Lucasfilm innanzitutto come iniziativa editoriale per romanzi e fumetti che descrivevano una nuova serie di personaggi e conflitti, racconta le cronache del periodo che vide i Jedi al comando della galassia dopo la sconfitta di tutti i Sith. Ma una nuova minaccia emergente e l’Orlo Esterno che si rivela una frontiera piena di pericoli e fuorilegge, porterà l’ordine a confrontarsi con nuovi e complessi problemi. Insomma, la serie aprirà una finestra sulla storia delle origini di Star Wars, esplorando la Forza in modo più dettagliato e mostrando eventi hanno gettato le basi per le storie seguenti. È probabile che i futuri progetti di Star Wars, come ad esempio la preproduzione del film Dawn of the Jedi, potrebbero avvalersi di quello che verrà raccontato in The Acolyte e poi tutto questo è anche un ottimo modo per ricollegarsi alla Vecchia Repubblica, che Lucasfilm mantiene come parte del “canon”, specialmente nelle storie verrà utilizzate dal settore videogiochi.

Leslye Headland ha anche dichiarato: “Avevo voglia di raccontare una storia sui Sith. Era il mio sogno per Star Wars. Pensandoci ho realizzato che il periodo in cui ambientarla doveva essere prima de La Minaccia Fantasma. Quello sembrava essere il momento più interessante per i Sith: come hanno fatto i Sith a passare dalla Regola dei Due e ad essere estinti tra virgolette fino a che Palpatine è salito al potere senza che i Jedi se ne accorgessero? E poi Star Wars ha sempre raccontato la lotta della minoranza contro l’istituzione, qui la minoranza sono i Sith e l’istituzione i Jedi.”

Viene da chiedersi che tipo di accoglienza avrà questa serie, se l’indifferenza tributata a quella su Obi Wan Kenobi, un certo plauso come per Andor o il pollice verso ricevuto da Boba Feet, ma ad “ascoltare” quanto circola in rete, in realtà, si percepiscono i germi di una certa Star Wars Fatigue. A quanto pare la cause sono tante, ma mi ha molto colpito un commento letto su Reddit, dove quello che si definisce “un vecchio fan che ha visto A New Hope al cinema quando è uscito nel 1977” raccontava di sentirsi derubato degli anni trascorsi perché, diceva, gli sarebbe piaciuto vedere invecchiare Luke, Han e Leila in una trilogia sequel, per poi vederli vecchi, indomiti e pronti a morire per passare il testimone ad una nuova generazione, invece di doversi trovare a fare i conti con tre anziani quasi smarriti nel riprendere i propri ruoli.

Se poi alla Star Wars Fatigue aggiungiamo la Marvel Fatigue e la Disney Fatigue riguardante le altre produzioni cinematografiche della Major, forse sarebbe ora che la Disney prendesse coscienza che è arrivato il momento di smettere di spremere franchising giunti allo stremo e avere il coraggio di mettere in campo idee e storie Nuove e Originali.

Speriamo.