Qual è il confine tra resistenza e terrorismo? Spesso è questione di punti di vista. È ovvio considerare resistenza quella dei partigiani contro i nazifascisti, è scontato considerare terrorismo quello di certe organizzazioni islamiche che colpiscono i civili. Spesso però la differenza è anche e soprattutto questione di narrazione. In questo difficilissimo territorio si muove Anna F. Dal Dan nel suo purtroppo unico romanzo Senza un cemento di sangue, giunto in finale al Premio Urania e pubblicato molti anni dopo da Delos Digital, che ora esce nuovamente nella collana di capolavori della fantascienza Odissea Gold. Un romanzo  complesso, che non può non ricordare i romanzi di Iain M. Banks, ma anche duro, spietato, che non fa sconti.

Senza un cemento di sangue

Senza un cemento di sangue

Il libro

Sono finiti i tempi in cui i Pianeti Esterni erano culla di democrazia e di cultura. Da anni l'impero di Tyros impone la propria dura legge, censura ogni tentativo di libera espressione, schiaccia ogni ribellione nel sangue. Ma la resistenza, come la speranza, non molla, anche se il costo di sangue è altissimo. Ma è proprio con un cemento di sangue che devono essere erette le mura della libertà.

L'autore

Anna F. Dal Dan, nata a Udine e cresciuta a Padova, vive ormai da parecchi anni a Londra. Autrice di alcuni saggi sulla fantascienza, traduttrice, ha frequentato la prestigiosa scuola di scrittura creativa Clarion.

Anna Feruglio Dal Dan, Senza un cemento di sangue , Delos Digital, Odissea Gold 5, isbn: 9788825428865, ebook formato kindle (su Amazon.it) o epub (sugli altri store) con social drm (watermark) dove disponibile , Euro 6,99 iva inclusa

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