Tutte le persone vissute sulla Terra si risvegliano sulle rive di un immenso fiume, largo circa due chilometri e circondato da scoscese pareti di roccia.
L'immenso corso d'acqua è evidentemente una costruzione artificiale, ogni ottocento metri circa un basso manufatto in pietra fornisce a ciascun abitante. della valle cibo ma anche tabacco, alcolici e altri generi voluttuari.
I risvegliati hanno il corpo che avevano o che avrebbero avuto a 25 anni, sono privi di capelli e di peli, gli uomini sono circoncisi e le donne non possono generare figli. Chi muore sulle rive del fiume semplicemente rinasce da qualche altra parte della valle.
Non diciamo altro su Il mondo del fiume, capolavoro di Philiph José Farmer, perché se non vi è venuta voglia di leggerlo ci chiediamo cosa ci facciate su questo sito!
Il libro
E se morissi e venissi risuscitato, ritrovandoti sulle rive di uno sterminato Mondo del Fiume?
È quello che succede a sir Richard Francis Burton, famoso esploratore e traduttore britannico, che decede nel 1890… e scopre che la morte non è la fine.
Non per lui, almeno.
Burton e altri esseri provienienti da diverse epoche storiche sono stati risuscitati da qualcuno.
La musa ispiratrice di Lewis Carroll, Alice Lindell, lo scrittore di fantascienza Peter Frigate, il pre-umano Kazz e l’alieno Monat.
Tutti si sono risvegliati nudi, dotati di un corpo da giovani adulti e guariti da ogni malattia o infermità.
E degli strani cilindri metallici elargiscono a ciascuno, giorno per giorno, tutto ciò di cui necessitano per vivere.
Con i suoi nuovi compagni, sir Burton parte per un viaggio di esplorazione alla scoperta di ciò che si trova alle misteriose sorgenti del fiume.
Ma le persone risuscitate non sono tutte stinchi di santo, e per sfuggire a gerarchi nazisti e despoti dell’antica Roma, sir Burton dovrà ricorrere a rimedi estremi, e cercare la risposta alla domanda fondamentale: chi ha scelto un simile destino per tutti loro, e qual è lo scopo ultimo dello strano esperimento… “etico”?
L'autore
Philip J. Farmer, nato nel 1918 a Terre Haute, Indiana, inizia la sua folgorante carriera nel 1952 con il racconto The Lovers che, rifiutato da Astounding SF e altre riviste, esce su Startling Stories.
Ampliato a romanzo nel 1961, Gli amanti di Siddo (Urania Collezione n. 63) è considerato uno dei capolavori più ingegnosi della fantascienza moderna.
Farmer è noto soprattutto per i cicli del Mondo del Fiume e dei Fabbricanti di Universi, nonché per i racconti di Relazioni aliene (1960) e i romanzi singoli Gli anni del Precursore (1960) e L’inferno a rovescio (1964).
Philip José Farmer, Il fiume della vita (To Your Scattered Bodies Go, 1971), traduzione di Gabriele Tamburini, Urania Collezione n. 257, Mondadori, euro 6,90, ebook euro 4,99.
1 commenti
Aggiungi un commentoUno dei miei romanzi preferiti, con tutte le caratteristiche per essere trasposto in un serial televisivo... Ah, già... Ci hanno provato due volte senza successo. Eppure gli elementi ci sono tutti per poter diventare un novo Lost: mistero, personaggi che spuntano dal nulla quando serve, un registà occulto di cui non si sa niente, un mondo con poche ma rigide "regole"... Ecco, forse sono quest'ultime che creano più problemi perchè, paradossalmente e senza voler fare spoiler, conducono a considerazioni di natura etica e pratica che difficilmetne sarebbero graditi ad un vasto pubblico. Perchè, per esempio, se la morte è solo un incidente momentaneo e l' esistenza dell' anima provata (ma sarà vero?), cos'è il corpo se non una fonte di materie prime in un mondo in cui queste sono razionate? Personalmente, vedendo Altered Carbon, ho pensato che la chiave di lettura potesse essere la stessa ma ho paura che questa trasposizione sia diventata materia da evitare per i produttori come il colore viola nei teatri...
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