Se siete tra quelli che si lasciano affascinare dagli elenchi e dalle classificazioni, insomma se siete affetti dalla Sindrome di Linneo, beh, date un’occhiata a questo. Sapevate voi che il Cyberpunk (dove Punk indicava la ribellione verso lo strapotere economico e sociale di multinazionali fondate sulle nuove tecnologie cibernetiche) ha più di venti “sottogeneri”?
Qui c’è un elenco in rigoroso ordine alfabetico.
Atompunk
Espressione utilizzata da Bruce Sterling per definire delle opere accostabili al cyberpunk e spesso ambientate in un'epoca pre-digitale, dal 1945 al 1965 con tecnologia a base di valvole. Futurama può esserne considerato un esempio, così come la nuova serie Fallout.
Biopunk
Si focalizza sui risvolti tecnologici della biologia e della bioingegneria volti a migliorare la performance dell’essere umano, e non solo. Il primo esempio può essere considerato L’Uomo da Sei Milioni di Dollari, serie TV del 1976 con Lee Majors.
Clockpunk
Comprende storie di fantascienza ambientate in un mondo rinascimentale dove le invenzioni di Leonardo da Vinci sono state non solo costruite e usate, ma anche migliorate. Il maggiore autore clockpunk è Jay Lake, di cui nessun libro è stato tradotto in italiano.
Cosypunk
È il punk “accogliente”, quello che si occupa di storie dove la componente dei rapporti interpersonali, i dialoghi e le ambientazioni sono predominanti su colpi di scena, azione e conflitti piccoli o grandi, i suoi protagonisti sono persone miti e comuni. Esempio: il romanzo Un salmo per il robot di Becky Chambers, uscito a gennaio su Urania.
Decopunk
Il sottogenere Decopunk è molto simile a quello del Dieselpunk (vedi sotto), ricoprendo lo stesso periodo, qui, però, tutto è rigorosamente scintillante e cromato. Un esempio, dal punto di vista estetico, può essere rappresentato da Metropolis, film muto del 1927 diretto da Fritz Lang.
Dieselpunk
Comprende opere ispirate ai pulp magazine della metà del Novecento ed è ambientato in un mondo dove chi detiene il potere sono i magnati del petrolio. Ne fanno parte film come Sky Captain and the World of Tomorrow e il film d'animazione Robots.
Dreampunk
Il Dreampunk lega la tecnologia al mondo dell'inconscio, dando anche ampio spazio all'esoterismo e alla psiche. Nel Dreampunk si fa spesso uso dell'alchimia, della psicoanalisi, dell'occulto e dei riti sciamanici. Nel 2020 è stata pubblicata Mirromaze: a Dreampunk antology a cura di Cliff Jones, non tradotta in italiano, e se Interstellar di Nolan avesse avuto un pizzico di occultismo…
Ecopunk
Come facilmente comprensibile è quel genere di narrativa che si concentra su temi legati all'ambiente, all'ecologia e alla sostenibilità, ma che si differenzia dal movimento Solarpunk in quanto si concentra anche sulle infrastrutture, i cicli di produzione e il commercio. Anche qui c’è un’antologia non tradotta: Ecopunk: Speculative tales of radical futures del 2017.
Elfpunk
Nel 2007 la scrittrice Elizabeth Partridge lo ha definito così: “Nell'Elfpunk c'è abbastanza spesso la presenza di elfi e fate e elementi leggendari tradizionali. L'urban fantasy, invece, può avere alcune creature totalmente inventate”. Come esempi ci sono Artemis Fowl di Eoin Colfer e La Maledizione del Ramo d’Argento di Lisa Tuttle.
Mythpunk
Indica un sottogenere del fantasy in cui elementi mitologici si fondono completamente con la realtà comune le creature mitologiche sono viste come normali e non creano stupore negli esseri umani. Spesso, inoltre, le creature mitologiche sono rielaborate in chiave moderna. Neil Gaiman con American Gods ne fa parte a tutto diritto.
Nanopunk
Il Nanopunk deriva dal Biopunk, e si focalizza sui risvolti e sulle conseguenze di una società basata principalmente sulla nanotecnologia e sui materiali da essa prodotti. Si può fare come esempio il romanzo di Charles Stross dal titolo Accelerando.
Nowpunk
Il Nowpunk è un termine inventato da Bruce Sterling, che ha applicato alle opere ambientate nel lasso di tempo che va dagli anni successivi alla Guerra Fredda fino ad oggi. Sterling ha usato il termine per descrivere il suo libro The Zenith Angle.
Postcyberpunk
Poteva mancare il genere che si occupa di cosa avviene dopo l’espansione dei mezzi di comunicazione e della Rete? No, di certo. Le opere Postcyberpunk si concentrano anche sugli effetti dall'ingegneria genetica e/o dalla nanotecnologia. Esempio la serie Netflix Altered Carbon.
Raypunk
Il sostantivo deriva da Ray Gun, pistola a raggi, e quindi copre tutte quelle storie in cui ci si muove con mezzi spaziali di sapore molto retrò e vengono usati armi a raggi e altri congegni simili. Per fare un esempio pensiamo al ciclo di John Carter scritto da E.R. Burroghs oppure ai fumetti di Flash Gordon.
Rococopunk
È sostanzialmente uno stile derivato dell'estetica punk visivamente molto simile al movimento New Romantic degli anni '80, che viene utilizzato principalmente da alcuni gruppi di cosplayer.
Sandalpunk
Si fa presto a immaginarlo: prendiamo legionari romani o guerrieri spartani e inseriamo in una storia di eroi di questa fatta invenzioni che abbiano permesso loro di arrivare ai giorni nostri. Come esempio va citato il film Titus del 1999, versione del Tito Andronico di Shakespeare e il gioco di ruolo del 1993 di Del Negro Editore Lex Arcana.
Solarpunk
Non solo un genere letterario (ci sono fior fiore di antologie e romanzi in giro come Assalto Al sole a cura di Franco Ricciardiello per Delos Digital), ma anche un movimento culturale ecologista ed attivo riguardo argomenti come la lotta ai cambiamenti climatici, al razzismo, al capitalismo oltre a tematiche femministe e inerenti alla comunità lgbt.
Steampunk
Di sicuro il sottogenere più conosciuto, quello che tende a concentrarsi più attentamente sulla tecnologia dell'era vittoriana a base di macchine a vapore, congegni meccanici a orologeria e in alcuni casi anche robotica esclusivamente meccanica. Un genere dalla paternità illustre che si fa risalire a Jules Verne.
Steelpunk
Allo Steelpunk piacciono le tecnologie del tardo ventesimo secolo. E piace di più l’hardware che il software, usato solo nello stretto necessario. È un mondo di metallo, come quello di Terminator, Mad Max o Snowpiercer.
Stonepunk
Avreste mai pensato che uno dei cartoni animati della nostra infanzia fosse “punk”? I Flintstones sono, appunto, Stonepunk. Un genere che porta tecnologie a base di pietra e rocce all’epoca, appunto, della Pietra. Come romanzi vengono citati I figli della Terra di Jean M. Auel e Back to the Stone Age di E. R. Burroughs.
Swordpunk
Come si può facilmente intuire stiamo parlando di un genere in cui coesistono regni feudali, tornei e una tecnologia futuristica molto avanzata come mech e ologrammi. Qui possiamo citare Il pianeta del tesoro, film d'animazione Disney del 2002, ma possiamo aggiungerci il romanzo Sword Punk: Saving Seoul di Steven Kelliher, edito da Feltrinelli, che affronta la “variante orientale” dello Swordpunk a base di affilatissime katane.
Teslapunk
Un universo in cui le ricerche di Nikola Tesla hanno donato energia non inquinante, a disposizione di tutti e inesauribile o in cui questa stessa energia è appannaggio di pochi, è lo scenario del Teslapunk, sotto/sotto genere del Dieselpunk,
Westpunk
Del Westpunk, che chiude l’elenco, fanno parte quelle storie con una ambientazione western contaminata da tecnologia di vario genere e in cui la frontiera del “Far West” può essere l’intera galassia, un pianeta alieno o una terra retrofuturistica. Esempi sono la serie TV Firefly e il film Cowboys vs Aliens.
E se siete arrivati alla fine di questo elenco meritate di creare il vostro personale genere Punk.
Ma anche no.
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