Qualunque sia la vostra età è molto probabile che vi siate imbattuti, prima o poi, nella serie animata di Dragon Ball. Una delle serie manga di maggior successo, e soprattutto una delle serie anime più conosciute e più fortunate al mondo, alla quale fanno capo ben sette diverse serie.
Basata inizialmente sul classico della letteratura cinese Viaggio a ovest, Dragon Ball seguiva le vicende di Goku, un ragazzino con la coda che dedica la sua vita ad allenarsi nelle arti marziali, vincendo tornei ma anche oppenendosi ai cattivi di turno. Soprattutto nella seconda serie, Dagon Ball Z, nella quale Goku è diventato adulto e ha perso la coda, si sviluppa una mitologia che identifica Goku come appartenente alla specie extraterrestre dei Saiyan. Ci sono un paio di differenze interessanti, però tra Dragon Ball e le serie di supereroi occidentali: la prima è che pur essendo un alieno Goku acquisisce i suoi poteri non per nascita o per caso, ma attraverso la disciplina e l'allenamento costante; la seconda, che i nemici via via sconfitti da Goku si redimono e diventano quasi sempre suoi alleati nelle avventure successive.
Dragon Ball è stato creato nel 1984 dal fumettista giapponese Akira Toriyama, nato a Nagoya il 5 aprile 1955, morto, secondo un comunicato diffuso oggi, il 1 marzo 2024 all'età di soli sessantotto anni. Non era la prima creazione di Toriyama, che nel 1981 aveva già vinto un importantissimo premio per la serie Dr. Slump e Arale, che seguiva le avventure di un professore pazzo e della sua robottina, allegra e ingenua.
Nel curriculum di Toriyama ci sono alcuni altri progetti, non solo nel settore dei fumetti (ha persino disegnato un'auto elettrica, la buffa QVolt venduta per qualche tempo dalla CQ Motors). Ma la maggior parte della sua vita è stata dedicata a Dragon Ball e alle sue evoluzioni.
Sposato, lascia due figli.
1 commenti
Aggiungi un commentoMai capito come abbia fatto DB a racimolare tanto successo. Le poche puntate che sbirciavo perché se lo sparava mio fratello mi hanno fatto abbastanza ribrezzo...
Arale invece lo guardavo con piacere. Era uno spasso, forse perché si collocava tra Robottino e Nanà Supergirl...
RIP
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