Prendiamo un capolavoro della letteratura mondiale: Il giovane Holden di J.D. Salinger. Il protagonista è Holden Caulfield, un sedicenne americano che è appena stato cacciato dalla scuola. Siamo quasi a Natale, nell’America degli anni Cinquanta e Holden passa un intero fine settimana a bighellonare prima di tornare a casa ed essere costretto a confessare ai propri genitori che è stato cacciato da scuola, evento che non accade per la prima volta. Raccontato in prima persona, il romanzo narra del giovane che guarda una partita di football, poi chiama una sua vecchia amica, gironzola per la città osservando una famiglia, finisce in un locale a bere, dorme in un albergo, poi va a trovare un suo vecchio professore che stimava, infine torna di nascosto a casa per incontrare la sua sorella più piccola. Detta così non sembra un romanzo con una vera e propria storia e in fondo la bellezza del romanzo è proprio nelle riflessioni che Holden fa sulla sua vita, su ciò che osserva, sugli altri e sui suoi ricordi. È un romanzo che ti prende, giocato tutto sulle emozioni e i ricordi e fondato sulle riflessioni del protagonista.
Ecco, potremmo proprio prendere questo capolavoro della narrativa americana per spiegare che cos’è il cosypunk, il nuovo filone della narrativa di fantascienza che ha nella scrittrice Becky Chambers un punto di riferimento, di cui è uscito su Urania il romanzo Un salmo per il robot.
Se cercate una fantascienza ottimista, piena di speranza, fatta di brevi traguardi da raggiungere, di emozioni quotidiane, piccole e grandi, allora quello che fa per voi è la Cozy, Cosy Sci-Fi o Cosypunk, ovvero la fantascienza “accogliente”. Non c’è da salvare il mondo, non ci sono personaggi cattivi, non ci sono superuomini o supereroi, ma persone tranquille, semplici, che spesso svolgono il loro lavoro e sono pronte ad aiutare il prossimo, senza chiedere nulla in cambio, ma neanche in nome di un dio o di una norma che provenga da qualche forma di religione. È la vita, semplicemente, quella che viene raccontata nelle storie di questo nuovo filone della fantascienza.
Ovviamente non vogliamo assolutamente paragonare Il giovane Holden di Salinger con nessun romanzo di fantascienza cosypunk, ma semplicemente utilizzarlo come un esempio di letteratura che non deve necessariamente poggiare la sua essenza su una trama forte, una storia potente con colpi di scena.
La fantascienza accogliente è costruita più su un certo tipo di atmosfera che su precise regole. Gioca con la stessa vita del lettore, sollecitando emozioni piuttosto che scioccare con eventi catastrofici. Racconta di come nascono, crescono e si evolvono amicizie non solo tra umani, ma anche tra robot o alieni. È, ad esempio, ciò che accade nel già citato romanzo della Chambers, in cui un uomo e un robot costruiscono la loro amicizia lentamente, dopo l’iniziale diffidenza che scaturisce dal fatto che i robot alcune centinaia di anni prima hanno abbandonato gli uomini. Si può raccontare di una storia d’amore cos’ come il cameratismo che naturalmente nasce tra persone che lavorano insieme tutti i giorni e vivono insieme, pur appartenendo a razze diverse, come accade tra i membri di un’astronave commerciale. Il tutto senza che necessariamente ci sia all’orizzonte un evento catalizzatore, come la ricerca di un oggetto che tutti vogliono oppure una missione da compiere o ancora salvare la galassia da una minaccia che potrebbe distruggerla.
Un’altra caratteristica tipica del cosypunk è anche una certa ironia che pervade tutta la storia, un’ironia fatta di leggerezza e di voglia di prendersi in giro tra persone che sono consapevoli che la vita è già di per sé foriera di problemi e non c’è bisogno di appesantirla con stati d’animo negativi.
Ancora, la tecnologia è ben presente all’interno della narrativa cosypunk, ma è considerata come uno strumento per vivere meglio o per lavorare e non un’arma da scagliare contro chiunque.
Se vogliamo trovare un punto di vista definitivo che raccoglie tutte le storie di questo filone della speculative fiction allora possiamo dire che le sue coordinate principali sono la voglia di scoprire le piccole gioie della vita e le relazioni tra i personaggi, senza tralasciare il buon vecchio sense of wonder che accompagna da sempre la buona fantascienza.
Speranza e ottimismo sono gli elementi costitutivi, in storie in cui i personaggi lavorano per un creare un futuro luminoso e sano dal punto di vista ambientale, ispirando positività e vita sostenibile. Ci possono essere sentimenti come l’amicizia e l’amore, senza tralasciare classici topoi come robot, intelligenze artificiali o astronavi. Senza dimenticare la tematica del Primo contatto, dove spesso gli alieni sono portatori di valori come la solidarietà e la cooperazione interspecie, piuttosto che la conquista e la sottomissione.
L’Utopia è il grande albero in cui si ramificano filoni come il cosypunk, l’hopepunk, il solarpunk e altri generi che hanno come obiettivo quello di mostrare un futuro positivo e che ha nella sostenibilità ambientale la sua precipua caratteristica.
Il cosypunk, o la fantascienza accogliente, è una sfida aperta al lettore, abituato a leggere trame e storie intrise di conflitti e di climax, di colpi di scena o di scioccanti retroscena. Per non parlare di futuri distopici e senza speranza. Qui c’è la voglia di costruire un mondo positivo e in una realtà costantemente negativa, come quella in un cui viviamo, questa è forse la fantascienza di cui abbiamo bisogno.
2 commenti
Aggiungi un commentoIn altre parole la a sf ha abdicato il suo ruolo.
Dovessero attecchire davvero questi sottogeneri sarebbe il de profundis...
Al distopico e al catastrofico pensa già l'attualità, e andrà sempre peggio, quindi è comprensibile che almeno nella fiction si cerchi un rifugio.
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