Decenni fa Frederick Pohl e Harry Harrison ebbero l'idea di fondare una società che promuovesse la fantascienza non anglofona: la World SF. L'istituzione andò avanti qualche anno ma si sciolse abbastanza presto, dopo aver prodotto abbastanza poco. L'idea però era importante e il suo germe è oggi portato avanti da Francesco Verso con la sua Future Fiction, che da sola ha promosso in Italia e nel mondo autori e fantascienze prima del tutto sconosciute.
Particolarmente interessante è questa antologia, Ecoceania, sottotitolo Futuri dal Sud globale, che esce in due volumi, uno in italiano e uno in inglese, sotto la cura di Verso e di Tarun Saint. Il libro può essere definito solarpunk, e ospita dieci racconti di autori del subcontinente indiano, africani e sudamericani.
Il libro
Ogni volta che le tecnologie modificano le società umane a un ritmo sempre più accelerato, la fantascienza diventa la modalità letteraria preferita. Questo libro è un segno di tale grande spostamento verso il futurismo visionario, che si dispiega per rivelare le possibilità utopiche ancora vive nel nostro presente. È un piacere da leggere.
Kim Stanley Robinson, autore di Il ministero del Futuro.
Ecoceanica: Futuri dal Sud Globale propone storie dalle regioni costiere dell’Africa, del Mar Arabico, dell’Oceano Indiano e del Golfo del Bengala, estendendosi all’Australia e all’America Latina. Il volume ha offerto alle scrittrici e agli scrittori uno spazio per riflettere sulle esperienze passate del commercio marittimo, del colonialismo e dell’imperialismo. In queste narrazioni troviamo un tentativo di estrapolare scenari plausibili che derivano da tali esperienze storiche, sia verso il futuro prossimo che verso quello più lontano, prevedendo le catastrofi ambientali che tali regioni si trovano ad affrontare nel momento del cambiamento climatico accelerato di origine antropica, nonché possibili alternative a livello micro e macro, che portano alla costruzione di trame distintive e varianti del novum della fantascienza.
Ecoceanica si caratterizza quindi per una forma di futurismo oceanico del Sud, prendendo ispirazione da movimenti come il solarpunk che delineano approcci sia critici che alternativi agli attuali sistemi socioeconomici insostenibili che stanno mettendo a dura prova gli ecosistemi oceanici e le culture costiere.
Indice
La nuova frontiera di Kaiser Haq (Bangladesh)
Mare Tranquillitatis di Soham Guha (India)
Speranza alla fine del mondo di Chinaza Ebere Eziaghighala (Nigeria)
La cercatrice d'acqua di Eugen Bacon (Tanzania/Australia)
Flussi e deflussi di Sam Beckbessinger (Sudafrica)
Parlo con mille voci di César Santivañez (Perù)
Città erose di Vajra Chandrasekera (Sri Lanka)
I Had a Dream di Priya Sarukkai Chabria (India)
La coltre e la luna di Thoraiya Dyer (Australia)
Il nome del mondo è Oceano di Vandana Singh (India)
Ecoceanica, a cura di Tarun Saint e Francesco Verso, traduzione di Alda Teodorani, Francesca Secci e Rosa Ricciardi, copertina di Esther Cambria (cartaceo) e Susanna Chiuppi (ebook), pagg. 220, euro 17, ebook euro 5,00 (in vendita solo su Amazon), disponibile anche in versione inglese col titolo Ecoceanic.
Aggiungi un commento
Fai login per commentare
Login DelosID