Lucca Comics and Games 1 novembre 2023, Sala della Seta, Ufficio stampa. Lodata da registi del calibro di Bong Joon-Ho (premio Oscar per Parasite), Kim Bo-Young è stata consulente per la scrittura del film Snowpiercer. Ha vinto tre volte il Premio per la letteratura di fantascienza sudcoreana ed è stata selezionata per il National Book Award nel 2021 per la raccolta di racconti L'origine delle specie, pubblicato in Italia da ADD Editore.

Noi siamo molto fortunati a poterle rivolgere delle domande quasi “a tu per tu” seduti allo stesso tavolo, chiacchierando amabilmente come se fossimo a un tè fra amici. Una sensazione piacevole che ci permette di poterci esprimere al meglio e in tutta serenità.

Kim Bo-Young con la nostra inviata a Lucca Linda Lercari (foto: Tino Barletta)
Kim Bo-Young con la nostra inviata a Lucca Linda Lercari (foto: Tino Barletta)

In base alle domande che le abbiamo rivolto l'autrice ci parla del suo punto di vista in merito alle Intelligenze Artificiali e alla sopravvivenza della specie umana. Ci chiarisce subito che la sua sensibilità nei confronti degli oggetti è differente da quella del pensiero occidentale. Per lei anche gli esseri inanimati hanno una sorta di anima quindi per lei è del tutto normale utilizzare le AI come mezzo per la sopravvivenza della nostra specie.

Kim Bo-Young si ispira principalmente alla sua vita quotidiana, a ciò che la circonda, alle proprie esperienze, ai film che vede e ai libri che legge, e trae ispirazione anche dalle leggende orientali antiche come per l'ultimo libro che sta ancora scrivendo – ci confessa – e che spera venga presto pubblicato e tradotto anche in Italia. Eppure, continua, tutto ciò viene poi trasformato dalla sua intuizione e dalla sua immaginazione in storie di fantascienza, un genere che in Corea si consuma ancora molto poco. Infatti lei non si definisce una delle poche donne che scrivono fantascienza  in Corea, ma proprio la “pioniera” del genere in assoluto nel suo paese. Questo la fa un po' soffrire di solitudine e quindi è stata molto felice di aver conosciuto scrittrici valenti dello stesso genere in Italia come la Troisi e la Vallorani. Mentre alla domanda “bisogna essere scienziati per scrivere di fantascienza? ” ci risponde che non è necessaria alcuna preparazione specifica, che non esiste un sono metodo per diventare buoni autori del genere. 

Per quanto riguarda le raccolte di racconti ci confida che non è lei a occuparsi della parte editoriale. I racconti sono inseriti a scelta dell'editor che ne cura ogni aspetto commerciale e di stampa. 

In ogni caso il suo ruolo è ben definito. Secondo lei la letteratura esplora i problemi del quotidiano in modo diverso, mettendo in luce aspetti particolari grazie ai  generi narrativi, ma senza trovare per forza soluzioni. Soprattutto per quanto riguarda il problema climatico visto che non è più un problema del nostro futuro, ma un problema assolutamente attuale ed emergenziale.

Kim Bo-Young e il nostro fotografo Tino Barletta (foto: Tino Barletta)
Kim Bo-Young e il nostro fotografo Tino Barletta (foto: Tino Barletta)

Per quanto riguarda la fantascienza distopica afferma che per lo scrittore è importante delineare mondi in cui ci sono delle forti negatività  - come per esempio la divisione in classi sociali benestanti a scapito delle meno abbienti – in quanto il lettore ricorda meglio le “lezioni” crudeli e “cattive” in quanto il cervello umano tende sempre a ricordare le cose negative piuttosto che quelle positive.

Alla domanda sul femminismo Kim Bo-Young risponde che è un tema molto sentito, in Corea ci sono stati episodi terribili ai quali si è ispirata nel 2016 per il racconto How Like We Are rifacendosi proprio all'ondata di odio maschile nei confronti del nascente movimento femminista.

E quello che spera di più? Spera che ogni lettore chiudenda uno dei suoi libri sia felice del viaggio intrapreso insieme a lei in uno di quei mondi fantastici che ha descritto.

Una piccola tavola rotonda, sorrisi e molta simpatica da quell'Oriente che diviene di volta in volta sempre più vicino.

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