Originario di Nuneaton, una cittadina al centro dell’Inghilterra, dove è cresciuto con il sogno di diventare regista dopo aver visto per la prima volta Star Wars, il regista e sceneggiatore Gareth Edwards si è laureato con una tesi che è stato uno dei primi film studenteschi a unire l’azione dal vivo agli effetti digitali. E proprio in quest’ultimo campo, Edwars ha lavorato nei primi 10 anni della sua carriera, soprattutto a documentari della BBC, tra cui Hiroshima, con cui si è aggiudicato un BAFTA Award. Inoltre, ha diretto la serie epica Heroes and Villains: Attila the Hun sempre per la BBC, creando personalmente tutti i 250 effetti speciali del progetto.

Da allora ha intrapreso una carriera di successo come regista cinematografico e la sua dedizione allo storytelling e il suo coinvolgimento diretto in vari aspetti della produzione cinematografica gli sono valsi il rispetto dei colleghi e del pubblico. È noto per il suo approccio riflessivo allo sviluppo dei personaggi, per la narrazione visiva coinvolgente e per la capacità di creare un equilibrio tra spettacolarità e profondità emotiva.

Il primo film di successo di Edwards, Monsters (2010), è stata una produzione indipendente che ne ha messo in luce le molteplici abilità e lo ha consacrato come un talento del settore da tenere d’occhio. Vestendo diversi panni – sceneggiatore, regista, direttore della fotografia e artista degli effetti speciali – Edwards ha dimostrato di avere un approccio pratico alla produzione e un occhio attento ai dettagli. Per Monsters, Edwards è stato candidato ai BAFTA Award come miglior esordio britannico da regista o produttore; ha vinto tre British Independent Film Award, tra cui quello come miglior regista e quello per il miglior contributo tecnico per gli effetti del film; un Evening Standard Film Award per il miglior contributo tecnico/artistico, la fotografia, la scenografia e gli effetti speciali; il premio del London Film Critics Circle come regista britannico di punta; e l’Austin Film Critics Award per la migliore opera prima. Il film ha vinto il National Board of Review Award come miglior film indipendente e il Saturn Award come miglior film internazionale dell’Academy of Science Fiction, Fantasy and Horror.

Molto prima di Rogue One...
Molto prima di Rogue One...

Monsters si è rivelato un film di fantascienza innovativo, consacrato in molti festival internazionali, pronto a diventare fenomeno di culto. La trama della pellicola racconta di una sonda artificiale, inaspettato habitat di microrganismi alieni, si schianta al confine tra Stati Uniti e Messico. Sei anni dopo quelle forme di vita elementari si sono adattate al nostro mondo, evolvendosi in creature mostruose. Le autorità terrestri sono costrette a mettere in quarantena la zona, creando una spaccatura tra i due paesi. Un reporter e la figlia del proprietario del giornale per cui lavora devono attraversare la zona proibita. I due si ritrovano in un paesaggio ormai completamente alieno.

Nel 2016, con Rogue One: A Star Wars Story, Edwards ha dimostrato di essere più che capace di navigare con precisione nell’amato universo di Star Wars, offrendo una narrazione avvincente che onora l’eredità del franchise aggiungendo una nuova prospettiva.

Rogue One: A Star Wars Story racconta la storia di un improbabile gruppo di eroi che in un periodo di conflitto intraprende una missione per sottrarre i piani della più potente arma di distruzione di massa mai ideata dall’Impero, la Morte Nera. Questo evento, fondamentale per la storia di Star Wars, spingerà delle persone ordinarie a unirsi per realizzare imprese straordinarie, diventando parte di qualcosa di più grande.

Come se non bastasse, nel 2014 il regista si è assunto l’immensa responsabilità di rilanciare il leggendario franchise di Godzilla di Toho con il film Godzilla. Questo ambizioso progetto ha consolidato la sua reputazione di regista capace di gestire produzioni ad alto budget rimanendo fedele all’essenza della mitica creatura. Il successo del film ha portato alla nascita del franchise MonsterVerse di Legendary, un universo crossover con vari mostri classici e una narrazione moderna.

Sebbene pochi ne siano a conoscenza, la Terra ospita una gigantesca creatura millenaria che vive nelle profondità del mare per nutrirsi delle radiazioni del pianeta. Il suo nome è Godzilla. Impossibilitati a distruggere il mostro, i vertici delle nazioni mondiali hanno creato il M.O.N.A.R.C.H con il compito di monitorare la creatura e tenere segreta la sua esistenza alla popolazione. Ma Godzilla non è solo. Nelle Filippine, infatti, il dottor Ishiro Serizawa e la dottoressa Vivienne Graham scoprono l'esistenza di due enormi crisalidi risalenti alla preistoria che chiamano M.U.T.O. Attratta dalle radiazioni della centrale nucleare giapponese di Janjira, una delle due crisalidi si schiude e libera il mostro alato custodito al suo interno. Nella centrale lavorano i coniugi Joe e Sandra Brody. Insieme al figlio Ford, Joe assiste impotente al crollo della struttura e alla morte dell’amata moglie per colpa di quello che credono un banale terremoto.

Quindici anni dopo Ford è diventato un coraggioso ufficiale dei Navy Seal e ha creato una famiglia con Elle, mentre Joe è certo che il governo giapponese abbia mentito sulla morte di Sandra. Per questo, Joe non si arrende e decide di aggirare la zona di quarantena così da recuperare prove che possano confutare la sua teoria. Sfortunatamente, l’uomo viene arrestato e Ford è costretto a partire alla volta del Giappone per farlo scarcerare.

Nel frattempo, la crisalide del secondo M.U.T.O. avverte delle radiazioni che lo risvegliano e, unitosi alla sua compagna, si dirige verso le Hawaii dopo aver seminato distruzione a Janjira. Mentre il governo americano progetta di colpire le due mostruose creature con un ordigno nucleare, prima che esse possano riprodursi, Serizawa si accorge che anche Godzilla si è risvegliato e si dirige verso le coste americane.

La consacrazione di Gareth Edwards arriva ora con The Creator, pellicola originale che ha nella lotta tra robot dotati di intelligenza artificiale e gli umani il suo focus principale, confermando così la vocazione del regista per la fantascienza come estetica e messa in scena privilegiate della sua carriera di regista.