Che la Casa delle idee potesse avere dei problemi a far quadrare i conti – con la  prassi di girare intere stagioni delle sue serie con budget da grande schermo anziché dei pilot – lo si poteva immaginare; che sulla lunga distanza il fiorire di miniserie a fare da corollario alla saga cinematografica del momento avrebbe raggiunto un punto di collasso, anche. Quello che forse non ci aspettavamo è che a farne le spese sarebbe stato, per primo, l'avvocato Matt Murdock, il cui ingresso ufficiale (dopo il cameo in She-Hulk: Attorney at Law) nel Marvel Cinematic Universe ha subito una violenta battuta d'arresto con il licenziamento di tutte le persone coinvolte nella scrittura del progetto. Con la conclusione dello sciopero che ha coinvolto gli sceneggiatori e la ripresa dei lavori, il direttivo Disney ha deciso che la strada intrapresa da Chris Ord e Matt Corman – di distaccarsi dalla precedente serie Netflix puntando molto sulla parte legale investigativa, di non far indossare a Charlie Cox la maschera di Daredevil fino almeno al quarto episodio – avrebbe portato a un vicolo cieco. Daredevil: Born Again parte perciò di nuovo da zero, ma anche ai piani alti della dirigenza Marvel si disegnano nuove mappe del potere, con la decisione di avere una dirigenza, separata da quella che si occupa dei lungometraggi, che si dedichi solo del comparto seriale, in modo da creare contenuti adatti e dedicati.