I lettori di Tullio Avoledo hanno incontrato lo scrittore ex poliziotto Marco Ferrari nel romanzo Come navi nella notte, uscito un paio d'anni fa. Sergio Stokar invece un poliziotto lo è ancora, o lo era in Nero come la notte dell'anno prima, romanzo giunto in finale al Premio Scerbanenco. Ora i due personaggi si incontrano nel nuovo romanzo di Avoledo, giudicato dal suo autore come uno dei suoi testi più riusciti, I cani della pioggia. Un romanzo che fin dai colori della copertina, l'azzurro del cielo nella metà superiore e il giallo del grano in quella inferiore, tradisce la sua ambientazione, la guerra in Ucraina.

Il libro

L’autore dell’Elenco telefonico di Atlantide fa incontrare i due protagonisti di alcuni dei suoi libri più recenti e fortunati e, divertendosi a ibridare generi e registri narrativi, ci regala una storia al tempo stesso avventurosamente romanzesca e di bruciante attualità, attraversata in molte pagine da vene di poesia e di humour.

Marco Ferrari, ex poliziotto diventato autore di romanzi gialli in Germania, non ha più notizie della fidanzata Magda, scomparsa mentre era impegnata in un servizio fotografico ai confini tra l’Ungheria e l’Ucraina. Infischiandosene dei rischi, nel tentativo di riportarla a casa sana e salva Marco si imbarca in un avventato e rocambolesco viaggio verso Est, ritrovandosi nel bel mezzo dell’Operazione militare speciale ordinata da Putin. Troverà laggiù un alleato inatteso in un altro ex sbirro di origine italiana, Sergio Stokar. Assieme, i due uomini percorreranno le strade e i campi di battaglia di un paese martoriato da una guerra feroce e sanguinosa. Quella che hanno davanti è una mission impossible che solo due tipi fuori dagli schemi e dalle mille risorse come loro possono sperare di affrontare con successo. Mentre cercano di ritrovare Magda evitando di lasciarci la pelle, si imbatteranno anche in un losco traffico di minori e droga tra le frontiere dei paesi in guerra. Eroismo e crudeltà, luci e ombre, amore e morte si incrociano in un romanzo duro e vibrante, ambientato nel momento più drammatico del nostro presente, che procede inesorabile verso un epilogo inaspettato.

L'autore

Nato a Valvasone, in Friuli, nel 1957, Tullio Avoledo ha esordito nel 2003 con L’elenco telefonico di Atlantide (premio Forte Village Montblanc – Scrittore emergente dell’anno), romanzo che ibridava fantascienza e mitologia con una satira feroce del mondo bancario e della società italiana ai tempi dell’effimero trionfo della web economy. Ha poi pubblicato altri undici romanzi, prima per Sironi e poi per Einaudi e Marsilio, tra cui Lo stato dell’unione (2005), Tre sono le cose misteriose (2006, premio Super Grinzane Cavour), Breve storia di lunghi tradimenti (2007), Un buon posto per morire (2011, scritto a quattro mani con Davide “Boosta” Dileo dei Subsonica) e Chiedi alla luce (2016). Ha anche pubblicato per Rizzoli una personalissima e divertita versione, ambientata nell’Italia odierna, delle Baruffe chiozzotte di Goldoni (2014). Ha partecipato con due romanzi (Le radici del cielo e La crociata dei bambini, Multiplayer) a Metro 2033 Universe, una narrazione collettiva internazionale sul mondo post catastrofe nucleare immaginato dallo scrittore russo Dmitry Glukhovsky; il suo terzo romanzo della serie, Il conclave delle tenebre, è di imminente pubblicazione in Russia. Nel 2021 è uscito Come navi nella notte (Marsilio) e nel 2023 I cani della pioggia (Marsilio). Alcuni tra i suoi libri sono stati tradotti in inglese, spagnolo, tedesco, russo, polacco e ungherese.

Tullio Avoledo, I cani della pioggia, Marsilio, pagg. 384, euro 20, ebook euro 9,99.