L’ultimo uomo sulla Terra è un film prodotto da Italia e Usa nel 1964 e della durata di 86 minuti.

La regia è accreditata doppia: in Italia Ubaldo Ragona e negli Usa a Sidney Salkow, su soggetto di Richard Matheson, autore del libro Io sono leggenda del 1954, che sarà pubblicato in Italia nel 1957 con il titolo I vampiri.

Il personaggio chiave, il dottor Robert Morgan, è interpretato dal grande attore Vincent Price, specializzato in questo tipo di film. Morgan è un virologo forse reso immune dal morso di un pipistrello anni prima.

La moglie Virginia Morgan è interpretata da Emma Danieli, la donna sopravvissuta, Ruth Collins, è Franca Bettoja, mentre l’ex amico dottor Sam Cortman è Giacomo Rossi Stuart.

Il libro ha dato origine, a ben quattro film: L’ultimo uomo sulla Terra, 1975: Occhi bianchi sul pianeta Terra, 1971, Io sono leggenda, 2007 e infine I am Omega del 2007.

La vicenda narra di una epidemia dovuta ad uno strano virus –portato dal vento- che ha il potere di trasformare gli esseri umani in vampiri che non tollerano l’aglio e gli specchi.

Le giornate per il dottor Morgan – che pensa di essere l’unico uomo sopravvissuto sulla terra – si susseguono sempre uguali negli ultimi tre anni: di notte i vampiri attaccano la sua casa mentre di giorno Morgan gira la città ad impalarli per poi bruciare i corpi per impedire che tornino.

I vampiri sono in realtà molto simili agli zombie, lenti e goffi e, singolarmente, facilmente controllabili ma non in gruppo.

Un flashback narra di come l’epidemia sia cominciata in Europa e si sia poi trasferita negli Usa, provocando la scomparsa della moglie e della figlia.

La trama acquista una particolare rilevanza perché ricorda incredibilmente lo svolgersi della reale pandemia di Covid. Morgan – che cerca di comunicare via radio – pensa di essere solo al mondo ma non è così. Incontra infatti una donna che vaga all’aperto e la conduce a casa sua solo per scoprire che è infetta, ma non è una vampira bensì si cura con un siero e si è introdotta da lui solo per carpirne i segreti.

In realtà Morgan non ha compiuto studi così avanzati ma alla fine riesce a trovare un farmaco su base di quello di Ruth con suoi anticorpi. Glielo inietta e lei si salva.

Ma nel frattempo gli amici di Ruth danno la caccia al dottor Morgan per punirlo di non essere riuscito a sconfiggere subito il virus trovando un vaccino.

L’uomo fugge e deve combattere sia con i vampiri che con i quasi-guariti che però, alla fine, avranno la meglio. Morgan verrà ucciso al centro di una Chiesa in cui aveva cercato inutilmente rifugio.

Colpito da lance di acciaio cadrà infilzato nella disperazione di Ruth che cerca di convincere gli amici a non ucciderlo.

Ma è tutto inutile.

Il film ha una sua caratteristica del tutto particolare: è girato per gli esterni in buona parte all’ EUR (Esposizione universale Roma), quartiere di Roma mentre gli interni sono stati girati nella zona della Farnesina, sempre a Roma.

Compaiono infatti vari edifici caratteristici come il ristorante Il Fungo, il Colosseo Quadrato, e la zona del campo di calcio delle Tre Fontane.

Da notare che anche La decima vittima (1965) diretto da Elio Petri, tratto da un celebre racconto dello scrittore Robert Sheckley, è stato girato nello stesso suggestivo quartiere.

Il film può essere inquadrato nel genere dell’horror fantascientifico che peraltro andava molto di moda in quegli anni.

Per quanto riguarda la regia, come detto, è stata attribuita quasi integralmente a Salkow nei Paesi anglosassoni mentre in Italia è attribuita ufficialmente a Ragona, direttore della celebre rivista cinematografica, “Passo ridotto”.

La presenza di Vincent Price caratterizza tutto il film e fa letteralmente scomparire gli altri personaggi, attirando unicamente su di sé l’attenzione dello spettatore.

Le atmosfere sono gotiche e surreali anche grazie ai particolari edifici del quartiere EUR che ne disegnano una metafisica misteriosa che impregna il film.

I marmi bianchi dell’EUR ne enfatizzano gli eventi in un crescendo emozionale che coinvolge lo spettatore.

Da notare come il forte vento che caratterizza l’inizio del film sparge il contagio anche qui con una delle ipotesi accreditate anche ai tempi del Covid.

Il presidente della Hammer (nota casa di produzione specializzata nel genere), James Carreras, offre 10.000 $ a Matheson per il soggetto/ sceneggiatura che accetta e in soli due mesi a Londra produce il lavoro richiesto che però non viene accettato dall’apposita commissione britannica e quindi Carreras rivende la sceneggiatura alla 20th Century Fox.