Sylvia e Gerry Anderson sono stati una coppia (marito e moglie) di registi inglesi che con la AP Films hanno prodotto diverse famosissime serie televisive.
Tra di esse vogliamo parlare oggi della serie UFO, prodotta dal 1969 al 1970 e trasmessa in Gran Bretagna dal 1970 al 1973 in 26 episodi (incluso il pilota) della durata di circa 50 minuti, mentre in Italia sarà trasmessa dal 1971 al 1973. In seguito verranno rimontati anche 5 film utilizzando gli episodi, secondo una prassi diffusa all’epoca.
In genere il risultato era abbastanza deludente ma almeno per gli spettatori italiani fu l’occasione di vedere la serie a colori in un’epoca di assoluto bianco e nero.
La trama è semplice. La Terra del futuro è visitata da presenze aliene che vogliono trasferirsi sul nostro pianeta da un mondo ormai alla fine del suo ciclo vitale. Così, già dal 1970, viene costituita una organizzazione – sotto l’egida dell’Onu –, la Shado, Supreme Headquarters Alien Defence Organisation, che ha il compito di proteggere la Terra. Essa è dissimulata
da casa di produzione cinematografica.
Gli alieni provengono dal sistema solare di Alpha Centauri che dista solo 4.3 anni luce dal nostro pianeta. Dagli episodi si deduce che hanno bisogno di organi dei terrestri per sopravvivere e hanno una pelle di colore verde e occhi bianchi.
Gli alieni sono i
mmersi, dentro la tuta rossa, in un liquido verde che appunto dà il colore la pelle e dovrebbe servire ad ammortizzare le accelerazioni.
A capo di Shado c’è il comandante Ed Straker (Ed Bishop) che è un ufficiale Usaf e che si ricorda per la frangetta biondo platino (tranne per i primi due episodi in cui ha i capelli neri). Il colonnello Paul Foster (Michael Billington) è il suo amico e collaboratore principale.
In questo articolo ci vogliamo occupare della tecnologia utilizzata dalla fortunata serie.
Si premette che la serie UFO è ambientata nel 1980, ma prodotta a partire dal 1969.
Quartier generale SHADO
Il Quartier generale di SHADO è il centro di tutte le operazioni ed è situato vicino Londra. È munito di molti computer e abitato da tecnici e personale delle telecomunicazioni. Ufficialmente si tratta di una casa di produzione ci
nematografica diretta dal comandante Ed Straker e che si chiama Harlington-Straker.
L’ufficio di Straker funge da ascensore verso la base sotterranea. La base è raggiungibile con un ascensore che parte dalla superficie.
Base Luna
Si trova presso il cratere Wallace, nel Mare Imbrium. Nelle vicinanze
vi atterrò l’Apollo 15.
È composta da 5 sfere
giganti e da un’area centrale, tutte connesse da corridoi. Il personale tecnico è composto da avvenenti donne in tute aderentissime e capelli viola. La comandante si chiama Gay Ellis (Gabrielle Drake).
Il suo utilizzo principale è come base per gli intercettori e funge anche da aeroporto per il Modulo Lunare.
Gli Ufo
Incominciamo dalla velocità.
Di essi si sa da un episodio che possono raggiungere la velocità massima di
12 volte quella della luce ma che si disintegrano nella nostra atmosfera al massimo in due giorni.
Come noto la Relatività impedisce velocità superiori a quella della luce, ma purtroppo in quasi tutti i film e i libri di fantascienza questo limite viene disatteso perché non si capisce che il tempo che impiega una nave spaziale può essere reso piccolo a piacere proprio usando la Relatività Speciale.
Paradossalmente, se un corpo si muovesse alla velocità della luce, si sposterebbe immediatamente da un punto all’altro dell’universo.
Dal punto di vista geometrico gli Ufo hanno l’aspetto di una piccola trottola e ruotano vorticosamente intorno al proprio asse.
Possono trasportare al massimo una o due persone ed emettono un caratteristico ronzio metallico ottenuto dal compositore Barry Gray con un sintetizzatore elettronico, che in quel periodo andavano molto di moda.
Come armamento hanno un raggio laser verde e possono anche immergersi sott’acqua, dalla quale spesso emergono in maniera molto coreografica sgocciolando.
Gli Ufo non sembrano utilizzare armi particolarmente efficaci.
In effetti gli Ufo della serie sono spesso distrutti dagli intercettori terrestri.
C’è anche da dire che le armi degli alieni sono stranamente dei mitragliatori di tipo terrestre e non ad “energia diretta” come il laser.
L’automobile di Straker e quella di Foster
L’automobile del comandante Ed Straker è una Ford Zephyr riadattata con la carrozzeria in plexiglas colorato di marrone con carrozzeria in vetr
oresina. Si tratta presumibilmente di un ‘auto elettrica perché se ne ode il caratteristico ronzio.
Era dotata già di aria condizionata, apertura elettrica con gli inconfondibili alettoni e telefono. Il volante era di una strana forma a sezione di tronco di cono.
Si segnala che nel 1980 la Citroen fece uscire un prototipo ispirato all’auto di Straker, denominato “Karina”.
L’auto del colonnello Paul Foster è invece di colore viola e dalla forma ancor più futuribile.
Porta la targa “A 4.215” e deriva sempre dalla stessa Ford.
Le auto derivavano da quelle utilizzate nel film “Doppia immagine nello spazio”, sempre prodotto dalla coppia, che furono riciclate per contenere le spese.
L’intercettore
Agli intercettori era affidata la difesa di Base Luna.
Sono tre e risiedono in appositi silos la cui piattaforma è poi elevata al livello del suolo lunare da cui possono decollare.
Sono facilmente riconoscibili perché erano dotati sul muso di un lungo siluro.
In pratica si trattava di macchine con un solo colpo in canna. Se sbagliavano mira l’Ufo passava ed erano guai per il pianeta Terra o per la Luna.
Si dice che inizialmente la serie prevedesse sempre un siluro unico ma che poi si sarebbe suddiviso in testate multiple, garantendo una più alta probabilità di eliminare gli Ufo.
SkyDiver
Gli SkyDiver sono 4 e sono una flottiglia di sottomarini a propulsione nucleare che hanno a bordo anche un aereo, lo Sky One che è lanciabile pure da sotto la superfice dell’acqua e raggiunge una velocità MACH2, cioè due volte la velocità dl suono.
Hanno 6 unità di equipaggio.
Il loro scafo d’acciaio -chiamato HY130- può raggiungere quasi 1 km e mezzo di profondità, rendendoli praticamente inintercettabili.
In emersione può andare a 70 nodi l’ora ed in immersione a 40.
Ricordiamo che un nodo marino equivale a circa 1,85 km.
Quando devono lanciare lo Sky One si posizionano a 45 gradi per avere la massima gittata.
Dunque gli SkyDiver rappresentano una efficace seconda linea di protezione per contrastare gli Ufo che sfuggono agli intercettori sia sulla Luna che nello spazio esterno.
Shadair
Sulla Terra Shado utilizza due aerei Shadair, uno è un jet supersonico chiamato Seagull X-Ray e l’altro un aereo da trasporto.
Shado Mobile
Si tratta di blindati terrestri muniti di cingoli che hanno un cannoncino e/o mitragliatrice a torretta che può rientrare. Hanno a disposizione due posti più un abitacolo posteriore.
Spesso li si vede in azione nei boschi contro Ufo che sono sfuggiti sia agli intercettori che agli Sky One.
Sono trasferiti nel luogo di operazione da appositi aerei treni o carghi.
SID (Space Intrude Detector)
Si tratta di un satellite piuttosto grande in orbita intorno alla Terra che serve ad avvertire di eventuali Ufo in avvicinamento relazionando sulla loro distanza e velocità. Fornisce le coordinate di lancio per gli intercettori e lo Sky One. Si ricorda la caratteristica voce dell’elaboratore di bordo che avverte la base Shado del pericolo e può ricordare il computer di bordo Hal 9000 di 2001: Odissea nello Spazio.
È in comunicazione sia con Base Luna che con la base terrestre di SHADO.
Modulo Lunare
Si occupa del trasporto passeggeri tra l’atmosfera terrestre della Terra e la Luna.
Lunar Carrier
Serve a raggiungere il modulo lunare in attesa nell’atmosfera terrestre. Atterra e decolla verticalmente da un aeroporto situato vicino a SHADO.
Lunamobile
Si trovano su Base Luna e servono a piccoli spostamenti sulla superficie del nostro satellite. Fluttuano sulla superficie come degli hovercraft anche se non c’è atmosfera e hanno dei missili come armamento.
Lanciarazzi lunare
Si tratta di mezzi corazzati su cingoli posti a difesa di Base Luna. Lanciano missili contro gli Ufo e integrano l’azione degli intercettori.
Gli Shado jeep
Sono dei mezzi di trasporto utilizzati negli studi cinematografici della finta società che serve ad occultare la vera struttura SHADO.
Bibliografia
Vatinno G., “Avatar nostro che sei nei cieli”, Delos Digital.
3 commenti
Aggiungi un commentoCaro Giuseppe, se tu hai vissuto la prima messa in onda della serie mi pare strano che dia questi giudizi tranchant, dalla fotografia sembrerbbe di si. Io che l'ho vissuta ti posso dire che per noi bambini e/o adolescenti degli anni 70 è stata una serie assolutamente iconica, appena tovavamo un tubo orizzontale tutti simulavamo l'entarta al volo nell'interceptor , i personaggi erano elegantissimi le donne bellissime e decisamente sexy , e questo nella tv bacchettona dei primi anni 70 era strano, le trame avvincenti. Sinceramente le resa tra noi ragazzi fu grandiosa considerando la temperie culturale e la qualità delle riprese che allora si potevano fare. Non è andata? Si ma non perchè non valesse ma forse perchè troppo sosfisticata per il pubblico adulto che paga gli abbonamenti e anche troppo cara per gli ascolti che faceva . Peccato , da allora sogno un sequel anche se so che non avrà su di me lo stesso impatto , non ho più gli occhi sognanti di un ragazzino.
PS la TV a colori in Italia iniziò nel 1977 , tutti la vedemmo in B/N, anche su questo hai informazioni sbagliate , forse ti riferisci alla TV svizzera .
L'autore dell'articolo si riferisce ai 5 film usciti al cinema, montati utilizzando gli episodi.
Anch'io adoravo quella serie (e ho messo gli episodi su Youtube) ma un remake o un sequel sarà difficile che lo facciano a causa della sospensione dell'incredulità della quale hanno ampiamente abusato...dovrebbero trovare spiegazioni razionali per gli alieni,per gli intercettori con un missile solo,per il SID lasciato incustodito nello spazio alla mercè dei nemici (e in effetti nell'episodio 21 "Missione senza ritorno" è stato colpito) e alla fine diventerebbe una cosa completamente diversa.Stesso motivo per cui non hanno rifatto anche Spazio 1999.
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