Basata sul primo romanzo di Hugh Howey dal titolo Wool, Silo è la nuova serie targata Apple TV+ dal sapore decisamente distopico. La serie TV è ambientata in un futuro in rovina e tossico in cui una comunità vive in un enorme silo, centinaia di livelli sottoterra. Uomini e donne vivono in una società piena di regole che credono siano progettate per proteggerli.
Scritto da Graham Yost (autore di serie TV quali Band of Brothers e Justified) e diretto da Morten Tyldum, il regista di The Imitation Game, Silo ha un cast davvero di prim’ordine. Ne fanno parte Rebecca Ferguson, che interpreta Juliette, un ingegnere che si occupa del Silo. Tim Robbins interpreta Bernard, il capo dell'IT per il Silo. David Oyelowo interpreta Holston, lo sceriffo del silo. Rashida Jones interpreta Allison, la moglie di Holston, che lavora nell'IT. Il rapper e attore Common interpreta Sims, il capo della sicurezza giudiziaria del silo. La serie è interpretata anche da Harriet Walter nei panni di Martha Walker, Chinaza Uche nei panni di Paul Billings e Avi Nash nei panni di Lukas Kyle.
Originariamente autopubblicato nel 2011 come e-book, con delle illustrazioni di Jimmy Broxton e Darwyn Cooke, Simon & Schuster ha successivamente acquisito la licenza e il romanzo di Howey, una volta pubblicato, è diventato un successo.
A proposito della natura distopica della serie TV, lo scrittore di Wool Hugh Howey ha dichiarato, in un’intervista a Wired, che: “Silo si inserisce nel paniere distopico, ma si inserisce anche nel paniere postapocalittico. Ha luogo dopo che una società è crollata e qualcosa di nuovo sta cercando di prendere il suo posto, anche se sembra molto tenue e temporaneo. Le storie postapocalittiche sono piuttosto nuove, ma in fondo sono davvero il tipo di storia più antico che esista. Le primissime storie che ascoltiamo da bambini sono queste storie perdute nei boschi come Hansel e Gretel. Non allontanarti, perché lì non c'è civiltà e possono succedere cose brutte. È un impulso evolutivo raccontare quel tipo di storie perché sono storie di sopravvivenza. L'Iliade e l'Odissea – ha continuato lo scrittore – sono questi tipi di storie di sopravvivenza apocalittiche. Nel 20° secolo, i western sono esplosi e riguardavano questo tipo di spazio liminale in cui la legge inizia a crollare e il tribalismo prende il sopravvento. Come sopravvivi lì?”.
Silo si svolge nel mondo del silo, una comunità umana sotterranea di 144 piani, centinaia di anni dopo che un evento sconosciuto ha reso tossica l'aria fuori terra. L'espressione del desiderio proibito di uscire dal silo è punibile con la pulizia. Gli addetti alle pulizie indossano tute progettate dal dipartimento IT che consentono loro di rimanere in vita abbastanza a lungo da pulire le telecamere che mostrano il mondo esterno ai residenti all'interno. Alla fine ogni addetto alle pulizie soccombe ai gas tossici e muore. La maggior parte degli addetti alle pulizie afferma di non portare a termine la pulizia, ma alla fine lo fanno tutti, fonte di mistero nel silo.
Hugh Howey ha aggiunto che: “Le storie distopiche sembrano moderne, ma fanno esattamente la stessa cosa che hanno sempre fatto le storie. Ecco una persona fuori dalla sua zona di comfort. Ecco perché un genitore deve morire all'inizio di quasi tutte le storie Disney. Non è perché odiamo i genitori, ma perché abbiamo bisogno che quel protagonista perda le fondamenta e da bambino. I tuoi genitori sono la tua civiltà, quindi porta via i genitori e ora esisti al di fuori della civiltà. Silo e Bambi sono la stessa identica storia”.
La serie si apre con Holston, lo sceriffo del silo, che si offre volontario per le pulizie. Tre anni prima, sua moglie aveva fatto lo stesso dopo aver fatto una sorprendente scoperta nei server del silo. Holston, impazzito dal dolore e dalla curiosità per la scoperta della moglie, va a pulire e scopre che il mondo è lussureggiante e vivo, contrariamente a quanto gli è stato insegnato. Pulisce le telecamere per pietà per le persone lasciate nel silo. Presto si rende conto, tuttavia, che il suo casco gli sta mostrando una versione alterata della realtà e che il mondo è davvero tossico. Muore accanto al corpo della moglie.
Per sostituire lo sceriffo Holston recentemente scomparso, è necessario un nuovo sceriffo. Il sindaco Jahns e il vice Marnes si recano nel settore più basso del Silo per chiedere a Juliette, l’ingegnere che si occupa della manutenzione del Silo, di prendere il posto di Holston. Lungo il percorso incontrano molti settori del Silo, compreso lo strano dipartimento informatico. Bernard, il capo dell'IT, insiste sul fatto che debba essere lui a scegliere lo sceriffo, ma Jahns respinge le sue obiezioni. Da qui si arriva alla scelta di Juliete come nuovo sceriffo, la quale comincia a indagare perché lo sceriffo Holston e sua moglie hanno deciso di uscire dal silo.
Il romanzo di Hugh Howey e la serie TV possono essere lette come una critica al sistema e alla società in cui viviamo. Siamo in qualche modo pilotati nella nostra vita? È giusto che chi detiene il potere tenga nascosti alcuni aspetti della società che riguardano la vita di tutti?
Chi contesta la vita del Silo e la società con le sue regole viene letteralmente inviato a uscire da quella vita e società. Ecco perché Silo è una critica al potere e a chi lo detiene, a chi si arroga il diritto di andare oltre il compito che tutti noi gli abbiamo affidato con un voto democratico. È una critica al sistema politico.
Ma la serie TV è anche una storia di sopravvissuti, oltre che distopica. I residenti nel Silo non sanno chi lo ha creato, perché sono chiusi lì, perché fuori il mondo è tossico e letale per la vita umana. Non sanno neanche quando potranno uscire. L’unica cosa certa è ogni singolo giorno non è quello per lasciare il Silo e che se lo fanno moriranno. Come si fa allora a sopravvivere in un modo così costruito?
Non a caso sul suo sito personale, Hugh Howey ha scritto a proposito dei suoi romanzi: “È la storia dell'umanità che lotta per la sopravvivenza, dell'umanità al limite. Il mondo esterno è diventato scortese, la sua visione è limitata, parlarne è proibito. Ma c'è sempre chi spera, chi sogna. Queste sono le persone pericolose, i residenti che contagiano gli altri con il loro ottimismo. La loro punizione è semplice. A loro viene data proprio la cosa che professano di volere: sono autorizzati a uscire”.
La serie è stata confermata per una seconda stagione e siamo sicuri che Silo si appresta a diventare una nuova tappa della fantascienza per immagini che ci appassiona e ci fa riflettere allo stesso tempo, che è poi il compito primario della migliore science fiction.
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