Siamo nel 1968. In uno studio televisivo ci sono il conduttore e due ospiti, entrambi eminenti epidemiologi. Il primo dei due, sollecitato anche dalle domande del conduttore, racconta di temere molto che prima o poi un virus possa scatenare una pandemia globale, per esempio partire dal Madagascar e arrivare a Chicago, e potrebbe essere scambiata per un’influenza e la sua trasmissione avverrebbe attraverso l’aria che respiriamo. Il secondo ospite è il dottor Neuman che, sollecitato da una domanda del tipo “se teme di più i virus, i batteri o i microrganismi”, risponde di temere i funghi. Spiega che l’uomo combatte da sempre con i virus, anche se a volte muoiono milioni di persone, alla fine è l’uomo a sopravvivere. Ma con un fungo? I funghi, o almeno alcune specie, sono in grado di attaccare una formica e insidiarsi nel suo cervello, inondarlo di allucinogeni e prendendone di fatto il controllo. A questo punto l’altro epidemiologo obietta che i funghi non contagiano l’uomo. Il dottor Neuman conviene, perché spiega che se la temperatura interna di un ospite è superiore a 34 gradi il fungo muore e non ha motivo di evolversi, ma… se il mondo si surriscaldasse, anche di poco, i funghi si evolverebbero e potrebbero contaminare l’uomo, usandolo come ospite e divorandolo dall’interno, senza però portarlo alla morte, anzi: continuerebbe a vivere stabilmente ma contagiato dal fungo, che crescerebbe all’interno del corpo umano. Non c’è cura che tenga e alla fine tutti resteranno contagiati. L’uomo perderà questa battaglia. La scena si chiude con un terrorizzato conduttore televisivo che annuncia la pubblicità.
L’ambientazione si sposta, poi, nel 2003, all’inizio di ciò che il dottor Neuman aveva previsto nel 1968: un tipo di fungo sta contagiando le persone che diventano improvvisamente violente e hanno un comportamento simile, in tutto e per tutto, ai cari vecchi zombie.
Inizia così The Last of Us, la nuova serie TV della HBO, in onda dal 16 gennaio in esclusiva su Sky Atlantic e in streaming solo su Now, basata sull'omonimo videogioco sviluppato da Naughty Dog in esclusiva per la piattaforma PlayStation.
Creata da Craig Mazin (Chernobyl) e Neil Druckmann, creatore del videogioco dal quale è tratta la trasposizione televisiva, The Last of Us ha come protagonisti Joel, interpretato da Pedro Pascal e Ellie, che ha il volto dell’astro nascente britannico Bella Ramsey. Oltre a loro il cast comprende anche Gabriel Luna che è Tommy, Anna Torv che interpreta Tess, l'attrice britannica Nico Parker nei panni di Sarah, Murray Bartlett che è Frank, Nick Offerman che interpreta Bill, Storm Reid nel ruolo di Riley e Merle Dandridge che è Marlene.
Joel (Pedro Pascal) è un contrabbandiere, sopravvissuto dell'epidemia virale che ha distrutto la civiltà moderna, che ha l’incarico di portare fuori da una zona di quarantena attraverso gli Stati Uniti una giovane ragazza, Ellie, un’orfana di 14 anni (Bella Ramsey ), che potrebbe essere l’unico essere umano in grado di salvare il mondo. Questi due alleati, i più improbabili, devono fare affidamento l'uno sull'altro mentre attraversano l'America, affrontando il crepacuore e la brutalità di cui gli umani possono essere capaci, pur mantenendo abbastanza speranza per farli andare avanti. Sulla loro strada, infatti, ci sono tutti gli umani contagiati da un fungo e che si sono trasformati in esseri violenti.
La prima stagione dell'adattamento dal videogioco, formata da nove episodi, coprirà gli eventi del primo gioco e la sua espansione. Uno dei punti di forza della serie TV è certamente il rapporto che si sviluppa e si evolve tra Ellie e Joel. Sebbene entrambi siano inizialmente diffidenti, iniziano pian piano ad aprirsi e a rafforzare il loro legame, uniti dal fatto che entrambi hanno perso persone care.
Dopo il prologo del 1968 e il secondo che è focalizzato sull’inizio della pandemia nel 2003, l’ambientazione temporale si sposta ai giorni nostri, nel 2023. Vent’anni dopo l’inizio della pandemia, l’America è un mondo devastato, in cui i pochi sopravvissuti vivono all’interno di città recintate da mura e in cui vige una dittatura di stampo militare. A contrastare i militari sono c’è un movimento di resistenza, chiamato Luci, che spera di ottenere quella libertà che i militari hanno sottratto a tutti con la scusa della pandemia. Nel videogioco, invece, l’ambientazione è il 2013, dieci anni dopo l’inizio della pandemia, ma anche l’anno di pubblicazione del game stesso.
Va detto che la serie TV non ricalca in modo pedissequo la trama del videogioco, ma ne rispetta lo spirito e si differenzia soprattutto nell’ampliamento delle storie dei singoli personaggi.
Oltre a Ellie Joel, infatti, ci sono altri importanti comprimari, come Tess, la compagna di Joel, che lo aiuta nel contrabbando, interpretata da Anna Torv, o come Tommy (Gabriel Luna), fratello minore di Joel ed ex soldato che spera ancora in un mondo migliore. Nella prima parte del pilota, poi, facciamo la conoscenza con Sarah, la figlia di Joel, che nel videogioco è il primo personaggio controllato dal giocatore. Nella serie TV è un po’ lei all’inizio della storia che ci introduce alla storia e a come nasce la pandemia. Prima vediamo Sarah che va a scuola o tiene compagnia ai vicini anziani, poi decide di far aggiustare l’orologio del padre, in modo da donarglielo come regalo di compleanno, fino alla scena ad alta tensione, in cui la ragazza si sveglia di notte e si ritrova sola in casa, perché il padre è andato a pagare la cauzione per il fratello finito in galera per una rissa, ed è lei (e lo spettatore) a scoprire che i vicini sono stati infettati e sono diventati una sorta di zombi assettati di carne umana. Fino a quando non sopraggiungono Joel e suo fratello Tommy per fuggire tutti insieme via da quell’incubo.
Negli Stati Uniti, il pilota, che dura ben 78 minuti, è stato seguito da 4,7 milioni di telespettatori, ascolto che lo ha reso di fatto il secondo più grande debutto di una serie TV dal 2010, davanti c’è solo House of the Dragon. Ma The Last of Us è stato anche molto apprezzato sia dalla critica sia dal pubblico. I primi hanno elogiato la serie nelle loro recensioni, i secondi hanno apprezzato molto la trasposizione, tanto che due dei più importanti aggregatori di recensioni del pubblico hanno dato voti molto alti: Rotten Tomatoes ha registrato il 99% delle recensioni professionali positive, con un voto medio di 8,65 su 10 basato su 102 critiche, mentre su Metacritic The Last of Us ha ottenuto un punteggio di 84 su 100 basato su 38 recensioni.
Non serve dirlo, la serie si è già guadagnata una seconda stagione e si candida ad essere una delle migliori produzioni televisive non solo del 2023, ma anche dei prossimi anni.
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