Mentre Lucca Comics & Games impazza, a 400mila chilometri dalla Terra l’astronave Orion della Nasa galleggia attorno alla Luna. Fa parte della missione Artemis 1, la prima del nuovo programma con cui la Nasa e i suoi partner vogliono portare la prima donna e il prossimo uomo sul suolo selenico. E, dopo di loro, tornare sulla Luna per stabilirvi una presenza umana continuativa.

Ma da che cosa dipende, a 50 anni dall’ultima visita, tanta foga per tornare fra i polverosi crateri lunari? Meglio chiederlo a chi il viaggio l’ha già immaginato e a chi, prima o poi, sulla Luna ci potrebbe andare davvero.

Con il comandante Luca Parmitano (in collegamento dalla NASA), Leo Ortolani, Luca Perri, modera Emilio Cozzi.

La conferenza stampa con Luca Parmitano

Perché dobbiamo tornare sulla Luna? Perché abbiamo aspettato così a lungo?

Secondo Ortolani perché abbiamo dimenticato quasi sicuramente un ombrello…

Il Comandante Parmitano, dopo aver riso alla battuta, ci chiarisce che rispetto alla prime spedizioni  abbiamo mezzi tecnologici, capacità di analizzare e personale più formato e adeguato per studiare la Luna, per capirne l'ambiente, la composizione e per poter avere un ritorno economico e scientifico adeguato all'investimento. Potremo finalmente cercare di utilizzare risorse ancora inesplorate che tanti anni fa era del tutto impossibile pensare di sfruttare.

Luca Perri punta l'accento sulla preparazione scientifica dei moderni astronauti, coloro che andarono tanti anni fa non avevano le stesse basi, non erano scienziati, anche se bravissimi piloti.  La nuova generazione di astronauti invece oltre alla preparazione fisica e di manovra ha anche competenze scientifiche adeguate.

Per Ortolani la Luna è sempre stata ispiratrice degli artisti e adesso, finalmente, abbiamo una tecnologia che ci permetterà di studiarla meglio. 

Parmitano confessa che pensa costantemente alla missione sulla Luna e spera ardentemente di poter essere scelto per la prossima missione. Il suo non è semplicemente un lavoro, ma una passione, la sua ragione di vita. Al momento è l'unico pilota sperimentatore dell'Agenzia Spaziale Europea. La cosa lo eccita moltissimo. 

Il collegamento con la Nasa è molto buono e possiamo vedere a tutto schermo il viso del Comandante illuminarsi dall'emozione.

Ortolani ci parla anche delle “previsioni” nel suo fumetto dove anticipa scoperte e ipotizza soluzioni. Ora queste ipotesi potrebbero in qualche modo concretizzarsi. 

Ma ha senso parlare di programmi spaziali al giorno d'oggi? 

Ha sempre senso, le esplorazioni spaziali cambiano la nostra vita. Ispirano le nuove generazioni.

Purtroppo lo spazio è sia un luogo dove collaborare attivamente fra nazioni che un luogo dove la competizione si fa feroce. Una scacchiera dove forze geopolitiche si muovono scontrandosi o muovendosi di comune accordo.

L'ISS International Space Station non sarebbe possibile grazie alla cooperazione di più forze.

E Ortolani in tutto questo? Come si può far ridere con argomenti così seri? 

Un modo di divulgare in maniera leggera, trattare la scienza con leggerezza.

Si accenna a Musa il nuovo libro di Leo perché la Luna è una musa ispiratrice e Ortolani ribadisce che questo è un anno importante anche per la proiezione del restaurato Spazio 1999 a cura della Rai.

Parmitano, dal canto suo, ci esorta a cercare di prendere l'impegno di essere sempre in grado di meravigliarci. Di non rimanere obnubliati dal bombardamento di cellulari e televisione, ma di apprezzare la natura – come la Luna stessa – per la sua bellezza e per le piccole e meravigliose cose che essa ha da donarci.

Luca Perri ammette che è un poco più semplice poter affascinare parlando della Luna piuttosto che di argomenti di divulgazione scientifica dei materiali come il Silicene. Nessuno esclamerebbe mai: “Wow, c'è il silicene!”.

Infine Leo ci confida che dopo aver parlato della Luna potrebbe disegnare nuove avventure che trattino Marte o persino lo spazio profondo.

Si saluta il Comandante Parmitano che conclude il collegamento in diretta con la NASA. 

Intervista esclusiva con Leo Ortolani

La serata sarebbe giunta al termine se non fosse che apposta per Fantascienza.com abbiamo trattenuto Leo Ortolani per una breve intervista:

Buona sera,  carissimo e ben trovato a Lucca Comics and Games 2022, come stai?

Dai, sto bene. Sto bene? Ma sì, dai. Eh? Cosa dite? Come sto? Bene? Eh? Un'altra domanda, per pietà!

Ormai sei una costante, una “stella fissa” alla quale i naviganti dei comics possono fare riferimento in questo vasto mare. Sono felicissima di vederti e lo sono anche tutti i lettori di Fantascienza.com. Vuoi raccontarci qualche “chicca” su questa edizione?

Oh, di chicche ne ho un paio, anzi, ne ho tre. Partendo dalla più celebrativa, esce un albo che festeggia i 60 anni dei Fantastici 4, all'interno ci sono la prima storia e la storia del matrimonio di Reed e Sue e sono circa 60 tavole che sono state ridisegnate da 60 artisti da tutto il mondo e mi hanno chiamato a disegnare una delle 60 tavole. Una tavola interlocutoria, eh? niente di eccezionale, però per me è stata una bella emozione! In aggiunta, per l'edizione italiana, ho realizzato la cover. Vita lunga e prospera a questi 4 ragazzi!

Un'altra chicca è il ritorno di Avarat, targato sempre Panini Comics, però con gli straordinari colori di mio fratello Larry, quindi non più in 3D, ma altrettando tridimensionale! E parlando di colori, sono fiero di presentare un Art Book per gli amici di Feltrinelli Comics, un volume contenente 25 immagini che sarebbero rimaste semplici immagini se non fosse arrivata in mio aiuto Sarah D'Imporzano, un'artista straordinaria che le ha trasformate in opere d'arte, realmente.

Musa il tuo art book, splendido, ti faccio i miei più vivi complimenti, come ti è venuta questa ispirazione? Cosa ti ha spinto a creare tanta bellezza?

Grazie, i complimenti li farete a Sarah, davvero! Musa nasce da un periodo in cui ho voluto provare a seguire le orme di alcuni grandi artisti del passato e non solo. Per alcuni mesi mi sono divertito a creare queste immagini di figure femminili, a volte art noveau, a volte "à la Frazetta", a volte preraffaellite, fino a che l'amico Tito Faraci le ha notate e mi ha proposto di raccoglierle in un volume. A lui piacevano molto anche in bianco e nero, ma quando ne ha viste un paio a colori ha ceduto alla mia richiesta di colorarle tutte. Ne è valsa la pena!

Ma Lucca non ti vede solo per questo progetto, giusto? Per le Cronache di Topolinia hai anche curato la copertina di Il buio dopo la notte Collection.

Sì, da alcuni anni realizzo delle cover alternative per gli albi editi da Salvatore Taormina e stavolta è toccato al suo parto più recente! Un'occasione per fare coppia con la mitica Elena Mirulla, che anche in questo caso si è prestata a colorarla!

Cosa ti aspetti da questa edizione? Una Lucca rinnovata? Hope… Un messaggio di speranza…

Mi aspetto di rivederla piena come un uovo, di facce sorridenti, di fumetti, di cosplay, di firmacopie , giochi, musica e soprattutto di amici e colleghi. Per me, Lucca Comics è come la gita di classe: un'occasione per vedere gli amici, con cui magari ci sentiamo solo sui social, durante l'anno.

Hope…Spero che questa passione rimanga sempre con me e con i lettori.

Vedo che hai saputo che proietteranno la versione rimasterizzata di Spazio 1999. Mi ricordo della tua parodia…

Sono contento che riportino all'attenzione del pubblico questa serie. Chissà se sarà apprezzata anche dai più giovani? O resterà solo come un guilty pleasure di chi è più vecchio, come me? Per me, Spazio 1999 è stato l'inizio di tutto, dei miei personaggi con il muso da scimmia, creati proprio per disegnare le storie di Base Alpha, nel 1976. Forse, senza questa serie non sarei qui a rispondere a questa intervista.

Ti ringrazio a nome di tutti i lettori di Fantascienza.com e, ovviamente, un ringraziamento speciale da parte mia per il tuo impegno e la tua abilità nell'essere sempre “sul pezzo”.

Non so se sono sempre sul pezzo, ma sicuramente mi impegno sempre a divertirmi e a divertire chi ha la gentilezza di seguirmi nelle mie stranezze editoriali! Buona Lucca a tutti!

E noi di Fantascienza.com non possiamo che osservare la Luna e sognare, ogni giorno un poco più vicini.