Abbiamo parlato poco tempo fa della cancellazione del film Batgirl, pronto per l’uscita e annullato dalla Warner con grande disappunto di registi e attori che vi avevano lavorato. La cosa risultava poco comprensibile se vista come evento a se stante: anche se fosse risultata davvero la mossa meno costosa, il danno di immagine era difficilmente quantificabile. Ma si trattava in realtà solo della punta di un iceberg molto più grosso, l’iceberg rappresentato dalle difficoltà finanziarie di Warner.
La fusione con Discovery
Facciamo un passo indietro. Come tutte le major cinematografiche, la vita della Warner negli ultimi decenni ha visto una serie di cambi di proprietà. Nel 1990 si fonde come Time, il gruppo editoriale dell’omonimo periodico; nel 2001 sulla spinta della bolla di internet viene acquisita da AOL. AOL crolla, si separa, poi si separa anche Time, e alla fine nel 2018 la Warner entra nell’impero AT&T. Nel 2021 AT&T stufa della perdite di Warner se ne libera approvando la fusione tra Warner e un altro potente gruppo televisivo, Discovery.
Nell’aprile del 2022 la fusione è finalizzata, ma il nuovo gruppo ha sulle spalle ben 57 miliardi di dollari di debiti. In gran parte portati da Warner, ma certo non risanabili dalle finanze di Discovery, che invece ne ha portati in dote altri da aggiungere. Questi grandi gruppi hanno spesso grandi debiti, ma 57 miliardi non è un debito grande, è un debito enorme, e la cura non poteva essere che lacrime e sangue, senza guardare troppo per il sottile.
I rami tagliati
Batgirl è stato un caso particolarmente clamoroso trattandosi di un film già pronto per l’uscita, ma i tagli della Warner sono molto più estesi e dolorosi. David Zaslav, il nuovo CEO, ha subito messo in programma tagli per oltre tre miliardi di dollari, che gli analisti considerano ancora pochi. Il rischio è che la visione di Zaslav, che viene da Discovery, azienda che faceva soldi con reality show poco costosi da produrre, abbia un impatto distruttivo sul mondo Warner, dove non era raro spendere montagne di soldi per produrre film e serie di qualità (come quelle indirizzate allo streaming HBO Max).
Tra i primi provvedimenti, tutto lo staff di sceneggiatori dei canali TNT, TBS e TruTV è stato lasciato per strada, costringendo questi canali a riempire i palinsesti solo con sport e reality. Tra le serie originali prodotte da TNT c’era per esempio Snowpiercer.
La produzione di HBO Max ha subito un forte ridimensionamento, in particolare tutto il reparto dell’animazione è stato spazzato via. Stiamo parlando della Warner, quella che ha fatto la storia dell’animazione, dal tempo dei Looney Tunes, e che in epoche più recenti aveva acquisito Hanna-Barbera e Cartoon network. Ben 37 serie sono state cancellate dall’oggi al domani, da serie DC come Aquaman: King of Atlantis a serie per ragazzi come Uncle Grandpa. Sempre nel campo dell’animazione, un caso analogo a quello di Batgirl ha riguardato il film Scooby-Doo: Holiday Haunt, destinato all’uscita su HBO Max, praticamente pronto e cancellato.
I film DC
In tutto questo, qual è la visione della nuova dirigenza su uno dei settori che a noi interessa di più, i cinecomic DC? Possiamo riassumerlo nella frase “crediamo nei film DC, ma non in questi film DC”. Secondo Zaslav il mondo DC è uno dei pilastri per il gruppo Warner Discovery, ma deve produrre blockbuster, non film di medio-basso posizionamento come Batgirl (che, ricordiamo, originariamente era stato pensato per un’uscita in streaming). L’intenzione di Zaslav è di rendere indipendente il ramo di azienda che produrre i film DC, mettendolo nelle mani di un uomo solo al comando, come ha fatto la Disney con Kevin Fiege.
Al momento questa persona deve essere ancora individuata, ma è chiaro che quando questo accadrà il programma di film già in produzione verrà rimesso nuovamente in discussione, per cui c’è grande incertezza e in queste condizioni gli stessi attori e registi ci pensano molto bene prima di accettare incarichi per film che potrebbero finire in un magazzino invece che sullo schermo.
A ottobre dovrebbe uscire Black Adam, a natale sarà Shazam: Fury of the Gods a essere programmato in contrapposizione ad Avatar: The Way of The Water, al contrariodel previsto Aquaman and the Lost Kingdom che invece, per ora, è indicato per marzo.
Dopo questo ci sono solo punti interrogativi, il piuù grande dei quali è Flash, già pronto da tempo e per ora ufficialmente rimandato a metà 2023. Ma si tratta di un film che doveva, nelle intenzioni di Zack Snyder, rappresentare il punto centrale di un universo condiviso che ormai è a pezzi e che la nuova gestione dovrà ricostruire da capo. Il rischio che Flash vada a finire su uno scaffale vicino a Batgirl non è così irrealistico.
2 commenti
Aggiungi un commentoNel caso del film di Flash, se ho capito bene, il problema è legato ai casini che ha fatto Ezra Miller negli ultimi mesi.
Se non sbaglio si è beccato 2..3 denunce di vario tipo, non si è presentato in tribunale, poi si è dato alla macchia con una tipa appena 18enne con cui si conosceva da anni prima ed i genitori di lei lo hanno denunciato per plagio o qualcosa di simile.
Potevano prendere quello dei telefilm, c'era più continuity e meno casini, mi pare...
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