Il numero 19 di Star Wars, l’attuale mensile statunitense pubblicato nel nostro Paese da Panini contenente i cicli a fumetti di una delle saghe più amate, un tassello sconosciuto della vita di Luke Skywalker è disegnato da due Italiani: Marco Castiello e Vincenzo Acunzo, che abbiamo incontrato per farci raccontare questa esperienza. Prima però, diamo un rapido scorcio alla storia di Star Wars nella nona arte.
Era il 1977 quando la Marvel, grazie ad un accordo tra George Lucas e Stan Lee, ad un mese esatto dal debutto dall'esordio di Una nuova speranza (allora intitolato solo Guerre stellari), lancia il primo fumetto di Star Wars curato da Roy Thomas. La serie continuerà fino al 1986, per 110 numeri, tra uscite regolari e speciali, e salvando, a detta di Jim Shooter, il caporedattore di allora, La Casa Delle Idee come spesso viene definita la Marvel, da vari tracolli finanziari, in un periodo non facile per il mondo delle nuvole disegnate. Dopo qualche anno, nel 1991 i diritti passano alla Dark Horse Comics, ancora oggi la più longeva delle etichette indipendenti americane che possedeva i diritti per i fumetti di Alien, Predator, Tomb Raider e che avrebbe dato alla luce iconici personaggi come Concrete ed Hellboy nonché l’Escapista del Premio Pulitzer Michael Chabon ed opere come 300, Sin City ed Umbrella Academy. Numerose sono le serie pubblicate in 25 anni da questa casa editrice, tra adattamenti dei romanzi e degli episodi cinematografici o l’esplorazione di temi non raccontati dai film, a volte anche lontani temporalmente, come ne L’alba degli Jedi, I cavalieri della Vecchia Repubblica o le avventure dei piloti di Ala X della Squadriglia Rogue.
Nel 2009 la Marvel prima e nel 2013 la LucasFilms (con il marchio Star Wars) entrano nell’orbita Disney. La nuova politica del colosso di Burbank è di non riconoscere a priori tutte le storie del cosiddetto “universo espanso”, ossia tutte le vicende narrate nei libri, fumetti, videogiochi antecedenti al 2014. Questo permette ai creativi Disney di poter creare o ricreare in libertà elementi narrativi della saga senza attenersi a quanto già scritto o visto. Tutto ciò che sarebbe stato creato dopo il 2014, insieme alle opere precedenti già valutate e accettate, sarebbero entrate nel Nuovo Canone (per distinguerlo da un precedente canone di Lucas, sempre creato negli anni ‘90 per mettere ordine tra vicende contrastanti). Tutte le opere non incluse nel canone sarebbero diventate “Legends”, una sorta di limbo apocrifo contente una marea di storie che così non sarebbero andate perse, neanche commercialmente.
Nel 2015 ritorna alla Marvel la possibilità di poter pubblicare i fumetti di Guerre stellari. Accanto alla ripubblicazione del materiale diventato nel frattempo Legends si decide di lanciare una serie mensile inedita curata da Jason Aaron, reduce dei successi avuti nei sette anni dedicati alla gestione delle pubblicazioni relative Dio dei Vendicatori Thor e disegnata da John Cassaday (Planetary, The Astonishing X Men). La nuova serie, che conterà alla fine 77 numeri usciti nel corso di 5 anni e il cui prima numero risulterà tra i fumetti più venduti di tutti i tempi, racconta le vicende avvenute tra Una nuova Speranza e L’impero colpisce ancora, rivedendo, approvando o riscrivendo il tutto in forma “Canonica”.
Nel 2020 si decide di ripetere l’operazione che ha dato buoni frutti e la rivista azzera la numerazione ripartendo da 1 con al comando un nome d’oro del fumetto di fantascienza: Charles Soule.
Soule, oltre ad essere uno dei più affermati scrittori sulla scena newyorkese, è un avvocato specializzato in diritto societario e leggi sull’immigrazione, ha una seconda laurea in Studi Asiatici e mediorientali con specializzazione in Lingua cinese ed ha vissuto ad Hong Kong, Manila e Singapore. Dopo aver pubblicato le graphic novel per SLG Strongman, incentrata su un Luchador messicano e per Image 27, avente per argomento sulle leggende metropolitane nate intorno a tutti gli artisti morti a 27 anni. Il debutto nella science fiction avviene nel 2013 con Oni Press con Letter 44 (pubblicato in Italia da Panini nel 2016). Letter 44 narra delle vicende di un team di astronauti che viaggia verso la fascia asteroidale tra Marte e Giove per anticipare un probabile primo contatto, che potrebbe essere l’ultimo, e delle implicazioni politiche e sociali che ne derivano. Nello stesso anno lavora in DC ai testi di Swamp Thing, sostituendo Scott Snyder, poi su Red Lanterns e Superman/Wonderwoman. L’anno seguente approda alla Casa delle Idee lavorando sugli Inumani, She-Hulk e la Morte di Wolverine e alcune saghe legate al mondo di Guerre Stellari, Obi –Wan & Anakin, Lando e Poe Dameron.
Tornando al 2020 la serie principale Star Wars, che come abbiamo detto ha di nuovo azzerato la numerazione, fa partire la sua narrazione posizionando tutta la sequenza di eventi che vuole raccontare dopo la fine de L’impero colpisce ancora (Episode V) con l’intento di giungere fin a prima dei fatti de Il ritorno dello Jedi (Episode VI), rifacendosi al precedente ciclo che aveva legato gli episodi IV e V.
Gli eventi di questo ciclo si svolgono, secondo il calendario di Star Wars tra l’anno 3 e il 4 ABY (after Yavin Battle), ossia dopo la battaglia di Yavin, dal sistema solare dove si combatté lo scontro che portò alla distruzione della prima Morte Nera. In Episode V avviene una delle battaglie più memorabili, quando l’Impero riporta l’asticella dal suo lato dando un colpo durissimo alla ribellione sul pianeta Hoth. Il pianeta ghiacciato, roccaforte dei ribelli è preso d’assedio dalle forze imperiali, e le forze della ribellione devono separarsi sparpagliandosi per la Galassia. Il Millennium Falcon, proveniente dalla sortita alla Città fra le Nuvole di Bespin con a bordo Leia, Luke Chewbecca e Lando, trova le navi della quarta divisione ribelle sotto l’attacco portato dal comandante Zahra. Grazie anche agli inaspettati poteri scatenati dalla forza che scorre in Luke il peggio viene scongiurato e la divisione riesce a sfuggire, perdendo il contatto con il resto della flotta. Tutti i vari gruppi sono dispersi e non c’è modo di comunicare visto che i codici sono stati intercettati dall’Intelligence delle truppe imperiali. Il Generale Leia decide di affidare il compito di andare alla ricerca degli altri gruppi alla Squadriglia Starlight, un gruppo di Piloti di Ala X ed Ala A che comprende anche quelli che diventeranno i genitori di Poe Dameron. Questi sono i personaggi che si alterneranno, avranno storie singole o cicli incrociati nel grande arazzo di storie che si incroceranno e divergeranno nell’arco ti tempo che ci porta a Il ritorno dello Jedi.
Una di queste trame si dipana tra i numeri 19 e 21 della serie, uscita tra la fine del 2021 e l'inizio del 2022, e che vedremo tra poco in Italia, è incentrata sulla figura di Luke Skywalker. Luke ha interrotto prematuramente l’addestramento sul pianeta Dagobah, contravvenendo al consiglio del maestro Yoda che non lo riteneva pronto. La forza gli faceva avvertire l’immane pericolo a cui i suoi amici stavano per andare incontro su Bespin. Ritroviamo un Luke ancora scosso dallo scontro con Darth Vader e dalla scoperta che questi non è l’assassino di suo padre, così come Obi Wan Kenobi gli aveva fatto credere, bensì il padre stesso. La forza scorre in lui, ma prima di riprendere il suo addestramento ha bisogno di risposte e riparte per un viaggio in solitaria. Il viaggio raccontato da Soule è reso dal punto di vista grafico dalle matite di Marco Castiello e dalle chine di Vincenzo Acunzo. I due sono Star della nona arte e sono conosciuti in patria e all’estero: abbiamo avuto il piacere di incontrarli in occasione dell’ultimo Comicon di Napoli, per raccontarci questa esperienza e il loro rapporto con la fantascienza e Star Wars.
Il sodalizio tra i due disegnatori e amici partenopei si avvicina a raggiungere i 15 anni di vita e travalica il regno della letteratura disegnata, con collaborazioni per opere di animazione e per i videogiochi.
Vincenzo racconta: “Con Marco in passato lavorando su serie come Judge Dredd per la IDW o Brightest Day Aftermath: The search for Swamp Thing per la DC ho avuto modo di sperimentare soluzioni di inchiostrazione con mezze tinte e acquerelli. In questa run di Star Wars è stato interessante cercare di rendere le varie ambientazioni con delle texture che accentuassero le diverse atmosfere descritte da Charles Soule”.
Castiello ribatte: “Lavorare sulla serie di Star Wars scritta da Charles Soule è stata una esperienza entusiasmante. Il suo modo di rappresentare e descrivere l'universo del franchise è a mio modo di vedere fra i migliori mai realizzati da uno scrittore su una serie a fumetti. Ottimo equilibrio tra la costruzione della storia e i classici elementi che caratterizzano la saga. Soule si avvicina con grande realismo ai personaggi raccontati nella run. Nei numeri da noi realizzati assistiamo ad un particolare momento nella vita di Luke e nella sua evoluzione, il suo percorso che lo porterà poi a diventare un maestro Jedi”.
I due già avevano lavorato a Star Wars nel 2011, all’epoca in cui i diritti erano dell’editore Dark Horse, ben prima che la il franchise entrasse nel 2013 nell’orbita Marvel. Il periodo lì rappresentato è quello della Vecchia Repubblica (1000 anni circa prima della battaglia di Yavin) nel ciclo del Cavaliere Errante narrante le imprese della Jedi Kerra Holt su testi dello scrittore John Jackson Miller.
Parlando del rapporto dei due disegnatori con Star Wars: “Sono da sempre un grande appassionato della saga di Guerre Stellari, ma amo in generale tutta la letteratura SciFi. Con i film della prima trilogia ci sono cresciuto quindi ci sono particolarmente affezionato, sono quelle storie che riescono ad emozionarti soprattutto quando sei bambino, si legano ad un momento particolare della tua vita. Ora ne apprezzo molto di più tutto il lavoro “dietro le quinte”. La storia continua ad appassionarmi, ma la capacità di inventare mondi, veicoli, personaggi, ambientazioni è ora l'aspetto che più mi colpisce. Il grande lavoro dei i concept artist che film dopo film arricchiscono l'universo di questa saga” dice Marco.
Vincenzo continua: “Ho seguito da sempre la saga di Star Wars soprattutto per i concept. I miei film preferiti sono L’impero colpisce ancora e Rogue one. Adoro gli artbook, sono da sempre una fonte di ispirazione come lo furono serie come Akira e Alien. Le raccolte di storyboard delle vare trilogie di Guerre Stellari sono una miniera di soluzioni per chi racconta storie di fantascienza”.
Nel mese del debutto di Obi Wan Kenobi, l’ultima serie TV chiediamo ai nostri ospiti il loro rapporto con quest’altra faccia del franchise: “Ho visto la prima stagione di The Mandalorian – comincia Acunzo – ho amato molto il taglio western della serie. L’atmosfera pur crepuscolare è ben integrata con l’epica avventurosa di star wars con i giusti riferimenti a serie Cult come Lone Wolf & Cub. Credo una delle serie migliori da me viste finora.”
Anche Castiello vuol dire la sua: “Ho adorato la serie tv The Mandalorian. Il creatore della serie Jon Favreau ha fatto in modo da farci rivivere le stesse atmosfere dei primi film. Aldilà dei vari riferimenti ai film che possono sicuramente entusiasmare i fan, ho apprezzato molto il suo aspetto ‘indipendente’ dai film. La serie si può apprezzare senza necessariamente essere dei fan di Star Wars. L'evoluzione del personaggio del Mandaloriano è coinvolgente e richiama a iconici personaggi della letteratura di genere. Non ho ancora visto la serie di Kenobi e di Boba Fett, ma conto di recuperarle quanto prima!”
Attualmente Marco Castiello sta ultimando per Ubisoft “Captain Laserhawk: A Blood Dragon Remix”, una serie di animazione che omaggia gli anni ‘80 opzionata da Netflix. Vincenzo Acunzo dopo aver realizzato l’anno scorso Il Regno, numero 17 di Samuel Stern, ritorna sulla testata dedicata al libraio esorcista edimburghese, successo editoriale di Bug Comics, con il numero 31 dal titolo Il Corpo e il sangue in questi giorni in edicola.
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