Questa settimana è arrivato il video della sigla di Strange New Worlds, la nuova serie di Star Trek che esordisce in USA tra pochi giorni (da noi niente, chissà quando arriverà). C'è molta eccitazione, la sigla ricalca ammodernandola la sigla della Serie classica. Ma c'è anche molto timore. La domanda è: ma sono capaci, quelli che lavorano a Star Trek al momento, di fare una serie di Star Trek? Il dubbio è serio, soprattutto visti i disastri delle ultime stagioni di Discovery e soprattutto di Picard. Che dopo qualche episodio iniziale ha cominciato a girare a vuoto con puntate del tutto inutili, inconcludenti, noiose. Per curiosità siamo andati a vedere chi le aveva scritte e abbiamo trovato sceneggiatori che nel curriculum avevano cose come Desperate Housewives o McGyver (non quella classica, quell'orrore di remake). Gente, insomma, del tutto inesperta con la fantascienza, che pensa che riempire un episodio di dialoghi in cui i personaggi dissezionano i propri rispettivi rapporti personali sia il non plus ultra. Forse si sentono anche superiori a quei vecchi sceneggiatori che si perdevano in oziosi temi etici universali, scientifici o sociali.
Forse, chissà, gli sceneggiatori capaci di scrivere fantascienza li hanno tenuti tutti da parte per Strange New Worlds. Speriamo. In ogni caso, avremo parecchi mesi di commenti degli spettatori del resto del mondo prima di dover decidere se dare i nostri soldi a Paramount+ o no.
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2 commenti
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(cioè, forse anche sì, se ti piacciono le serie tipo Masha e l'orso. Forse.)
A ripensarci, forse l'idea è davvero quella di Masha: nostalgici nonni-babysitter che passano le mattinate con i nipotini in età prescolare davanti a un video per vedere una serie di animazione a tema spaziale (che se necessario, sostituendo i fan-service di StarTrek con altri analoghi, potrebbe trasformarsi in qualsiasi altra saga, da StarWars a Firefly).
Meraviglie del marketing...
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