Nel 2007, la prestigiosa Library of America, a metà tra un’istituzione culturale e una casa editrice, dedicò un volume a Philip K Dick, comprendente i romanzi The Man in the High Castle (L’uomo nell’alto castello, 1962), The Three Stigmata of Palmer Eldritch (Le tre stimmate di Palmer Eldritch, 1965), Do Androids Dream of Electric Sheep? (Ma gli androidi sognano pecore elettriche?, 1968) e Ubik (Ubik, 1969). Nata nel 1979 per conservare l'eredità culturale degli Stati Uniti, la Library of America pubblica i romanzi più significativi in edizioni pregevoli, quelli che ritiene debbano diventare patrimonio della letteratura americana. L'idea che sta alla base di questa importante iniziativa editoriale è stata discussa e voluta da alcuni dei più importanti critici letterari, preoccupati che molti dei romanzi più importanti della letteratura americana, potessero col tempo sparire. La famosa serie Bibliothèque de la Pléiade, pubblicata in Francia, è stata una delle collane da cui la Library ha preso spunto.

Nel nostro Paese, la collana che più si avvicina a questo modello è I Meridiani della Mondadori, dove vengono raccolte in pregevoli volumi i romanzi o tutti i racconti di un autore, straniero o italiano.

Ebbene la notizia è recentissima: Dick avrà un suo Meridiano, comprendente proprio i romanzi pubblicati nel volume della Library of America e in realtà proprio da essi saranno fatte le traduzioni in italiano.

L’operazione è già partita. In questo 2021, infatti, Mondadori ha dato alle stampe Ubik, nella collana Oscar Moderni Cult, con la cura dello scrittore e critico Emanuele Trevi, vincitore del Premio Strega 2021 con il romanzo Due vite (Neri Pozza), con la traduzione di Marinella Magrì e l'introduzione di Emmanuel Carrère, il noto scrittore francese che su Dick ha scritto una biografia romanzata dal titolo Io sono vivo, voi siete morti.

Non si conosce ancora la data dell’uscita del Meridiano su Philip K. Dick, ma secondo indiscrezioni dovrebbe uscire alla fine del 2022. Per Dick, la cui opera completa ricordiamo è uscita per Fanucci negli ultimi decenni, è la consacrazione, ma diciamo che lo è anche un po’ per la fantascienza, che seppur con uno scrittore che ormai viene associato più alla letteratura mainstream che alla fantascienza, è comunque e resterà per sempre uno scrittore di fantascienza.

Ora ci aspettiamo che la collana mondadoriana faccia ulteriori passi in avanti e i primi nomi che ci vengono in mente sono Ursula K Le Guin e Ray Bradbury. Nessuno più di loro meriterebbe un Meridiano.