Ai confini della Realtà, The Twilight Zone (La zona del crepuscolo), è una serie televisiva ideata da Rod Serling (1924 -1975) andata in onda negli Usa dal 2 ottobre 1959 al 19 giugno 1964 e che vide la presenza di sceneggiatori come lo scrittore di fantascienza Ray Bradbury (1920 -2021), l’indimenticato autore di Cronache marziane e Fahrenheit 451.
Ci sono state 5 stagioni per un totale di 156 episodi, asimmetricamente divisi.
La serie vinse anche due prestigiosi Emmy Awards.
In Italia le 5 stagioni furono trasmesse “fuori sincrono” e cioè la prima, la seconda e la terza negli anni ’60, la terza negli anni ’80 ed infine la quinta nel 2015.
Dal 1985 al 1989 ci fu una nuova serie, poi un’altra dal 2002 al 2003 ed infine l’ultima dal 2019 al 2020, per un totale di 4.
La serie è stata un fiore all’occhiello della CBS, e dalla seconda serie ci fu uno sponsor prestigioso, Colgate–Palmolive, ma successivamente si palesarono problemi di budget.
Il cast non era fisso e variava in continuazione tranne la presenza fissa di Serling, suoi 92 dei 156 episodi rigorosamente in bianco e nero.
La lunghezza era di soli 25’ nelle stagioni 1,3 e 5, mentre fu portata a 50’ nella quarta stagione.
Serling – che aveva un dottorato in Letteratura – esordì come sceneggiatore per la CBS divenendo anche famoso per le apparizioni che faceva in ogni episodio per illustrarlo.
La serie è considerata di fantascienza, ma si tratta di una fantascienza diversa da quella classica a cui si era abituati. Inoltre Serling, che era un progressista, approfittava per trattare tematiche sociali come il razzismo, la critica alla società capitalista e ad una visione puramente materiale dell’esistenza.
Quella dei Confini è infatti impregnata da quello che è chiamato “realismo magico” e caratterizzata da un finale a sorpresa.
Il realismo magico è un genere artistico che si sviluppò nella prima metà del XX secolo ed è caratterizzato dalla presenza di elementi magici che si compenetrano in un ambiente altrimenti realistico. In letteratura prende il nome di “realismo fantastico”.
Il realismo magico descrive la realtà quotidiana deformata però da elementi di mistero e di fantastico che ha spunti di plausibilità e che lascia il fruitore nel dubbio. L’espressione fu coniata da un artista tedesco, Franz Roh, particolarmente attivo nel campo fotografico. Roh con il termine coniato intendeva esprimere la particolare luce sfumata, appunto crepuscolare che è assunta dalla realtà quando alcuni elementi di essa introducono un” elemento straniante” che la distorce dandole un alone di mistero che apre a nuove e suggestive interpretazioni.
In realtà il termine utilizzato da Roh era più limitato di quello che assunse solo successivamente grazie alla interpretazione che ne diedero Gabriel Garcia Marquez e Jorge Luis Borges. Il romanzo Cent’anni di solitudine di Marquez è considerato il romanzo seminale di tale genere.
In Italia, la sua elaborazione teorica è accreditata allo scrittore Massimo Bontempelli e trova poi la sua maturità espressiva e stilistica nel giornalista (lavorò al Corriere della Sera) e scrittore Dino Buzzati, famoso soprattutto per la sua raccolta Sessanta racconti.
Evidente il tributo del realismo magico al surrealismo e, più in generale, al post – modernismo mentre elementi di esso si trovano appunto anche nella fantasy e nella fantascienza.
Potremmo dire che il realismo magico è una “complicazione” della realtà (che però aggiunge maggiore comprensione) e citare una suggestiva frase di Ernst Jünger: “Felice è la semplicità che ignora le biforcazioni del dubbio, ma più selvaggia e più virile è la felicità che fiorisce ai margini degli abissi”.
Ma torniamo alla serie televisiva proponendo una breve indicazione degli episodi che riteniamo più significativi, una scelta necessariamente personale e quindi riduttiva
Quello che più ci interessa qui non è una descrizione analitica di ogni episodio, il che sarebbe anche impossibile mentre ci interessa piuttosto riportare l’atmosfera, il climax della serie stessa, mettendo in evidenza le caratteristiche comuni piuttosto che il particolare.
La prima serie è conosciuta come “serie classica” ed è quella a cui si riferiscono usualmente i tanti fan.
Il più famoso della intera serie è probabilmente Tempo di leggere (appartenente alla prima) che narra la storia di un impiegato che ama solo leggere e che si trova unico superstite in un mondo post apocalittico a causa di una esplosione nucleare in cui gli si rompono gli occhiali.
Non si può poi non citare il primo episodio in assoluto, La barriera della solitudine, dove un uomo con una divisa dell’aeronautica si aggira in una città deserta, solo per scoprire di essere in un set cinematografico per un esperimento militare.
Altro classico di fs è Quando il cielo fu aperto, racconta del viaggio spaziale di due astronauti a bordo di un X -20 che sono costretti ad un atterraggio nel deserto da cui escono illesi. Uno dei due superstiti cerca di convincere l’altro che in realtà erano in tre e non in due e da allora si innesca un meccanismo perverso che infine fa “scomparire” letteralmente anche gli altri due astronauti, come se non fossero mai esistiti.
Un episodio particolare è Mostri in Maple Street in cui un improvvisare bagliore provoca il malfunzionamento degli apparati elettrici. La gente si convince che sia in atto una invasione aliena e comincia a sospettarsi reciprocamente in una sorta di psicosi collettiva.
Della seconda stagione possiamo ricordare Re Nove non tornerà, che narra le vicende di un bombardiere che precipita nel deserto e del suo pilota che subiranno gli effetti della deformazione temporale.
Suggestivo l’episodio Viaggio nel tempo, in cui un uomo dopo una discussione scientifica sulla possibilità di effettuare viaggi nel passato si ritrova nel secolo scorso dove cerca di sventare l’uccisione del presidente Usa Lincoln.
Gli invasori ci mostra invece minuscoli invasori spaziali su dischi volanti che terrorizzano una anziana che vive isolata in una casa di campagna. Solo alla fine si scoprirà che gli alieni sono invece terrestri giunti su un pianeta di giganti.
Della terza stagione possiamo ricordare L’arrivo, la vicenda di un aereo che atterra in un aeroporto, ma è misteriosamente vuoto. Ne Le menzogne e Frisby un uomo è conosciuto da tutti per le sue continue menzogne che sono un suo modo di vita. Quando poi viene rapito dagli alieni naturalmente nessuno gli crede.
Un altro episodio interessante è Piccoli uomini, in cui una astronave atterra in emergenza su un pianeta sconosciuto. Uno dei due scopre un piccolo popolo di cui si proclama imperatore e decide di non ripartire.
Della quarta stagione segnaliamo un episodio di vera e propria fantascienza e cioè Dimensioni parallele, in cui un astronauta in orbita torna sulla Terra che è quasi identica a quella originale, ma si tratta di un mondo parallelo.
Fantascienza pura per L’astronave fantasma, in cui tre astronauti finiscono su un pianeta dove trovano la loro stessa astronave.
Il Lungo domani, è un altro episodio di fantascienza classica in cui un astronauta parte per una missione verso un mondo lontano. Per effetto della velocità e della relatività quando tornerà sulla Terra non troverà più il suo mondo perché si sarà spostato nel futuro.
Della stagione finale, la quinta, non possiamo ricordare l’inquietante Io sono la notte – colorami di nero, in cui vi è un condannato in attesa di esecuzione. Quando viene l’alba ci si accorge che il sole non sorge e così è in tutto il mondo.
Concludendo possiamo dire che Ai confini della Realtà ha rappresentato un unicum nel panorama delle serie televisive arricchendo e ibridando il filone fantascientifico con quello dell’insolito.
Il bianco e nero più che un limite è stato in questo caso – in questo caso – un tratto distintivo che ha donato una sfumatura ulteriore di mistero.
1 commenti
Aggiungi un commentoPer chi interessato, da fine Ottobre a Palazzo Reale di Milano è presente una mostra sul "Realismo magico". Credo andrà avanti sino a fine Febbraio 2022.
La consiglio vivamente, sia a chi conosce il particolare momento artistico, sia a chi fosse la prima volta che ci si approccia.
Una serie di opere interessantissime e che davvero rendono esattamente le sensazioni che animavano gli artisti.
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