Il regista Michael Sapochnik arriva da una piccola serie non proprio ottimista intitolata Game of Thrones, ma in una intervista con The Hollywood Reporter ha rivelato come il plot di Finch, che arriva oggi 5 novembre su Apple TV+, abbia ricevuto una variazione inaspettata a causa del covid.
Le origini
Tutto è cominciato circa dieci anni fa con un cortometraggio di Craig Luck, parte della crew di film come Solo: A Star Wars Story (2018) e Doctor Strange (2016). La storia parlava di un genio dell'ingegneria tanto malato quanto pieno di risorse che era molto probabilmente l'ultimo sopravvissuto sulla Terra dopo un devastante brillamente solare. Il corto a sua volta colpiva l'attenzione di Ivor Powell, produttore di film di culto di Ridley scott come I duellanti (1977), Alien (1979) e Blade Runner (1982). i due evolvevano il corto in una sceneggiatura per un film vero e proprio intitolato Bios, che avrebbe a sua volta attirato l'attenzione di Sapochnik e poi di un certo Robert Zemeckis come produttore, riunendo la coppia di Forrest Gump (1994) e Cast Away (2000).
Il plot ufficiale
Finch (Tom Hanks) è un ingegnere robotico e uno dei pochi sopravvissuti a un devastante brillamente solare che ha annientato il pianeta. L'uomo ha vissuto una vita solitaria per cinque anni in un bunker a St. Louis, fino al momento in cui trova il cucciolo di un cane, che chiama Goodyear e che gli dà una nuova ragione di vita. Ma sapendo di non essere più giovane, decide di creare un robot, Jeff (interpretato in motion capture da Caleb Landry Jones, Banshee in X-Men: L'inizio, 2011) per fare compagnia all'amico a quattro zampe quando lui non ci sarà più. Ma nel mezzo dei suoi tentativi di insegnare al robot come prendersi cura di Goodyear, scopre che un super-uragano sta per abbattersi sulla città e che durerà quaranta giorni. È il momento di salire sul suo camper con il cane e il robot per raggiungere San Francisco, dove sa esistere (forse) un insediamento di sopravvissuti. E sarà l'inizio di un viaggio tanto esaltante quanto pericoloso.
Le cose cambiano
Nell'intervista il regista ha dichiarato che si trovavano a due giorni dal finire le riprese quando il set venne bloccato a causa del covid, il che diede loro tempo di rivedere la storia. Inizialmente infatti, il finale non era dei migliori, ma c'era una battuta nel film
La speranza è ciò che ci tiene vivi
Che avrebbe fatto loro cambiare idea sulla direzione del film. Perché ha dichiarato Sapochnik, per quanto un film possa essere post-apocalittico, finisce col sembrare fin troppo vicino alla realtà e nel mezzo della pandemia non volevano deprimere ulteriormente il pubblico. Il motivo per il cambiamento del titolo è semplice: buona parte delle persone con cui ne avevano parlato non capivano il significato di Bios. Così, ha concluso il regista, Finch è diventato un road movie con una famiglia un po' strana dove capita esserci stata un'apocalisse.
Finch debutta oggi 5 novembre anche da noi su Apple TV+, vi lasciamo con il trailer in italiano e in lingua originale e il first look in cui lo stesso Tom Hanks presenta il film.
2 commenti
Aggiungi un commentoDéjà vu...
A me è piaciuto, non voglio fare spoilers, ma la storia è abbastanza carina, non del tutto pessimista, ma forse qualche iniezione in più, di ottimismo o quanto meno di ironia, non sarebbe guastata... alla fine è una storia sull'amicizia.
il finale mi ha ricordato per un attimo City di Clifford Simak, ma forse l'ho pensato solo io ed il cagnetto...
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